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BELLINZONA«Senza gli italiani qui abbiamo chiuso»

22.01.19 - 09:16
In Ticino un medico su due viene da oltre confine. Il numero è triplicato in sette anni. Un problema per la vicina Penisola, non per il Dss
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«Senza gli italiani qui abbiamo chiuso»
In Ticino un medico su due viene da oltre confine. Il numero è triplicato in sette anni. Un problema per la vicina Penisola, non per il Dss

BELLINZONA - «Rivoglio i miei medici». Il ministro della sanità tedesco, Jens Spahn, lo ha detto chiaro e tondo in una recente intervista. L'emorragia di specialisti che dall'Ue si trasferiscono in Svizzera, attratti da stipendi più alti, è un problema che «andrebbe limitato con un nuovo regolamento europeo».

Svizzeri in calo - Un fenomeno sempre più importante, anche in Ticino. I numeri forniti a tio/20minuti dall'Ufficio cantonale di sanità parlano chiaro: negli ultimi otto anni il numero di medici italiani negli ospedali ticinesi (pubblici e privati) è più che triplicato. Da 87 nel 2010 a 275 l'anno scorso. Gli svizzeri sono di meno: 266, in calo. Escludendo dal conto gli studi privati, oltre un medico su due nella Svizzera italiana ha il passaporto tricolore. Circa il 14 per cento sono frontalieri e il 22 per cento hanno un permesso B annuale. 

«Colpa del numero chiuso» - Il divario si fa ancora più largo per gli assistenti: gli italiani sono 263 (erano 176 nel 2010) mentre i rossocrociati 82. Meno di un terzo. Non a caso la sanità è stata risparmiata finora dal “primanostrismo”. «Senza i professionisti da oltre confine dovremmo semplicemente chiudere metà degli ospedali» ammette il capoufficio dell'Us Stefano Radczuweit. «Il problema è dovuto al numero chiuso. Non formiamo abbastanza medici. A livello federale e cantonale sono in atto degli sforzi per aumentare i posti di formazione. Ma per ora siamo lontani dall'autosufficienza». 

Effetto catena - A perderci intanto (economicamente) è piuttosto l'Italia, che «sostiene le spese di formazione ma è costretta a sostituire i medici emigrati con colleghi rumeni – osserva Radczuweit –. È una catena». Il cortocircuito si è aggravato con l'ultima revisione della LPMed, sottolinea il presidente della sezione ticinese della Associazione medici assistenti e capi clinica (Asmact) Davide Giunzioni.

Il fattore linguistico - «La nuova legge impone ai medici un livello di conoscenza B2 della lingua cantonale, che rischia paradossalmente di favorire l’assunzione di colleghi dall’Italia a discapito di quelli provenienti dalla Svizzera tedesca o romanda» osserva Giunzioni. «Inoltre il Granconsiglio ha votato l'obbligo della conoscenza a livello B1 di una seconda lingua nazionale. Questo complica ulteriormente il reperimento di professionisti. Non a caso, contro la decisione l'Eoc ha presentato un ricorso ancora pendente».

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COMMENTI
 

Danny50 5 anni fa su tio
Numero chiuso per i nostri giovani e porte aperte per i diplomi farlocchi. Solita Svizzera del “prima gli altri “.

LAMIA 5 anni fa su tio
Questo grazie alla politica con i paraocchi! Numero chiuso in medicina perché costano meno i medici rubati all’estero! Spero che qualche politico nel momento del bisogno ne tiri le conseguenze sulla sua pelle.

Se7en 5 anni fa su tio
.... noto che nessuno evidenzia un particolare che ritengo importante: i tanti disocuppati che ci sono in Ticino, con svariate qualifiche professionali, giovani o meno, che sono domiciliati in Ticino in cerca di un'occupazione, la stragrande maggioranza dei datori di lavoro, spesso chiedono dalle 3 alle 4 lingue nazionali o l'italiano e tedesco con titolo preferenziale per l'inglese etc... e non tutti hanno questo privileggio e per questo, spesso non hanno nemmeno l'opportunità di essere convocati, ma guarda caso gli stranieri, che siano frontalieri italiani, tedeschi, francesi non ha importanza, che occupano posti nel settore TERZIARIO questo parametro va a cadere, loro trovano sempre un impiego in Ticino e i tre quarti di loro parlano solo la loro lingua madre. Fate voi.

roma 5 anni fa su tio
Piccolo Spazio Pubblicità delle solite lobbies.

Verbania 5 anni fa su tio
La mia amica Monica ha studiato in una università milanese: non doveva NEMMENO andare ai corsi, giravano ciclostilati. Io all’uni di Neuchâtel, c’era il controllo della presenza e gli appunti sui corsi dovevi farteli tu ascoltando!

