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CANTONEDa muratore a Consigliere di Stato

21.10.13 - 07:52
I quotidiani ticinesi commentano la morte di Michele Barra, il ministro "in jeans e camicia a righe"
Foto d'archivio (Tipress)
Da muratore a Consigliere di Stato
I quotidiani ticinesi commentano la morte di Michele Barra, il ministro "in jeans e camicia a righe"

BELLINZONA - "Un uomo del fare", "il volto schietto della politica", "un ministro fuori dagli schemi", "ministro coi guantoni".

Le aperture dei quotidiani ticinesi sono oggi tutte dedicate a Michele Barra, il Consigliere di Stato deceduto domenica pomeriggio all'età di 61 anni. La sua ultima battaglia, quella contro il male che lo aveva colpito, l'ha portato via ai suoi cari e a un Ticino politico che si ritrova orfano di un uomo che, come ricorda il Corriere del Ticino nel suo editoriale, "si era fatto da sé: da apprendista muratore a Consigliere di Stato".

Del suo breve percorso da ministro del Territorio i quotidiani ricordano il suo impegno per trovare una soluzione contro l'esplosione di padroncini in Ticino, il suo intervento a Berna per la questione pendente riguardante i rustici, ma anche del suo "scivolone", quando è stato fermato all'uscita della galleria Mappo Morettina sei mesi fa, dopo una serata in compagnia per festeggiare la nomina di Consigliere di Stato, che sarebbe arrivata da lì a poco. In quel frangente ammise l'errore e si scusò.

LaRegioneTicino trova delle analogie tra Giuliano Bignasca e Michele Barra: "Loro non erano nati politici, ma uomini del fare". Sul quotidiano con sede a Bellinzona, sono state ricordate le dichiarazioni rese dal Consigliere di Stato, deceduto nella sua abitazione circondato dall'affetto dei suoi cari ieri. Parole dirette, forti, come quando ha espresso il suo scetticismo sull'affidabilità dell'Italia nel tenere fede agli impegni presi, soprattutto nel settore dei trasporti. Sono stati ricordati anche gli incontri "perlomeno inopportuni con mister Lumino's" e il suo modo di fare che "ricordava molto l'atteggiamento e la disinvoltura con la quale si è spesso mosso anche Giuliano Bignasca.

Sul Giornale del Popolo, infine, vi è anche l'intervento del Vescovo Pier Giacomo Grampa, che rivela quando, lo scorso 8 maggio, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede dell'UBS, Barra gli aveva detto: "Don Mino, ricordati di una preghiera per me". "Chiedendomi di pregare per lui , per il suo fresco impegno politico, Michele dimostrava a modo suo di fidarsi di Dio" ha scritto il Vescovo della Diocesi di Lugano. Grampa ha ringraziato Michele Barra: "aveva portato un tratto diverso di concretezza, di imprenditorialità, di determinazione, sorprendendo più d'uno".

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