Lo fa per dispetto verso Aet? "Potrebbe starci. Invece è perché il solare è un buon investimento"
BIOGGIO - Un bagliore spulciando fra le domande di costruzione a Bioggio: Paolo Rossi, ex direttore dell’Aet e oggi consulente per l’energia, intende posare un impianto fotovoltaico sul tetto. Gli chiediamo, scherzosamente ma non troppo, se è un gesto autarchico o di ripicca verso il Moloc cantonale dell’elettrico.
Perché il solare?
"Semplicemente perché è un buon investimento. I tanto deprecati sussidi, che poi sono stati tagliati, hanno fatto sì che lo sfruttamento dell’energia solare sia passato da un’industria di nicchia a una di massa. E i prezzi sono così diminuiti. Un impianto fotovoltaico, come quello che vorrei realizzare, ha costi di produzione inferiori a quelli per un allacciamento a fonti di approvvigionamento esterne".
Nessun dispetto?
"Non sono mosso da nessuno spirito di autarchia o rivalsa verso l’Aet. Anche se – sorride – potrebbe starci. Semplicemente oggi investire nelle energie rinnovabili conviene".
Quanto è vantaggioso?
"Negli ultimi tre anni i moduli fotovoltaici costano sei volte di meno: si è passati da un costo per kilowatt di circa 3 euro nel 2009 agli attuali 55 centesimi di euro. I vantaggi del produrre energia elettrica in un regime, come dice lei, autarchico sono sia personali, visto che si risparmia, sia sociali e ambientali".
Dunque progetti del genere filano lisci come l’olio davanti all’autorità comunale?
"E invece temo che non me lo lasceranno fare perché il Piano regolatore di Bioggio prevede un utilizzo massimo per il fotovoltaico del 40% della superficie del tetto. È una limitazione che incide fortemente sui costi che diventano meno interessanti se il potenziale dell’impianto è dimezzato".