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LUGANOLugano Airport, e se fosse una straordinaria opportunità?

20.09.19 - 10:52
Un gruppo di esperti in innovazione traccia un quadro a tinte decisamente meno fosche rispetto alle cronache più recenti: «Occorre tuttavia avere il coraggio di scelte radicali»
Lugano Airport, e se fosse una straordinaria opportunità?
Un gruppo di esperti in innovazione traccia un quadro a tinte decisamente meno fosche rispetto alle cronache più recenti: «Occorre tuttavia avere il coraggio di scelte radicali»

LUGANO - Un’analisi preliminare del SIDI (Swiss Institute for Disruptive Innovation - vedi box sotto) traccia per il futuro dell’aeroporto di Lugano un quadro a tinte assai meno cupe di quanto paventano le cronache più recenti. Per capirne di più ne abbiamo parlato con Pietro Veragouth, membro del board dell’istituto.

Signor Veragouth, le opinioni sul futuro dell’aeroporto di Lugano sono sempre avvolte da una cappa di negatività. Perché voi avete un parere diverso?
Riteniamo che, se il progetto fosse contestualizzato diversamente, avrebbe tutte le carte in regola per cogliere delle grandi opportunità nel medio e nel lungo termine. Occorre tuttavia avere il coraggio di scelte radicali, perché il futuro è molto più presente di quanto si creda.

Si spieghi meglio...
Elementi molto chiari ci fanno prevedere che tra 5-15 anni il panorama dei trasporti subirà enormi trasformazioni, sia sul piano terrestre che su quello aereo. Sul primo le prospettive sono piuttosto certe: volenti o nolenti la guida autonoma prenderà il sopravvento e, probabilmente, verrà resa obbligatoria nel momento in cui le statistiche dimostreranno concretamente che, grazie al pilota automatico, gli incidenti automobilistici, causati nella misura del 98% da fattori umani, saranno ridotti quasi a zero.

E per quanto riguarda il trasporto aereo?
In questo caso gli scenari sono ancora più sconvolgenti e dobbiamo cominciare a prenderne consapevolezza. Il trasporto personale autonomo a mezzo di droni, fino ad alcuni anni fa prerogativa dei film di fantascienza, sta per diventare realtà. Gli interessi in gioco sono enormi. Tutti i più grandi produttori di aeromobili stanno mettendo a punto i loro modelli ma anche altri colossi, realtà all’apparenza distanti dal settore, come Google, Amazon, Uber, DHL e Alibaba, hanno già da tempo sfornato i propri prototipi accumulando migliaia di ore di volo. Due anni fa ho assistito al volo inaugurale del primo taxi-drone a Dubai e alcuni Paesi, tra cui Cina e Singapore, hanno già avviato la sperimentazione su aree espressamente dedicate.

Ma queste sono rivoluzioni a livello mondiale, cos’hanno a che fare con un piccolo aeroporto come quello di Lugano?
Il principale problema nel settore dei droni, sia per quel che riguarda il trasporto di persone che di merci, non è di ordine tecnologico ma di ordine giuridico. Norme e codici evolvono in tempi assai meno rapidi rispetto all’evoluzione tecnologica. Sotto questo profilo, le inerzie della Svizzera come sistema-paese sono indubbiamente meno penalizzanti rispetto alla maggior parte dei Paesi sviluppati, e lo sono certamente meno rispetto ai Paesi che devono sottostare alle direttive europee. Questa condizione crea opportunità e potenziali vantaggi competitivi in molti settori, e senza dubbio in quello del trasporto aereo.

E qui entra in gioco Lugano... 
Esatto. L’aeroporto di Lugano, già in possesso di tutte le autorizzazioni per il volo tradizionale, con sforzi limitati, potrebbe trasformarsi un vero e proprio polo per l’innovazione dronica in quanto sarebbe in grado di offrire una palestra reale ai costruttori di tutto il mondo obbligati a rimanere a terra in attesa di autorizzazioni. Tra i vantaggi critici che potrebbe offrire il nostro aeroporto ve n’è un altro: quello, ovviamente, di possedere una pista. A differenza degli aeroplani che, grazie alla propulsione a combustibile e alla portanza data dalle ali, possono percorrere lunghe distanze, i droni odierni a decollo verticale hanno un raggio d’azione limitato. Una delle strategie per incrementarne l’autonomia è quello di decollare orizzontalmente.

