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CANTONEAllarme "informatici", per l'OCST è degrado salariale

16.07.13 - 12:11
Il sindacato lancia l'appello all'associazione di categoria, università e aziende
Foto Ti Press
Allarme "informatici", per l'OCST è degrado salariale
Il sindacato lancia l'appello all'associazione di categoria, università e aziende

LUGANO - L’OCST, nell’ambito della sua presenza nel mercato del lavoro, ha raccolto in questi ultimi anni indizi che, pur non pretendendo una valenza statistica, lasciano trasparire un progressivo e inquietante degrado delle condizioni di lavoro nel settore dell'informatica. Dai dati si riscontra la presenza di salari particolarmente infimi che hanno un risvolto non solo retributivo, risultando inadeguati rispetto ad un normale fabbisogno individuale o familiare, ma anche occupazionale poiché rendono tali posti di lavoro poco attrattivi e accessibili alla manodopera locale. Il degrado salariale nasce dal fatto che spesso le aziende preferiscono assumere dall'estero a salari inferiori rispetto alla regola ticinese.

L’OCST quindi sollecita in particolare:

 

- il settore dell’informatica, che può avvalersi di un’associazione di categoria (ATED), a preservare l’immagine del ramo combattendo con vigore gli abusi che vanno emergendo e diffondendosi. Deve sapersi dotare di una regolazione delle condizioni di lavoro che consenta di salvaguardare l’attrattività della professione;

 

- il mondo dell’economia, con alla testa le associazioni padronali più rappresentative, a fare pressione sulle imprese affinché adottino condizioni minime di lavoro e collaborino con gli istituti di formazione offrendo uno sbocco privilegiato ai giovani da essi formati;

 

- gli istituti di formazione, in particolare la SUPSI e l’USI, a volere seguire i loro studenti oltre la fine degli studi in modo da consentire un rilevamento capillare dello sbocco professionale e delle condizioni di lavoro offerte a questi giovani.

 

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