Le vetture diventano più grandi. E anche i mezzi pubblici sono confrontati con incroci difficili
LUGANO - Con la maggiore presenza di automobili più grandi e la comparsa di nuovi generi di veicoli, anche in Ticino non mancano le situazioni in cui le nostre strade risultano essere troppo strette. Ecco che per riuscire a incrociare un’altra vettura, ci si ritrova a invadere una corsia ciclabile o a dover salire sul marciapiede. E chi rischia di più sono i pedoni.
A Lugano la situazione è ben nota, per esempio, agli autisti dei bus TPL, che nel corso dell’ultimo ventennio si sono gradualmente trovati al volante di mezzi più larghi. «Prima degli anni 2000 erano impiegati veicoli di 2,35 metri, mentre progressivamente, a causa delle modifiche dei produttori alle dimensioni, si è giunti sino ai 2,55 attuali» ci spiega il direttore Roberto Ferroni.
E destreggiarsi nel traffico non è sempre facile. «Nel circuito urbano, in base alle segnalazioni e alle casistiche, possiamo dire che le strade particolarmente critiche sono via Pretorio e via Clemente Maraini in direzione Loreto». Ma non per questo i bus andrebbero tolti da determinate strade. Secondo Ferroni «il buon senso, in particolare l’adattamento della velocità in determinate zone, può essere sufficiente a evitare spiacevoli accadimenti».
Nel frattempo a livello nazionale la Confederazione si sta chinando sulla questione con un’analisi della larghezza attuale delle carreggiate, dei marciapiedi e delle corsie ciclabili, come ha fatto sapere oggi il Consiglio federale in risposta a un’interpellanza del consigliere nazionale PS Thomas Hardegger (vedi correlato).