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LUGANOGiorgio Giudici si prepara: a Capodanno sarà in scena

04.12.12 - 07:41
Bisbigli di corte fanno salire l'attesa: Giorgio Giudici saluterà la popolazione il 1° gennaio in modo del tutto nuovo
Ti Press
Giorgio Giudici si prepara: a Capodanno sarà in scena
Bisbigli di corte fanno salire l'attesa: Giorgio Giudici saluterà la popolazione il 1° gennaio in modo del tutto nuovo

LUGANO - Giovedì scorso, al comitato cantonale liberale radicale, a rubare la scena al neopresidente Rocco Cattaneo è stata un’assenza di peso: Giorgio Giudici aveva un altro impegno. All’annuncio, il Conza ha fatto invidia al Maracanã: una ola di sussurri si è srotolata dall’ultima alla prima fila. Ma a rapire l’orecchio è stato un solo commento sarcastico: «al sarà a ca’ a fa “essere o non essere”», roba da togliere il sonno. Custodito come un segreto di stato, il mistero dietro alla battuta ci ha costretti a un intero periplo del polo, alla ricerca di una sola bocca scucita.

Alla fine, una fonte vicina all’ambiente ci ha svelato il rebus: pare che il sindaco dei sindaci abbia deciso di seguire il fil rouge artistico che già contagiò alcuni colleghi – subito la mente va al pamphlet consolatorio bissonese o ai carnascialeschi stacchetti di Martignoni. Ma torniamo a Lugano. Giorgio Giudici, in gran segreto, starebbe preparando uno spettacolo per il saluto alla popolazione di capodanno. Uno spettacolo? In realtà è più un masque giacomino: come nella Londra secentesca, in questo genere teatrale il sovrano viene fagocitato dallo spettacolo, divenendone egli stesso protagonista.

Il tutto, ci raccontano, sgorga dalla più destra (in senso di abile) delle penne ticinesi: Renato Agostinetti, autore di sempre del Cabaret della Svizzera italiana. Giudici interpreterà Giudici, in un’intervista tra il serio e il faceto sulla grande Lugano. Al grilletto delle domande tutto lascia pensare che ci sarà Gilberto Fusi. Il noto attore dialettale interrogherà il sindaco sull’espandersi della città, sull’impenetrabilità del Pvp e   sulla sua infatuazione per la Cina. Rimane solo da scoprire se la pièce vorrà essere uno scanzonato addio oppure l’autoironico suggello a una nuova rincorsa alla più bella delle poltrone. Se ricandidatura sarà, il concorrente Borradori dovrà sfilare più di un coniglio dal cappello per competere con il restyling holliwodiano del sindaco: un Giudici... in calzamaglia.

 

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