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BELLINZONARifiuti abbandonati e bagni “allagati”, il lato incivile dello sciopero

17.10.18 - 19:30
La testimonianza di una ragazza impiegata in un esercizio pubblico della capitale su quanto avvenuto lunedì durante la mobilitazione
Tipress
Rifiuti abbandonati e bagni “allagati”, il lato incivile dello sciopero
La testimonianza di una ragazza impiegata in un esercizio pubblico della capitale su quanto avvenuto lunedì durante la mobilitazione

BELLINZONA - Erano oltre 3000, almeno secondo le cifre riferite dai sindacati, i partecipanti alla giornata di mobilitazione del settore dell’edilizia andata in scena lunedì scorso a Bellinzona. Un appuntamento - resosi necessario a causa del fallimento delle trattative per il rinnovo del contratto mantello, che scadrà alla fine dell’anno - iniziato presso l’Espocentro e proseguito nel pomeriggio per le strade della capitale.

Il clima, va ricordato, era sì caldo - per ovvi e legittimi motivi - ma assolutamente pacifico. Eppure qualche episodio spiacevole non è tuttavia mancato, come ci racconta una giovane cameriera impiegata presso un esercizio pubblico della capitale. Dai cartoni abbandonati all’esterno del locale ai bagni allagati, purtroppo non dall’acqua.

«È venuta ad avvisarmi una ragazza che c’era un problema in bagno. Sembrava potesse essere uno dei gabinetti che perdeva acqua». Inutile dire che sono bastati pochi secondi per rendersi conto che invece qualcuno, con il favore della confusione, aveva tranquillamente espletato i propri bisogni fisiologici senza preoccuparsi di fare centro nella tazza. E questo sia nel bagno delle signore che in quello degli uomini.

«Erano tutte persone adulte», commenta senza nascondere un certo fastidio la ragazza, che più che dall’accaduto in sé sembra quasi essere maggiormente contrariata dalle circostanze in cui sono avvenuti i fatti. «Sei in strada a manifestare per il rispetto dei tuoi diritti sul lavoro e poi entri in un locale, dove ci sono persone che lavorano, e ti comporti in questo modo? Mi sembra un po’ paradossale».

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