Dal Palapenz fino alla dogana, diversi giovani hanno voluto dire basta a un modello di società «sempre più spietato, disumano e schiavista»
CHIASSO - È stata una manifestazione in nome della libertà quella organizzata questo pomeriggio a Chiasso. Un corteo per «spezzare il silenzio» e per dire basta al modello di società «sempre più spietato, disumano e schiavista».
Nella cittadina di confine i manifestanti si sono radunati per protestare contro la situazione presente nei bunker, nei centri asilanti e contro i rimpatri forzati. Per il diritto di abitare e restare, e contro ogni razzismo ed ogni frontiera.
«Le persone migranti, che come tutti e tutte dovrebbero essere libere di vivere la propria vita, vengono maltrattate e costrette a risiedere nei centri “di accoglienza” che vanno contro la libertà di movimento. Strutture ipersorvegliate, sporche e antigieniche e che impongono, scelgono e impostano la vita delle persone in condizioni simili a quelle di una prigione», è la protesta urlata a gran voce questo pomeriggio lungo il tragitto che dal Palapenz ha portato i manifestanti fino alla dogana.