Di ritorno da un concerto a Milano, ieri sera un gruppo di ticinesi si è ritrovato a cercare un'alternativa a un treno (soppresso) nel cuore della notte, oltre confine. «Una vergogna»
CHIASSO/COMO - Serata da dimenticare ieri per una decina di ticinesi, di ritorno in treno da Milano. Nel capoluogo lombardo il concerto annuale di Radio Italia ha attirato migliaia di persone in piazza Duomo. «Tanto che io e le mie amiche non siamo nemmeno riuscite a entrare» racconta una 55enne bellinzonese. «Ce ne siamo fatte una ragione».
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Nonostante l'afflusso (prevedibile) di persone dal Ticino, il collegamento serale non è stato garantito. Sulla via del ritorno, giunti a Como per la coincidenza, i viaggiatori lo hanno scoperto a proprie spese. «Il Tilo delle 00.13 è stato soppresso» ha spiegato il capotreno «quasi per caso» ai passeggeri. Nessun annuncio all'altoparlante, nessuna comunicazione ufficiale, racconta la testimone: «Ci hanno detto di provare a uscire dalla stazione, per vedere se ci fosse un bus sostitutivo».
Ma non c'era neanche quello. E neppure i taxi, arrivati solo dopo una mezz'ora su chiamata (e a spese) dei viaggiatori. «Qualcuno ha dovuto pagare 80 euro per andare fino a Lugano. È stata una cosa vergognosa, e non abbiamo ricevuto alcuna spiegazione» protesta la nostra interlocutrice, che ha dovuto dormire a Chiasso da un'amica. «La cosa più brutta? La sensazione che le ferrovie si fossero deliberatamente disinteressate di noi, pur sapendo benissimo che eravamo lì». Abbiamo provato a contattare le Ffs per un commento, ma senza successo. Non resta che farsene una ragione, e sperare nel prossimo treno.