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CANTONELaghi e fiumi, belli e misteriosi, qualche volta uccidono

24.01.13 - 19:27
La Polizia Lacuale interviene 6-8 volte all'anno per soccorso o ricerca di persone. Nell'ultimo decennio una sola persona risulta dispersa nelle acque del Ceresio, in passato...
Foto Ticinonline Andrea Pellerani
Laghi e fiumi, belli e misteriosi, qualche volta uccidono
La Polizia Lacuale interviene 6-8 volte all'anno per soccorso o ricerca di persone. Nell'ultimo decennio una sola persona risulta dispersa nelle acque del Ceresio, in passato...

 

LUGANO - La bellezza del Canton Ticino è data anche dai suoi fiumi e dai suoi laghi. Un gran numero di turisti è attirato ogni anno dai corsi e dagli specchi d'acqua, nei quali è possibile praticare sport, nuotare, pescare, o semplicemente fare una passeggiata sulle loro rive. Una bellezza che nasconde delle insidie, a volte fatali. Lo sanno bene gli agenti della Polizia Lacuale, chiamati periodicamente a intervenire per ricerche o soccorso di persone. "Negli ultimi anni abbiamo una media di circa 6-8 interventi" spiega il capo della Lacuale, il sergente maggiore Raffaele Demaldi.

 

Gli agenti sono entrati in azione solo qualche giorno fa, quando alcune persone avevano segnalato una persona in difficoltà nelle acque di fronte a Castagnola. Le ricerche, proseguite nell'arco di due giorni, non avevano dato esito positivo ma nel frattempo era venuta meno la certezza che ci fosse davvero un annegato nella acque del Ceresio.

 

Fortunatamente era un falso allarme, ma in passato non è sempre stato così. Chiacchierando con gli agenti, in attesa che le operazioni riprendessero in quei giorni d'inizio gennaio, abbiamo saputo che proprio in quell'area ci sarebbe un disperso mai ritrovato. Così almeno si dice, anche se il fatto risalirebbe a vari decenni fa.

 

"I casi dove la certezza matematica che le persone disperse sono in acqua sono limitatissimi, possiamo affermare che negli ultimi 10 anni c'è solo un caso, quello del 2012 nel lago di Lugano". Il caso in questione è quello del 22 luglio scorso: un 24enne residente nella provincia di Milano, che si trovava in barca insieme a una 21enne italiana, era scomparso al largo di Paradiso. Il vento aveva messo la coppia in difficoltà, allontanando la barca da loro dopo che si erano tuffati nelle acque del lago. La giovane era riuscita a raggiungere a nuoto la riva, mentre del 24enne si sono perse definitivamente le tracce, in un punto profondo anche 200 metri. In quel caso gli uomini della Lacuale si erano avvalsi dell'aiuto dei colleghi di Ginevra, che avevano impiegato un mezzo tecnico in grado di scandagliare le acque anche a una profondità superiore ai 60 metri. "La ricerca di una persona, o meglio i sistemi adottati dipendono chiaramente dalla profondità nei laghi e dalla corrente nei fiumi" spiega Demaldi. Oltre la quota indicata sono necessarie attrezzature come robot e sonar, che integrano la ricerca dei sommozzatori.

 

In molti casi l'intervento degli agenti ha risolto situazioni complicate, e ha anche salvato delle vite umane. Specialmente d'estate, quando i corsi d'acqua e i laghi sono presi d'assalto da turisti e frequentatori occasionali, poco pratici dei rischi. Il Ceresio, così come il Verbano, ha visto sparire nelle sue acque un certo numero di persone. Alcune sono state ritrovate, altre no. "Le persone scomparse dal loro domicilio dal 2004 ad oggi sono 6, e non abbiamo nessun riscontro che possano essere nelle acque dei nostri laghi o fiumi" precisa Demaldi.

 

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