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LUGANO«Spariscono i parcheggi per disabili e l’accesso al centro e al lago è tabù»

25.06.19 - 06:00
La denuncia di un’automobilista che racconta la propria odissea alla ricerca di un posto auto al Lido: «Ma anche il centro è fuori portata. Sembra non vogliano vedere le persone con andicap»
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«Spariscono i parcheggi per disabili e l’accesso al centro e al lago è tabù»
La denuncia di un’automobilista che racconta la propria odissea alla ricerca di un posto auto al Lido: «Ma anche il centro è fuori portata. Sembra non vogliano vedere le persone con andicap»

LUGANO - Da un lato ci sono gli spazi riservati virtuali, su cui aggiorna in particolare il sito www.parcheggiodisabili.ch e che sembrano anche numerosi sulla mappa. Dall’altro, invece, c’è l’odissea per trovarne uno vero, quando serve. A lanciare il sasso nello stagno dell’indifferenza è Gilda Degiorgi, 69 anni e un problema di salute che la obbliga a usare il deambulatore, ma non le impedisce di guidare la propria auto.

La riga da gialla a bianca - Domenica scorsa aveva un appuntamento alla Foce, ma la strada lungo il fiume Cassarate - dove ci sono due stalli appositi - era chiusa per un evento sportivo. Si è ricordata allora dei parcheggi per disabili del Lido. «Dove sono finiti? Il posteggio davanti alla porta del Lido - racconta la donna - è diventato uno spazio con la scritta “ambulanza”. Ho cercato allora i due posti sulla destra, vicino ai campi da tennis e l’altro più lontano. Non ce n’era più uno. La riga gialla è diventata bianca! In pratica sono dovuta tornare a casa. Furente».

Il centro off limits - Un’arrabbiatura che la signora Degiorgi ha affidato ai social dove ha ampliato la sua critica alle principali città ticinesi. Ma il cattivo esempio, sostiene, arriva principalmente da Lugano: «È un problema che riscontro in particolare nel centro. In zona Casinò ci sono due parcheggi per disabili sempre occupati. Sono davvero pochi e i cantieri attualmente aperti complicano la situazione. Ho come l’impressione che Lugano non voglia vedere le persone portatrici di andicap». Il problema è acuto per chi, come la signora, non riesce a compiere lunghi tragitti a piedi. Ad esempio, ce ne sono due in Piazza Monte Ceneri, «ma - osserva - sono troppo lontani da Piazza Riforma. Pedonalizzare va bene, ma lasciate delle possibilità d’accesso a chi non cammina con le proprie gambe! Invece è diffusa l’idea che il disabile debba essere sempre accompagnato».

E anche nella capitale… - La donna lamenta una diffusa improvvisazione: «Per esempio in centro a Bellinzona tempo fa per accedere con l’auto alla zona di Piazza Collegiata mi è successo di non trovare più chi riaprisse la barriera alla mia amica che mi doveva riportare a casa. È stata un’avventura camminare nella notte con il deambulatore». Tutte esperienze che fanno dire a Gilda Degiorgi quanto la realtà ticinese sia «lontana anni luce dai buoni propositi di inclusione andicap e che i politici dovrebbero pensare anche a chi ha difficoltà motorie quando pedonalizzano le città. Ricordate anche l’invecchiamento della popolazione e il diritto di tutti ad accedere al centro e al lago!».

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