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CANTONENel traffico c'è chi si tutela con la videocamera sul cruscotto

09.01.14 - 10:30
In Inghilterra la polizia invita a condividere con gli agenti i video delle telecamerine, in Svizzera le registrazioni possono essere una "manna dal cielo" con le assicurazioni. Ma come usarle?
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Nel traffico c'è chi si tutela con la videocamera sul cruscotto
In Inghilterra la polizia invita a condividere con gli agenti i video delle telecamerine, in Svizzera le registrazioni possono essere una "manna dal cielo" con le assicurazioni. Ma come usarle?

LUGANO - Le “dashcam” private – le piccole telecamere da cruscotto che registrano ciò che avviene davanti al veicolo – sono sempre più popolari nel Regno Unito, dove la polizia inizia a pensare di usarle come migliaia di occhi vigili “extra” sparsi per il Paese. Il vice commissario capo del Suffolk, Paul Marshall, ha infatti invitato i conducenti a condividere con gli agenti le infrazioni immortalate dagli onnipresenti apparecchi: “Spesso la sola prova disponibile è la dichiarazione di un testimone oculare, che può essere però contestata dal trasgressore”, ha spiegato. Detto, fatto, molti automobilisti locali sono già pronti a trasformarsi in sceriffi-reporter.

Se in Svizzera “giocare a fare i poliziotti è vietato”, come spiegato dal procuratore zurighese ed esperto di circolazione Jürg Boll, l’istallazione di dashcam è legale e può essere utile per immortalare un viaggio o per fornire una prova schiacciante in caso di un rifiuto di risarcimento da parte di un’assicurazione. Ma come ci si deve comportare per usare correttamente questi apparecchi e, soprattutto, i video che se ne ricavano? L’avv. Andrea Roth, di Assista protezione giuridica del Tcs, ci spiega che installare l’apparecchio, in sé, non rappresenta assolutamente un problema, essendo lecito filmare in un luogo pubblico. “A livello della circolazione stradale l’importante è che la cam non ostacoli minimamente la visibilità del conducente, cosa che vale anche per il contrassegno o un navigatore”, continua Roth. La posizione esatta in cui applicare il dispositivo sul parabrezza dipende molto dal tipo di veicolo, “io consiglierei di metterla dietro lo specchietto retrovisore”, suggerisce il legale, che ricorda come nemmeno il cavo dell’apparecchio debba intralciarci la vista.

Una volta registrati, i video come possono essere utilizzati? L’uso dev’essere strettamente personale, spiega Roth. In ogni altro uso, come la presentazione a mo' di prova a un’assicurazione, “la violazione può essere a livello di lesione del diritto alla personalità o a livello della legge sulla protezione dei dati”. Quindi? “Si consiglia di cancellare i volti di persone terze eventualmente inquadrate – entra nel dettaglio l’avvocato – o elementi che possano far risalire alle stesse come dei segni di riconoscimento particolari o la targa”, “eccezion fatta per il veicolo con il quale si è fatto l’incidente” (sempre per quanto riguarda l’uso a fini assicurativi). “Se lo monto su YouTube, invece – specifica Roth – dovrò cancellare anche quella”. Ma non solo. In generale “vale il principio che non posso registrare alcun suolo privato o sfera privata di una persona”, quindi è consigliabile schermare anche le immagini di proprietà private.

Ma in Svizzera, per la sua esperienza, questi video vengono davvero impiegati come prova con le assicurazioni? “Ho avuto un caso l’anno scorso in cui un conducente, alla guida di un’auto piuttosto importante, aveva istallato questa telecamera. A un incrocio semaforico a Lugano ha avuto un incidente in cui sia lui sia la persona che gli è venuta addosso, che proveniva dalla sua sinistra, spergiuravano di avere il verde. Con il filmato abbiamo potuto provare che il nostro assistito era passato con il semaforo verde e di conseguenza l’altro doveva averlo avuto rosso. Abbiamo potuto risolvere positivamente la vertenza solo ed esclusivamente perché c’era questa videocamera”. “Si parlava di decine di migliaia di franchi di risarcimento perché era un danno totale – spiega soddisfatto Roth – quella telecamera è stata davvero una manna dal cielo”. Gli impieghi possono essere molteplici: “Con una registrazione video si può determinare anche la velocità: nel caso in cui si perda per esempio il controllo dell’auto a causa di una lastra di ghiaccio, nessuno crederà che la lastra ci fosse davvero e diranno che il conducente procedeva a velocità troppo elevata”, illustra l’avvocato. “Lei fa vedere il video e dimostra che non poteva fare assolutamente nulla per tenere il controllo del veicolo”, conclude. “Questi video si possono utilizzare, hanno forza probatoria piena a livello di dimostrazione di dinamica del sinistro”.

Le dashcam, diffuse in tutto il mondo e a buon mercato, sono particolarmente popolari in Russia, dove rappresentano una precauzione extra contro i pericoli delle strade russe, come le false accuse di aver causato una collisione, e permettono di proteggersi con le assicurazioni. Queste migliaia di occhi puntati all’orizzonte sono salite alla ribalta delle cronache nel febbraio dell’anno scorso. Quando un meteorite che precipitava sulla terra sfrecciò sopra la Russia ed esplose nei cieli di Chelyabinsk, furono proprio le straordinarie immagini delle dashcam di decine di automobilisti della regione a fare il giro dei notiziari del mondo intero.

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