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CANTONEVita da autostoppisti: «Ci vuole un sorriso autentico»

22.06.18 - 07:04
Trovare un passaggio in Ticino oppure partire per un’avventura all’estero. Le testimonianze
Vita da autostoppisti: «Ci vuole un sorriso autentico»
Trovare un passaggio in Ticino oppure partire per un’avventura all’estero. Le testimonianze

BELLINZONA - Tempo di vacanze, tempo di partenze. C’è chi sceglie il treno o l’aereo. Chi invece parte per un’avventura facendo l’autostop. E chi si affida ai passaggi anche sul nostro territorio, magari per rientrare da una serata con gli amici quando l’ultimo autobus è ormai partito già da un pezzo. «Devo ammettere che in Ticino è facile trovare un passaggio» ci dice Daniel Slodowicz, presidente dell’Associazione Autostop Svizzera. «Anche per viaggi più lunghi verso l’Italia o verso la Svizzera tedesca, considerando che il cantone è quotidianamente attraversato da molti turisti in transito».

Fare una buona impressione - Per l’autostoppista è comunque fondamentale riuscire a fare una buona impressione. «Ci vuole un sorriso autentico» spiega ancora Slodowicz, che lo sa per esperienza personale: «Più volte gli automobilisti mi hanno confidato di essersi fermati perché avevo un aspetto simpatico». E sempre per quanto riguarda il proprio aspetto, secondo il nostro interlocutore bisogna scegliere un abbigliamento normale. Insomma, non troppo elegante, ma nemmeno trasandato. «Anche se spesso si crede che gli autostoppisti siano degli hippy».

L’area di servizio - E quali sono i luoghi migliori per trovare un passaggio? «Io prediligo le aree di servizio lungo l’autostrada, dove è anche possibile parlare direttamente con i viaggiatori che stanno per esempio facendo il pieno». Alle aree di servizio bisogna però riuscire ad arrivarci, certamente non a piedi. «L’ideale è trovare un posto in periferia, dove sia anche facile accostare».

Il viaggio fino ad Amsterdam - «A noi l’autostop ha regalato un’avventura» ci racconta Joana, ventenne di Bellinzona che assieme all’amica Ottavia (19 anni) la scorsa estate ha raggiunto Amsterdam da Basilea. «L’idea ci era venuta leggendo alcuni blog di viaggi. E quando avevamo cominciato a raccontarlo alle nostre amiche, loro ci dicevano che non ce l’avremmo mai fatta: volevamo anche dimostrare il contrario». E ce l’hanno fatta: tra l’andata e il ritorno hanno sfruttato una quindicina di passaggi. Certo, alle due ragazze non mancava il timore di incontrare dei malintenzionati. «Ma alla fine erano tutti gentilissimi, spesso si fermavano persone più mature che avevano fatto l’autostop da giovani: erano felici di constatare che c’è ancora chi lo fa».

E poi il Brasile… - Per Joana l'esperienza tra la Svizzera e i Paesi Bassi è poi stato soltanto l’inizio. Quest’anno ha infatti scelto l’autostop pure in un viaggio alla scoperta del Brasile. «Anche stavolta è stata una bella esperienza». Pur non essendo stata semplice come in Europa. «Viaggiavo da sola, dovevo quindi fare più attenzione. Ma è andata bene» conclude.

Che vinca il più veloce: è tempo di campionato
Questo weekend gli autostoppisti svizzeri si danno appuntamento a Friburgo per la quinta edizione del campionato dell’autostop. Le squadre, composte da due persone, dovranno raggiungere il più velocemente possibile una destinazione a circa 200-300 chilometri di distanza. Naturalmente soltanto trovando passaggi lungo la strada. La meta sarà un campeggio, dove una volta arrivati tutti i partecipanti racconteranno le loro esperienze.

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
....bé se fossi ragazza oggi non mi verrebbe mai l'idea di fare l'autostop, oggi é d'obbligo non fidarsi in maniera assoluta in quanto ti potresti trovare tutta da un'altra parte.....bé il caso orribile che successe qui da noi nei lontani anni '70.....potrebbe...

pillola rossa 5 anni fa su tio
Blablacar offre maggiori garanzie. L'autostop mi ricorda Michel Peiry, tristemente noto anche in Ticino.

flowerking 5 anni fa su tio
Anni fa presi a bordo due autostoppiste in Ticino. Una volta scese dall'auto, mi accorsi che erano spariti alcuni CD musicali che avevo lasciato sul sedile posteriore. Da allora prima di dare ancora un passaggio a qualcuno ci penso su mille volte.

Tato50 5 anni fa su tio
E il portafoglio nascosto nel baule ;-))

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Nel vano della ruota di scorta.

siska 5 anni fa su tio
..anch'io ho fatto parecchie volte l'autostop da sola o con amiche eravamo negli anni '80 ed eravamo ragazze, lo stesso vale per me ricordo solo persone gentili e cortesi che mi hanno sempre portata a destinazione..altri periodi! L'unica nota negative é che al paese dove abitavano i miei mi davano della poco di buono o in cerca di sesso malgrado fossi una ragazza normale jeans e t-shirt ecco questo é l'unico ricordo negativo.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Anch'io ho fatto la stessa cosa; l'unico che si è fermato era con la bici e quando sono sceso per due giorni camminavo ncora con le gambe " tra parentesi " ;-)) Penso fosse anche gay perché era seduto ma non aveva la sella ;-)) Ciao, abbbr..........

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ah ah ah ah Ciao Tato ho già iniziato a ridere e non ti dico..forte la tua! Eh he agli uomini poteva capitare un qualche nordico in cerca di......a noi donne per fortuna no sempre e solo umett brütt e bei! Ciao abbraccione one....e sto ancora ridendo intanto che scrivo voilà.......

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
;-)))))))))))))

Arciere 5 anni fa su tio
Come Cleofe, ho fatto anch'io autostop da giovane e mi è sempre andata bene ed è raro che abbia dovuto aspettare a lungo. Difficile però mantenere un sorriso per un quarto d'ora... Penso non sia necessario sorridere, ciò che conta è l'apparenza generale, tenersi ben dritti, essere vestiti correttamente, insomma essere in ordine. A mia volta ho preso e continuo a prendere autostoppisti quasi ogni volta, tranne quando una persona mi indispone a prima vista, ma questa è una questione di "pancia". Noto però che gli autostoppisti sono pochissimi dalle nostre parti rispetto a vent'anni fa. Anche loro dovrebbero affidarsi all'istinto, imparare a "sentire" rapidamente la persona che si ferma. Se qualcosa, anche di imprecisato, non quadra meglio non salire.

Arciere 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
P.S. un altro motivo per non salire è odore di alcol o spinelli nell'abitacolo o nell'alito del conducente. Da evitare senza indugi.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
A meno che tu non abbia una paresi il sorriso lo hai tutto il giorno ;-))

Arciere 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Eh beh appunto, io una forma severa di paresi. Guarda qua: :-((((((((

Cleofe 5 anni fa su tio
io l'ho fatto e devo dire che ho sempre incontrato persone cortesi. A mia volta, quando mi capita, raccolgo :-)
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