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La boxe maestra di vita: «Quando cadi ti devi rialzare subito»

LUGANOLa boxe maestra di vita: «Quando cadi ti devi rialzare subito»

19.09.19 - 11:02
Abbiamo incontrato il pugile luganese Marius Antonietti che sabato a Gebenstorf disputerà il suo settimo match da professionista: «Il pugilato insegna, ma comporta anche tanti sacrifici»
Tio.ch / 20 minuti / Davide Giordano
La boxe maestra di vita: «Quando cadi ti devi rialzare subito»
Abbiamo incontrato il pugile luganese Marius Antonietti che sabato a Gebenstorf disputerà il suo settimo match da professionista: «Il pugilato insegna, ma comporta anche tanti sacrifici»

LUGANO - La boxe può considerarsi una metafora della vita. Combatti. Cadi. Ti rialzi. A volte vinci. Altre perdi. L’ex campione olimpico dei pesi supermassimi Roberto Cammarelle (oro a Pechino nel 2008) amava dire che il pugilato «arricchisce, forma e fa diventare uomo. Cementa il corpo e la mente». La nobile arte, insomma, è spesso considerata una maestra di vita.

Maestra di vita - E lo è stata anche per il pugile professionista luganese Marius Antonietti che il prossimo sabato (21 settembre) sul ring di Gebenstorf (canton Argovia) incrocerà i guantoni con Sladjan Dragisic, il terzo boxeur più forte della Serbia. «La boxe è sacrificio e dolore, ma ti insegna a non mollare dopo una sconfitta», racconta Marius ai nostri microfoni. «Grazie a lei ho imparato che quando cadi ti devi rialzare. Subito. Sul ring come nella vita. Ma soprattutto ho appreso il rispetto. Il rispetto per gli avversari e per la loro storia. Un insegnamento che ho trovato sia nelle vittorie, che, soprattutto, nelle sconfitte».

«Rapporto speciale fin da piccolo» - Entrato nell’immaginario collettivo anche grazie a capolavori cinematografici come la struggente “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood, il pugilato non è stato però il primo sport praticato da Marius. «Ho iniziato con la kickboxing, ma fin da bambino ho avuto un rapporto speciale con la boxe. I miei idoli sono sempre stati dei pugili». Poi, un giorno, ecco l’illuminazione definitiva. «Feci alcuni allenamenti in palestra con altri ragazzi e da lì capii che quella era la mia strada».

Umiltà e impegno - Una strada che ha portato Marius ad ottenere cinque vittorie (quattro per KO) nei primi sei incontri da professionista. «Al momento, però, non guardo troppo in là nel tempo. Prendo match dopo match. Rimango umile e lavoro per migliorare i miei limiti. D’altronde di pugili forti ce ne sono molti».

Tanti sacrifici - Tra di loro c’è anche il suo avversario di sabato, Dragisic. E per arrivare all’incontro preparato il 29enne luganese si sta allenando duramente in palestra agli ordini del suo coach e mentore Rocco Berardinelli. «Per me è come un fratello. Oltre che seguirmi fisicamente mi dà anche un grandissimo supporto morale». Sacrifici e poco tempo libero sono infatti ingredienti fondamentali della vita di un pugile: «La boxe è questa. È dura», dice sorridendo Antonietti. «Non so come andrà questo match ma sicuramente sarà una lezione per il prossimo incontro che terrò il 26 ottobre in Italia».  Perché la boxe è una maestra di vita e Marius è pronto ad imparare.

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COMMENTI
 

Lucadue 4 anni fa su tio
Che quando cado devo rialzarmi l'ho imparato già da bambino. Dare sganassoni all'avversario è tutt'altro che rispetto, ma se lo si fa sportivamente su un ring diventa una virtù`. Se lo fai privatamente è reato. Boh...

azzzchestress 4 anni fa su tio
Gente con problemi esistenziali ......

RobediK71 4 anni fa su tio
Memorabile l’inizio, ma sul ring ti devi alzare in 3 secondi, nella vita non è necessario subito

mats70 4 anni fa su tio
Poi questi maestri di vita li ritrovi fuori dalle discoteche e dagli stadi a menare.

Pepperos 4 anni fa su tio
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