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Parla il medico dei ponti: «Ogni 5 anni un check-up e stanno bene»

CANTONEParla il medico dei ponti: «Ogni 5 anni un check-up e stanno bene»

18.10.18 - 06:03
Così gli ispettori del Dipartimento del territorio vigilano sulla sicurezza dei 2.100 manufatti di proprietà del Cantone. Ecco come si è svolta l'ispezione di un viadotto che ha fatto cronaca
Tio-20Minuti/Davide Giordano
Parla il medico dei ponti: «Ogni 5 anni un check-up e stanno bene»
Così gli ispettori del Dipartimento del territorio vigilano sulla sicurezza dei 2.100 manufatti di proprietà del Cantone. Ecco come si è svolta l'ispezione di un viadotto che ha fatto cronaca

BELLINZONA - Aveva conosciuto il suo quarto d'ora di celebrità il viadotto di Rodi-Fiesso. Sette anni fa passò alla cronaca perché nella sua pancia viveva nascosto un rumeno ricercato per omicidio. Oggi è tornato a essere “solo” uno dei 2.100 manufatti di proprietà del Cantone che ogni 5 anni vengono controllati in modo approfondito dagli ispettori dell’Ufficio della gestione dei manufatti. Genova è un monito per tutti: la sicurezza, in particolare delle opere in calcestruzzo armato, non può essere presa sottogamba.

Sicurezza garantita - «Il 75 per cento dei nostri manufatti si trova in uno stato buono o soddisfacente, mentre il rimanente necessita di interventi di manutenzione a medio-lungo termine. Ma la sicurezza strutturale è comunque garantita» spiega il capoufficio, l’ingegner Marco Frangi che accompagna le telecamere di Tio/20Minuti in uno di questi periodici controlli.

Medici col camice arancio - Il paragone non è forzato: «Siamo un po’ come dei medici di famiglia» spiega Loris Oliva, uno dei quattro ispettori dei manufatti. Perché i ponti hanno molte storie da raccontare a saperli ascoltare. Come normali pazienti, con l’età iniziano i primi acciacchi che se trascurati possono trasformarsi in mali. Un ponte si conosce negli anni. E uno dei punti di forza di questo Ufficio del Dipartimento del territorio sta nell’esperienza maturata della squadra. «Solo monitorando nel tempo si riesce a capire se un problema è peggiorato» spiegano durante l’ispezione al viadotto di Rodi Fiesso.

Il check-up periodico - Per finanziare la conservazione dei manufatti, il cui valore stimato è di 2 miliardi di franchi, il Cantone stanzia dei crediti quadriennali. Per il 2015-19 sono stati concessi 26 milioni per interventi di rifacimento o risanamento e 10 per interventi minori. La buona salute dei ponti costa, in pratica, circa 9 milioni di franchi all’anno. «L’ispettore ponti al termine dell’ispezione valuta globalmente il manufatto e indica l’intervento consigliato» sottolinea ancora l’ingegner Frangi.

Visita superata - Il viadotto di Rodi-Fiesso rientra nei tre quarti dei ponti cantonali in buono stato o comunque accettabile. Certo i suoi 31 anni iniziano a farsi sentire e qualche infiltrazione d’umidità, all’interno del cassone e nella mensola, inizia a spuntare. Ma nulla di preoccupante. L’acqua, assieme al sale sparso d’inverno, è il principale nemico di questi manufatti. Basta una fessura nell’asfalto o un giunto deteriorato e il sottopancia del paziente comincia a fiorire d’incrostazioni bianche o ruggine. Ecco perché l’occhio di chi controlla è fondamentale. Stavolta la visita - svolta con l’aiuto di un braccio meccanico su cui stanno gli ispettori - è superata, la manutenzione generale avverrà nel 2021.

Il rapporto stretto coi ponti - «Amicizia» può sembrare una parola esagerata, ma è così che il capoufficio decrive il rapporto di conoscenza che si instaura tra il ponte e l’ispettore. «Per fare questo mestiere serve una formazione di ingegnere civile, ma soprattutto occorre passione. Solo così è possibile conoscere bene il manufatto, per anticipare eventuali problemi e non avere sorprese».

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COMMENTI
 

Mattiatr 5 anni fa su tio
Carotaggi, analisi distruttive o meno, prelievi e analisi. Questa sì che manutenzione, questa sì che è una nazione funzionante. Questa sì che è una nazione nella quale sono fiero di vivere. Siamo la nazione che chiude il ponte e lo mantiene per garantirci la sicurezza. E dire che c'è gente a cui tutto sto lavoro da fastidio per qualche minuto di colonna.

SSG 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
e c'è anche gente che è si lamenta per la vignetta a soli chf 40.-, ma paga una valanga di euro per le strade che crollano!!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a SSG
Anche vero :-D

KilBill65 5 anni fa su tio
Perlomeno da noi i controlli li fanno!!...

Lore62 5 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
...anche nella galleria del San Salvatore "hanno fatto i controlli", per fortuna non ero fermo in quel punto in colonna... Questi qui garantiscono la sicurezza totale, ma è solo un abbaglio per calmare gli animi, la sicurezza TOTALE non esiste ne nostro mondo, ma fa in altri ambiti fa GUADAGNARE! Dovrebbero piuttosto spiegare come fanno a sapere se l'armatura in acciaio all'interno dei piloni in calcestruzzo è arrugginito oppure ancora in buono stato...XD

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Lore62
Iter procedurale (una volta ci ho fatto parte malgrado sia un umile apprendista): Si fa un'appalto per la progettazione, lo studio va su e fa un'ispezione visiva, in pratica mandano su un'ingegnere e gli fanno dare un'occhiata. Si fa un piano nella quale si espongono tutti i danni visivi. Poi si fa un piano per la ditta specializzata per mostrare dove svolgere le analisi (indicativo), ovviamente ne fanno diversi per elemento costruttivo (piloni, cordoli, piattabanda, ...). Le analisi sono di moltissimi tipi, dal carotaggio per vedere lo stato del copriferro e il fronte di carbonatazione (fino a dove il ferro potrebbe arrugginirsi), grattano via uno strato di beton dal ponte per vedere l'armatura (ovviamente il foro che si va a creare verrà colmato con malte speciali), e tanti altri rilievi. La materia rilevata viene portata in studi specializzati dalla quale escono dati precisi su cosa contiene il calcestruzzo.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Infine si redigono dei piani di situazione che descrivono lo stato del manufatto, le condizioni vengono definite tramite dei parametri standard che spesso USTRA si permette di aumentare per aumentare la sicurezza del lavoro (lo so perché ne ho rifatti di piani per ste piccolezze). Infine nella relazione tecnica si esprime la necessità o meno di intervenire, come bisogna intervenire, e la durata residua del manufatto con o senza interventi. Poi si procede in via progettuale con progetti di massima, definitivi, esecutivi e via così. In ogni caso la galleria del San Salvatore è stato un'eccezione che te stai dando per regola. La perfezione non esiste visto che si dovrebbe smantellare il manufatto per fare un'analisi completa, ma il nostro sistema è efficace.
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