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La Città sta consolidando l’offerta culturale e la risposta dei cittadini è positiva.
LUGANO - Un migliaio di visitatori nei musei di Lugano a Capodanno? E un altro migliaio per la chiusura della mostra “Una finestra sul mondo” in occasione dell’Epifania? Certo, l’ingresso era gratuito. "È vero ma è una risposta positiva da parte del territorio" ci dice Giovanna Masoni Brenni, capodicastero Attività culturali. "Si dice sempre che la cultura interessa soltanto a pochi: i risultati provano il contrario". E il successo si registra pure ogni prima domenica del mese, quando i musei sono gratuiti.
Eppure in passato si vendevano più biglietti. Si pensi, per esempio, all’esposizione dedicata a Edvard Munch nel 1998, quando i visitatori erano quotidianamente incolonnati all’ingresso di Villa Malpensata. "Da allora nel mercato dell’arte il valore delle opere è quarantuplicato e per l’organizzazione di una mostra monografica di qualità con opere di un artista di grande richiamo è necessario un investimento fuori dalla nostra portata" ci spiega Masoni Brenni. A Lugano si sta quindi battendo una strada diversa, in cui contano l’originalità delle proposte, i rapporti con i collezionisti privati, e i prestiti di altre strutture.
"Con serietà stiamo consolidando la credibilità dei nostri musei, seguendo un percorso intrapreso anche altrove in Svizzera". Una scelta confermata dai giudizi positivi apparsi su varie pubblicazioni. "A Como avevano costruito un successo non duraturo proponendo grandi nomi ma opere non sempre di prima categoria e all’altezza dei nomi e della comunicazione; noi abbiamo evitato questa strada». E sembra che la Città abbia fatto bene. «L’andamento dei visitatori corrisponde agli obiettivi prefissati in funzione del graduale sviluppo verso il Lac. Dobbiamo fare altri passi avanti, specie nella comunicazione, ma ci stiamo lavorando" conclude.
