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Lo screening colorettale, un salvavita

CANTONELo screening colorettale, un salvavita

30.01.23 - 12:19
Il DSS ha dato il via al nuovo programma cantonale sulla diagnosi precoce. De Rosa: «La lettera arriverà a circa centomila ticinesi»
Ti-Press
Lo screening colorettale, un salvavita
Il DSS ha dato il via al nuovo programma cantonale sulla diagnosi precoce. De Rosa: «La lettera arriverà a circa centomila ticinesi»

BELLINZONA - Un'arma in più per combattere il cancro al colon-retto. Una difesa ulteriore da uno dei tumori più diffusi in Svizzera e in Ticino. Un vero e proprio salvavita. Sì, perché la prevenzione con questo tipo di cancro può fare la differenza tra la vita e la morte. I dati, infatti, parlano chiaro: una diagnosi precoce permette di ridurre di circa la metà il numero di decessi per questa malattia.  

Il tumore, infatti, ha origine (quasi) sempre dai polipi intestinali benigni che si formano nel grosso intestino e che crescendo possono trasformarsi in qualcosa di maligno. Questa metamorfosi, però, richiede una decina di anni e proprio questo lungo periodo di tempo permette una prevenzione particolarmente efficace. E proprio per favorire la diagnosi precoce il Consiglio di Stato - già nel giugno 2021 - aveva dato luce verde al nuovo programma cantonale di screening colorettale per la popolazione ticinese tra i 50 e i 69 anni.

Fino a 240 casi all'anno in Ticino
Un programma che prenderà il via in questi giorni, i cui dettagli sono stati svelati oggi in conferenza stampa. «Quello che presentiamo oggi è un importante strumento di salute pubblica. Questo screening permette infatti di diagnosticare precocemente una malattia potenzialmente grave, aumentando nel contempo le possibilità di guarigione», ha esordito il Direttore del DSS Raffaele De Rosa, ricordando come il tumore al colon retto sia il secondo più frequente nelle donne e il terzo negli uomini. «Ogni anno sono diagnosticati tra i 230 e i 240 nuovi tumori al colon-retto in Ticino, mentre una settantina di persone perde la vita per le conseguenze della malattia».

Casi in aumento
Nel corso degli anni è stato osservato un aumento continuo delle diagnosi di tumore in Ticino. Secondo i dati del Registro cantonale a metà degli anni ’90 si registravano infatti 1’500 nuovi casi all'anno, mentre oggi se ne registrano circa 2'500. Un fatto emblematico dell'invecchiamento della popolazione. «Il 90 per cento delle diagnosi vengono infatti fatte a persone sopra i cinquant'anni». Motivo, questo, per cui il Cantone ha scelto come target le persone tra i 50 e i 69 anni.

C'è posta per centomila ticinesi
E sono proprio loro i destinatari della lettera che il Cantone invierà nei prossimi due anni, nel 2023 alle persone con la data di nascita dispari e nel 2024 a quelle nati in anni pari. «Sono circa centomila in tutto», ricorda De Rosa, precisando che lo screening è completamente gratuito (i costi non coperti dalle casse malati saranno presi a carico dal Cantone) ma non obbligatorio. «Naturalmente consigliamo a tutti di farlo. Anche perché il test per la ricerca del sangue occulto nelle Feci (FIT) è semplicissimo e non invasivo» (vedi video).

La colonscopia è invece prevista solo per chi risulterà positivo al test (in media, circa l’otto per cento delle persone). «Questo approccio - ricorda De Rosa - è più semplice e meno costoso rispetto all’altra alternativa, ovvero la colonscopia ogni dieci anni per tutte queste persone».

Non solo la diagnosi...
Tuttavia, la diagnosi precoce di per sé sarebbe inutile se non fosse accompagnata da un’adeguata presa a carico delle persone colpite dalla malattia. «La presenza sul territorio di centri specialistici è ovviamente fondamentale», sottolinea Alessandra Speziale, Responsabile del Centro programma screening Ticino (CPST), che dal 2015 si occupa pure di quello al seno. «Il fatto che entrambe le attività si svolgano nel medesimo ufficio - ha precisato De Rosa - permette una migliore concentrazione delle competenze e un'ottimizzazione operativa».

Partecipazione volontaria
La partecipazione allo screening è, come già detto, volontaria. «Ogni persona deve decidere in modo libero e consapevole se sottoporsi allo screening», sottolinea Samuela Rossi, CPST. «Per questo l’informazione su questa malattia è fondamentale e per questo nella lettera d'invito ci saranno anche diversi opuscoli (li trovi anche qui) che spiegano con precisione i benefici e i rischi degli esami di screening».

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COMMENTI
 

Danymarley 1 anno fa su tio
Assolutamente da fare! Io ho fatto l’esame l’anno scorso e mi hanno asportato tre polipi grossi ma che non davano nessun fastidio! La prevenzione può salvarci la vita! È un’esame fastidioso ma nulla se paragonato a qualcosa di più serio!

UtenteTio 1 anno fa su tio
Ed a cosa è dovuto questo aumento?

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
Aumento popolazione?

Bibo 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
Come tutte le cose negative che accadono ora, al vaccino... ;-)

PincoPalla 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
probabilmente anche a causa di una dieta sempre più povera di fibre negli alimenti consumati...si mangia molta meno frutta e verdura, già 30 anni fa quando studiavo era considerato uno dei fattori di rischio per cui si ipotizzava un aumento dei casi nei decenni successivi.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a PincoPalla
Mah, distinguiamo anche che frutta e verdura mangiamo, quello che arriva dal tuo orto e dal tuo frutteto va bene, non vanno bene i pomodori che sanno di niente, l’insalata che sa di cartone, le mele rosse perché le hanno colorate ecc. Poi non dimentichiamoci dei semi, cereali in abbondanza, noci, mandorle, agrumi, pane ok ma integrale, pasta e riso ma integrale. I veleni sono gli alcolici, il vino, dolci quindi zuccheri e da ultimo mangiare poco, non appesantirsi. Un giorno alla settimana mangiare poco o niente e bere molta acqua, esercizio fisico senza sforzare troppo il fisico, ascoltare il corpo, vietato fare corse e gare massacranti, rovinano il corpo.

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a Bibo
😂😂😂😂😂😂😂😂

daniele77 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
direi di no, metà anni novanta in ticino eravamo in poco più di 300'000, oggi poco più di 350'000. quindi un aumento di 1000 casi non è statisticamente provato con un aumento della pololazione.

PincoPalla 1 anno fa su tio
Risposta a daniele77
anche considerando la popolazione, resta comunque un aumento di circa il 50%
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