Verbania 5 anni fa su tio
Ho vissuto 20 anni in Svizzera interna e “frequentato” mezza dozzina di cliniche o ospedali e relativi medici; stesso numero qui in Ticino: il livello è molto basso.

occhiaperti 5 anni fa su tio
Ho numerose amici, che mi dicono, se hai qualcosa, vai in Svizzera Interna, peché cui trovi solo spezialisti senza ... senza niente! Prendono stipendi alti, fanno finta di sapere tutto per poi dirti "non vedo/trovo niente". Vai in Sivzzera Interna, ti dicono, "ecco la cosa è che abiamo trovato..." e ti tiri fuori dei guai...!

Nmemo 5 anni fa su tio
Confrontati con la necessità di un intervento d’urgenza e potendo riporre la fiducia in personale qualificato a prescindere dalla nazionalità, è fondamentale. È un grande vantaggio che il Ticino che si ritrova in casa: specialisti esteri, pronti per la funzione, risparmiando i costi di formazione di base.

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Guardando la realtà di fatti questo è il frutto di molti fattori. Il numero chiuso delle università è sicuramente uno, il costo che serve a formare un dottore in svizzera rispetto che "acquistarne" uno già formato dall'estero, la sproporzione di di qualità (e salario) del sistema italiano rispetto a quello svizzero e non da ultimo la differenza di stipendi fra ticino e svizzera interna, che spinge comprensibilmente i ticinesi a vivere e guadagnare a zurigo rispetto che da noi. Presi tutti questi fattori, allora si può esprimere un giudizio. Berciare W UE, abbasso i politici, majaramina scrocconi o VERGOGNA!!1! dimostra solo limitatezza e di non avere né essere consapevoli del quadro della situazione. Ma that's is ticino: grandi urla, poche soluzioni.

luba0225 5 anni fa su tio
Riferito a aquilasolitaria

luba0225 5 anni fa su tio
Visto che non ci vuole una laurea allora puoi metterci anche te le mani sui cablaggi e sulle parti meccaniche delle locomotive..

patrick28 5 anni fa su tio
Forza lavoratori dall’UE ! Forza UE . Sempre

pulp 5 anni fa su tio
Tra l'altro bisognerebbe anche cogliere certi segnali. All'UE piace poco che i professionisti bravi vengano in Svizzera a lavorare (ovviamente attratti da stipendi che si sognano in Italia o Germania). Ma allora bisognerebbe che l'UE si spiegasse meglio... va bene riversarci una valanga di manovalanza, che crea traffico e dumping salariale, ma i professionisti no? (professionisti che poi non fanno i frontalieri o raramente.... spesso infatti portano il domicilio, pagano le tasse e fanno girare a loro volta la nostra economia). Ebbene cari signori dell'UE come la mettiamo?

pulp 5 anni fa su tio
Il fatto di poter atrarre medici dall'estero è una buona cosa - ovviamente se si vanno a prendere i migliori (e difatti come si può intendere dall'articolo, la situazione è più preoccupante in Italia o Germania, per la fuga dei professionisti - che non da noi per il loro arrivo). Ovviamente in tutto questo non bisogna creare situazioni di "dumping" - però va anche detto che le paghe in quel settore sono altissime.... e quindi verrebbe da chiedersi se togliendo il no. chiuso, si riuscirebbe a formare giovani Svizzeri che sostituiscono (e costano meno) dei loro colleghi di oltreconfine. Lo spazio di manovra c'è.... la sfida è aperta.... vorranno i "nostri" lavorare per 12'000 al mese invece di 15'000? Ecco se questo accade, allora abbiamo due piccioni con una fava. Sennò tanto vale lamentarsi....

lollo68 5 anni fa su tio
L'ultima volta che sono stata all'ospedale volevo scappare! Mi sembrava di essere nel Sud Italia. Un giovane non aveva mai messo la flebo e ha chiamato un'altra persona. E' arrivato il sapientone che mi ha fatto più male di quando ho partorito e dove l'avevo? Sul braccio destro dove c'è il gomito. Sono d'accordo che si assuma personale formato, ma non macellai!

aquilasolitaria 5 anni fa su tio
Risposta a lollo68
Prima di parlare male del sud Italia ti faccio questa domanda , sei mai stata in un ospedale al sud ? Io sono stato ricoverato a Soverato (Calabria) sono stato trattato benissimo , mentre qui al San Giovanni mi hanno operato e non si sono degnati nessuno dei dottori a visitarmi dopo l operazione come la mettiamo ?

lollo68 5 anni fa su tio
Risposta a aquilasolitaria
I due infermieri in questione erano meridionali e non avevano nessuna idea di come mettere una flebo. La critica era verso l'ospedale che assume personale non formato. Se avessi avuto due infermieri russi avrei scritto che mi sembrava di essere in Russia. Sono sicura che in Sud Italia sarei stata seguita meglio!

