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LUGANOI mendicanti che non ti aspetti

21.09.18 - 08:13
Dopo una pausa estiva, le segnalazioni in polizia sono in aumento. Ma con qualche novità
FOTO LETTORE
I mendicanti che non ti aspetti
Dopo una pausa estiva, le segnalazioni in polizia sono in aumento. Ma con qualche novità

LUGANO. Il mendicante fermo davanti alla chiesa o al supermercato, cappello in mano e stampella, è passato di moda. Dopo una pausa estiva i professionisti dell'accattonaggio sono tornati alla carica: alle polizie comunali vengono «segnalati praticamente ogni giorno» dai cittadini. Ma a guardarli bene hanno qualcosa di diverso.

Giovani e ben vestiti - Il look anzitutto: vestiti “da turisti”, sportivi o casual, comunque non trasandati o meno trasandati possibile. Anche l'età è cambiata: giovani con lo smartphone, spesso ragazze. L'obiettivo è indurre i passanti all'immedesimazione, ma anche «confondersi più facilmente con la folla» spiega l'agente di quartiere Christian Bianchi della Polcom di Lugano, che si occupa delle contravvenzioni per accattonaggio. 

Spostamenti continui - «Rispetto al passato i movimenti sono cambiati, e in sostanza aumentati. I mendicanti hanno abbandonato l'appostamento stazionario – spiega Bianchi – si spostano in continuazione, rendendo più difficile la verifica dell'illecito».

Il "cassiere" e l'organizzazione - Perché d'illecito si parla: la nuova Legge sull'ordine pubblico (Lorp) prevede una sanzione amministrativa – dopo la terza, anche la detenzione – e il sequestro del denaro raccolto. Ma i mendicanti si premuniscono «consegnando ogni volta i soldi a un “cassiere”, che gira per la città raccogliendo i proventi dei complici e tenendoli al sicuro da perquisizioni». Insomma un'organizzazione non indifferente, che si spinge fino alla composizione di squadre o di famigliole fittizie. Come quelle segnalate nei giorni scorsi da alcuni lettori (vedi foto). 

Il trucco della spesa - Un'altra astuzia: convertire le monete in banconote, più facili da nascondere nei vestiti. Nei negozi del centro «c'è un via vai di persone che chiedono di cambiare soldi, e le facce sono sempre le stesse» racconta un commerciante. Non passa mai di moda, invece, il trucco di chiedere «un panino» o «del latte in polvere» anziché denaro. C'è chi ci è cascato facendo acquisti «anche per 100-150 franchi» ma attenti: «Poi un complice provvede a farsi rimborsare la spesa tornando in negozio con lo scontrino. I casi non mancano» avvisa la Polizia. Il consiglio alle anime di buon cuore: «Riservare la solidarietà altrove, tenendo conto che dietro queste pratiche si nasconde un vero e proprio racket». 

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