Ma quanto costerebbe un progetto di questa entità?
Immaginiamo di organizzare il nostro aeroporto in modo tale che, accanto e insieme con l’attività tradizionale di trasporto,– i voli commerciali che conosciamo tutti – si sviluppi un polo di attrazione per un settore all’avanguardia, economicamente sostenuto dalle aziende che vi si vorranno insediare. Ciò permetterebbe non solo di ripartire vantaggiosamente costi fissi e di struttura, ma anche di creare attorno all’aeroporto tutta una filiera strutturata di aziende, laboratori e istituti realizzando un ecosistema in uno degli ambiti a maggior potenziale anche in una logica di lungo termine. Voglio dire che l’aeroporto di Lugano potrebbe diventare un punto di riferimento internazionale per tutto il settore generando un indotto economico e ricadute indirette di portata non indifferente.

Concretamente, come agirebbe se si trovasse nella situazione di Lugano Airport?
Non avrei dubbi, condurrei un’analisi approfondita che tenesse conto di ciò di cui si è parlato ponderando con obiettività opportunità e rischi. Alla luce dei risultati, se si confermassero come possibili le opzioni a cui ho sommariamente accennato, identificherei partner, stakeholder e finanziatori coi quali farlo ridecollare davvero.

Il SIDI (Swiss Institute for Disruptive Innovation) ha come missione quella di analizzare le innovazioni per determinare l’impatto che esse avranno sulla vita di tutti noi e sul tessuto economico delle società evolute. Un’attività complessa che deve tenere conto di molte variabili ma che è sempre più indispensabile al fine di operare scelte coerenti con l’evoluzione del mercato e della società in generale. 

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COMMENTI
 

Raven7 4 anni fa su tio
Nonostante il giustificato pessimismo che dilaga nei commenti credo invece ci sia bisogno delle persone che nei progetti per migliorare la vita di tutti ci credono e si mettono al lavoro per realizzarli. Invece che lamentarci tutti limitandoci a criticare dovremmo chiederci cosa possiamo fare noi cittadini in prima persona per contribuire al cambiamento.

comp61 4 anni fa su tio
Ma ancora con questo aeroporto? Ora che arrivano i droni quanti milioni ci butteremo dentro? Poi se avessi un drone atterrerei sul tetto di casa mica ad agno!? Dai chiudiamo tutto che almeno 10 palazzi ci stanno!!!

Mirketto 4 anni fa su tio
Non riescono a fare una ciclopista e volgio fare ciò??? ma per favore....Abbiamo una politica di 50 anni fà rispetto ad altre realtà in Svizzera, mai nessuno si spingerà così oltre!!! la politica in Ticino è antica.

F.Netri 4 anni fa su tio
Mi sembra un'ottima prospettiva. Ho però seri dubbi che il tessuto socio-economico ticinese sia all'altezza per cogliere e valutare oggettivamente questa opportunità.

ziopecora 4 anni fa su tio
Non metto in dubbio le competenze e conoscenze del signor Veragouth in molti campi, ma in quello dell'aviazione decisamente non è molto pratico. Per chiunque cerchi un luogo per sperimentazioni con velivoli, e a maggior ragione con droni, un parametro fondamentale è la scarsa densità abitativa. Sono cose che si fanno in luoghi disabitati e con molto spazio a disposizione. In zone dove il volo di altri velivoli viene vietato. Per ovvii motivi. Un agglomerato come quello di Lugano è il perfetto esempio di dove cose del genere non vanno neppure immaginate. Inoltre, seppur internet abbia ridotto le distanze, si cerca di posizionarsi non troppo distanti da dove si trova la tecnologia che serve per lo sviluppo del progetto. In questo caso laddove si concentrano la ricerca e lo sviluppo di software e hardware necessari. Nessun polo di queste competenze è presente in Svizzera, se non marginalmente presso Pilatus.

matteo2006 4 anni fa su tio
Idea visionaria e molto interessante ora bisogna solo trovare qualcuno che metta i soldi per costruire un polo del genere in pochi anni non tra 10-15 massimo 5 così da essere attivi prima che tutti siano già in giro che auto volanti oppure come sempre in Svizzera saremo gli ultimi perchè abbiamo paura delle novità. E soprattutto chiuderlo immediatamente così da non spendere ulteriori soldi utilissimi ad un nuovo progetto. Ci ho creduto, per pochi secondi, 39 anni, non lo vedrò mai questo polo avveniristico in Ticino purtroppo.

