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Sarà presentato martedì 26 marzo alle ore 18.30, presso l’Archivio di Stato di Bellinzona
BELLINZONA - Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), tramite l’Archivio di Stato del Cantone Ticino, comunica che martedì 26 marzo alle ore 18.30, presso l’Archivio di Stato di Bellinzona, avrà luogo la presentazione del volume “Ornato e architettura nell’Italia neoclassica. Il fondo degli Albertolli di Bedano” (Edizioni dello Stato del Cantone Ticino, 2019).
Questo ponderoso volume a cura di Carlo Agliati, Paola Cordera e Giuliana Ricci, con contributi di numerosi studiosi specialisti di materia, costituisce un ulteriore tassello della collana editoriale dedicata ai fondi d’arte e d’architettura conservati nell’Archivio di Stato, con la quale si intende offrire a un pubblico allargato la fruibilità dei preziosi materiali archivistici legati alla stagione dell’emigrazione artistica dei ticinesi nelle contrade d’Europa.
Il volume descrive e valorizza i contenuti del fondo archivistico Albertolli, ricostruendo l’attività di questa famiglia di mastri costruttori originari del villaggio di Bedano, nella valle del Vedeggio, specializzati nell’ornamento a stucco di grandi palazzi nobiliari e del potere politico, dapprima in Val d’Aosta, in seguito a Parma, Firenze e soprattutto Milano.
Nella capitale lombarda il celebre Giocondo Albertolli (1742-1839), apprezzato architetto, ricoprì a lungo il ruolo di professore nell’Accademia di Belle Arti di Brera, orientando il “buon gusto ornamentale” di intere generazioni di artisti.
Alla presentazione del volume (ordinabile su www.ti.ch/archivio) interverranno il Consigliere di Stato Manuele Bertoli (Direttore del DECS), Marco Poncioni (Direttore dell’Archivio di Stato), Fernando Mazzocca (storico dell’arte, Università degli Studi di Milano), Giuliana Ricci (storica dell’architettura, Politecnico di Milano) e Carlo Agliati (archivista). Seguirà un rinfresco.
L’evento di presentazione del volume e la pubblicazione dello stesso fanno parte delle attività promosse dall’Archivio di Stato, con il sostegno della Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS, per diffondere e valorizzare il ricco patrimonio documentario del Cantone.