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a aquilasolitaria
Io no, ma certi Ospedali li vedo in TV nel TG più serio che c'è "Striscia la Notizia". Non voglio generalizzare per l'amor di Dio, c'è l'eccellenza anche laggiù ma anche i topi e le formiche che entrano nelle persone intubate. Lasciamo perdere gente che rimane nei pronto soccorsi per giorni e gli portano il cibo da casa o quelli che dopo ore che nessuno li guarda quando si decidono di dargli un'occhiata sono già freddi con gli occhi aperti !!

seo56 5 anni fa su tio
No comment!!

dan007 5 anni fa su tio
Eppure un tempo denigravano le formazioni estere e puntavano solo su diplomi federali e tutta una farsa in questi ultimi tempi e per quello che la sanità Svizzera e scadente perché a volte il medico che viene dalle estero può essere indagato (medico tedesco trasferitosi a Zurigo indagato in Germania) cosa si fa per appurare le competenze di un medico, sopratutto non importare la malasanità e i sotterfugi italiani di incassare in privato parcelle per poter accedere a una stanza nel pubblico senza aspettare decorrenze interminabili

Bacaude 5 anni fa su tio
Beh, in realtà lo è. Anche su questo si dovrebbe sfatare un luogo comune. In Italia attendi magari 6 mesi prima di un esame e forse la camera non è pulita come da noi ma come capacità diagnostica (cioè indovinare cosa hai e darti le cure giuste) non c'è un paragone. Direi che basta leggere una qualunque rivista scientifica, o di settore per vedere da dove arrivano i ricercatori e i team medici. Come del resto sostiene l'articolo. Non c'è niente di male. Un medico italiano vede in un mese la casistica che uno dei nostri vede in 2 anni...

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
x t-rex sotto

gp46 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Sarà anche cosi', ma durante i 6 mesi d'attesa per un esame, uno puo' anche morire ..

tirannosaurosex 5 anni fa su tio
E ricordatevi che la sanità italiana è una delle migliori al mondo!!! ????????

Bacaude 5 anni fa su tio
Cerco di fare un commento neutro. Solo per riflettere In Ticino risiedono 353'000 persone (praticamente come la sola città di Bologna) 75'000 circa hanno più di 65 anni- 40'000 circa hanno meno di 15 anni Ne restano 240'000 a spanne Di queste circa 70'000 non lavorano (casalinghe, mamme, studenti vari, A.I. ecc.) restano 170'000 lavoratori attivi residenti. Tra questi (giovani e vicini alla pensione) quanti hanno una formazione adeguata? In tutto il Cantone abbiamo le professionalità di una media città italiana. Questi sono i nostri numeri. Bisogna sempre ricordarselo. Che ci piaccia o meno.

comp61 5 anni fa su tio
Gli italiani aumentano e la qualità diminuisce.

jena 5 anni fa su tio
solita lungimiranza dei nostri grandi politici... sono troppi anni che si va avanti con il numerus clausus!!!

tip75 5 anni fa su tio
è vergognoso in generale che improvvisamente sembrerebbe che il ticinese è solo un povero ignorante che ha bisogno sempre e solo di specialisti esteri...e noi cosa siamo? veramente è ora di finirla con questi discorsi filoeuropei, la nostra è un isola dove tutti vengono a mangiare perché altrove si fa la fame, e così facendo la stiamo già iniziando a fare pure noi

aquilasolitaria 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
Non dico che il popolo Ticinese sia ignorante , ma la maggior parte dei Ticinesi che conosco lavorano x le FFS , e x quello che so io non ci vuole una una laurea . E poi finiamola di dire che vengono tutti qui a rubare il lavoro agli altri se siamo noi i primi a non volerli fare

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
Ma veramente io non vedo il problema a cui alludi, cioè.... è chiaro che se prendi come bacino di lavoratori Italia, Germania, Francia, troverai molti più medici in gamba stranieri che svizzeri, sono molti di più, piuttosto quegli svizzeri che si credono sempre i migliori del mondo e non accettano critiche dovrebbero capire che il mondo è molto grande, e c'è tanta gente in gamba e geniale che non ha bisogno il passaporto rossocrociato per essere migliore.

tip75 5 anni fa su tio
Risposta a aquilasolitaria
ma vaaaaa basta anche con la storia che noi non vogliamo fare i medici o gli infermieri ma pensa un po’....va a vedere quanti devono andare in svizzera interna o non trovano prima di parlare a caso

tip75 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
questo discorso e’ contro la nostra politica non contro gli italiani sia chiaro

gabola 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
Vai a vedere la percentuale di disoccupati tra medici e infermieri,oserei dire minima se non nulla,chi va in svizzera interna lo fa per perfezionare la lingua e fare esperiena,informarsi prima di parlare

tip75 5 anni fa su tio
ma perfavore solo il 14%? aahahhaha perché non dite quanti ticinesi qualificati non trovano lavoro negli ospedali perché assumono solo italiani?quanti devono andare oltre gottardo per lavorare? perché non dite quanti frontalieri hanno anche posizioni di comando e perché non le danno ai ticinesi o in genrale agli svizzeri o almeno ai residenti? e poi quanti di loro tra l'altro parlano una lingua straniera oltre all'italiano? siamo una paese di barabbini

mombelli 5 anni fa su tio
Vergogna !

Thor61 5 anni fa su tio
Togliere il numero chiuso e abbassare i costi, no???? O anche questi lavori gli Svizzeri non li vogliono più fare!!!

roma 5 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Concordo al 100%
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