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CANTONEVoglia di sesso davanti alla telecamera, ma poi…

16.12.12 - 13:31
Dopo il video 'scandalo' di Zurigo, il sessuologo Walter Beolchi analizza un fenomeno sempre più diffuso
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Voglia di sesso davanti alla telecamera, ma poi…
Dopo il video 'scandalo' di Zurigo, il sessuologo Walter Beolchi analizza un fenomeno sempre più diffuso

ZURIGO – Si era masturbata con una bottiglia di te freddo davanti al suo ragazzo che la stava filmando. Poi lui, una volta finita la storia, per ripicca ha pubblicato il tutto su internet. Il video, che ritrae una giovane zurighese in atteggiamenti hard, ha fatto il giro del mondo ed è pure finito su alcuni siti pornografici. La vicenda ha del tragicomico (la giovane, stando a fonti informate, “starebbe molto male”) e suscita numerosi interrogativi. E ribadisce quanto possa essere pericoloso il rapporto tra sessualità e tecnologia oggi. “La tecnologia  – spiega il sessuologo Walter Beolchi – offre la possibilità ai partner di avere un ruolo più attivo. Però…”    

Come mai, secondo lei, c'è sempre più l'esigenza all'interno di una coppia di filmarsi mentre si compiono atti a sfondo sessuale?
"Sostanzialmente alla base di ciò c’è una motivazione esibizionista. Il desiderio di mostrarsi al proprio partner o ad altri in atteggiamenti senza veli".  

Sempre più spesso questi filmati finiscono nella grande rete per volontà di entrambi i partner. Perché?
"Mostrare al vasto e anonimo pubblico di internet il proprio corpo, i propri gesti intimi e la propria abilità erotica rappresenta un’attrattiva sempre più forte per molta gente. Ecco quindi il proliferare di siti dove è possibile scambiarsi tutto, mantenendo comunque i visi mascherati o semplicemente nascosti. È una specie di ‘scambismo virtuale’, che trasforma la persona interessata in un fruitore attivo dell'eros in rete e non più solamente in un consumatore passivo di materiale pornografico come accadeva fino a poco tempo fa".

Quali sono le sensazioni che simili ‘esperienze’ possono suscitare nella coppia?
"I benefici sono legati ai vantaggi. I vantaggi del mondo virtuale sono la mancanza di vergogna, la possibilità di esprimere e confessare le cose più intime nella protezione dell'anonimato, coperti dal proprio nickname".

Parliamo di rischi. La tecnologia a volte può essere un'arma molto vendicativa, una volta che una storia finisce. Il caso di Zurigo insegna… Qual è il suo parere?
"In questo caso si trattava certamente di una ripicca. Io come sessuologo non posso di certo vietare a una persona di filmare il partner in atteggiamenti intimi, in amore tutto è consentito se la cosa è consensuale. Ovviamente quando una relazione finisce, magari per la scoperta di un tradimento, da parte della persona lasciata subentra un desiderio di vendetta, di squalificare il traditore e quindi inizia la messa in rete di immagini inerenti l'intimità della traditrice o del traditore… Quando ci si mette nudi davanti a una telecamera bisogna essere consapevoli anche dei rischi che ciò comporta".

Il video della ragazza di Zurigo è finito su siti di pornografia. La stessa cosa era accaduta ad esempio con quello della showgirl Belen Rodriguez qualche tempo fa. Come mai secondo lei?
"Internet offre l’opportunità di svelare e nello stesso tempo giocare con le fantasie erotiche più segrete. In questo senso le perversioni sessuali trovano ampissimo spazio nella rete come fonte eccitatoria, soprattutto maschile in quanto gli uomini sono più facilmente suggestionabili. Anche le donne non ne sono esenti e ricercano in forma crescente particolari situazioni eccitanti. Il fatto che certi video privati finiscano in rete risponde in pratica a queste ‘necessità’ del pubblico di internet. Questi video ‘amatoriali’, spontanei, oggi attirano più di quelli invece troppo strutturati e sceneggiati a tavolino".   

Al centro di scandali come quello di Zurigo ci sono spesso donne…
"La tecnologia ha avuto un ruolo nel cambiamento dei costumi sessuali su molte donne. Specialmente tra le più giovani il fatto di mostrare il proprio corpo e la propria seduttività in un video è una conseguenza indiretta di una cultura che esalta l'apparire e lo svelare. Il mondo virtuale e della pornografia è gestito da uomini che propongono quello che più soddisfa le loro fantasie sessuali, ma questo modello sembra diventare sempre di più anche femminile, con la perdita dell'aspetto relazionale e sentimentale di classica pertinenza della donna".

 

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