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Dopo la 'morte' di Tenero Music Nights, l'analisi di Marilù Zanella, coordinatrice della Conferenza del volontariato sociale
TENERO - Cala il sipario (almeno per il 2013) su Tenero Music Nights. La nota e apprezzata rassegna musicale locarnese, come anticipato da Ticinonline, è costretta a chiudere baracca e burattini. E tra i motivi di base c'è la mancanza di personale volontario. Di persone, cioè, che si mettano a disposizione dell'organizzazione per pura passione e rinnovando lo stesso impegno con il passare del tempo. L'episodio riapre il tema della crisi del volontariato: c'è ancora, nella società moderna, gente disposta a mettersi in gioco senza avere un riscontro economico? Ne abbiamo parlato con Marilù Zanella, coordinatrice della Conferenza del volontariato sociale.
Signora Zanella, come sta il volontariato in Svizzera e in Ticino?
"Direi discretamente. Mediamente una persona su quattro è attiva in un modo o nell'altro come volontaria. In generale notiamo che ci sono ancora persone che vogliono fare qualcosa per il prossimo".
Eppure si sente sempre più parlare di crisi del volontariato. Proprio per questo motivo a Tenero chiude una rassegna musicale importante.
"Per le associazioni c'è effettivamente un problema serio ed evidente. Un tempo una persona entrava a fare parte di una società e ci restava per tutta la vita. Adesso invece è diverso, le cose sono cambiate. Oggi c'è una maggiore mobilità, le situazioni personali, famigliari e professionali cambiano in fretta. Magari una persona che prima aveva tempo, ora non ne ha più per tutta una serie di fattori".
Dunque non è il caso di parlare di egoismo crescente?
"Non penso. La realtà si è fatta più esigente e complessa. Per fare volontariato devi avere una situazione economica stabile. Idem per la situazione famigliare. Di solito, salvo eccezioni, servono condizioni di base ideali".
Chiudiamo parlando della Conferenza del volontariato sociale. Di cosa si occupa?
"È un'associazione mantello che coordina una quarantina di organizzazioni aderenti. Associazioni che si occupano di aiuto agli anziani, di visite ai malati, di gestione di colonie, di ludoteche... Aspetti puramente sociali dunque. Ma va detto che siamo aperti a tutti i settori. Alla cultura e allo sport per esempio".