daniele77 4 anni fa su tio
prima o poi forse, ma non entro 5-15 anni direi piuttosto 15-30 anni. nel 2005 (4 anni fa) si era iniziato a parlare del progetto di trasporti con un drone dal civico all'italiano. è stato messo in pratica 3 anni dopo e ancora oggi ogni tanto succede qualcosa che obbliga il blocco. bus autonomi in varie città ogni tanto ne combinano qualcuna, malgrado sia qualche anno che ci sono. e tutto questo tempo per un singolo drone e una manciata di bus sperimentali. vogliamo davvero credere che tra 5-15 anni lugano sarà pieno di taxi droni volanti e che i veicoli a guida autonoma saranno obbligatori? impossibile, prima o poi lo sarà, ma come detto non sarà prima di un paio di decenni minimo. fino ad allora come teniamo in vita il paziente lugano airport?

Pulentaebrasaa 4 anni fa su tio
Risposta a daniele77
Evviva l'aritmetica.....!

daniele77 4 anni fa su tio
Risposta a Pulentaebrasaa
vabbè, ovvio che ho sbagliato a digitare, non 2005 ma 2015....

GI 4 anni fa su tio
bene....di solito si usa dire che "non è mai troppo tardi" ma, visto il perdurare di questa situazione, per quale ragione si manifesta solo in vista "del decesso" ??

Equalizer 4 anni fa su tio
Probabilmente il Signor Veragouth si dimentica di vivere nel paese dove si inventano le regole prima dei giochi, pur ammettendo la bontà della visione, questa volta è il caso di dire, come in altre situazioni futuristiche grandi più di un programma di computer, che questa non è l'America.

Pongo 4 anni fa su tio
Dovrebbero occuparlo i molinari hahaha

Raven7 4 anni fa su tio
Non capisco i commenti negativi. È stato chiesto un parere ad un esperto e lui ha risposto con visione assolutamente corretta. Invece di essere sempre pessimisti, anche se ci sono ottimi motivi per esserlo, sarebbe ora che qualcuno si mettesse al lavoro per trasformare le chiacchiere in realtà. Speriamo che questo "SIDI" lo faccia ma avrà sicuramente il bisogno del sostegno di tutti... se non si fa niente difficilmente le cose cambiano

bledsoe 4 anni fa su tio
Risposta a Raven7
Forse corretta lo sarà, ma anche un bel po' esaltata. Mi ricordo bene come sul finire degli anni '90 la rivista Focus e altre che non ricordo, prevedevano che in 10-15 ci saremmo tutti spostati con i segway. Risutato: ne vedo alcuni ogni tanto negli aeroporti orientali e in pochi altri luoghi. Quando dice che fra 5-15 anni la guida autonoma prenderà il sopravvento pensa che c'è (parecchia) gente a cui piace guidare, a cui piace non sempre rispettare le regole, che è affezionata al proprio veicolo, che mai metterebbe il deretano su di un veicolo "tracciato" (stile Tesla per farla semplice), etc..

jena 4 anni fa su tio
accanimento terapeutico per un malato terminale...

lecchino 4 anni fa su tio
Per favore!!! Datemi il numero del suo pusher

Pulentaebrasaa 4 anni fa su tio
Risposta a lecchino
Lugano Droneport, un crocevia di collegamento tra Malcantone, Piazza Riforma and beyond..... "là, dove nessuno è mai giunto prima [cit.]" Hihihihi

KilBill65 4 anni fa su tio
Non sanno piu' cosa inventarsi…..Pur di tenersi questo cimitero di aereoporto…..Omai morto e sepolto…..L'unico motivo di cui mi dispiace e' la sorte di chi lavora….Spero in un futuro migliore per loro!!!.....

SosPettOso 4 anni fa su tio
Vorrei proprio vedere un "taxi-drone" che vola nelle turbolenze di un bel vento da nord... Se non si schianta prima i passeggeri lo pitturano di vomito.

seo56 4 anni fa su tio
Megalomani

Bayron 4 anni fa su tio
Esaltati!’n

elvicity 4 anni fa su tio
ecco questa soluzione mi sembra straordinaria e sensata.

KilBill65 4 anni fa su tio
Risposta a elvicity
Si ma per quale saccoccia?...….

daniele77 4 anni fa su tio
Risposta a elvicity
straordinaria e sensata fra 20 anni

elvicity 4 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
in che senso?
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