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«Così portiamo i disabili in discoteca»

AGNO«Così portiamo i disabili in discoteca»

28.05.18 - 06:01
Il progetto, già attivo oltre San Gottardo, sbarca in Ticino. Si parte sabato 2 giugno. La coordinatrice Giada Besomi: «Orari e spazi adattati, musica e luci non invasive»
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«Così portiamo i disabili in discoteca»
Il progetto, già attivo oltre San Gottardo, sbarca in Ticino. Si parte sabato 2 giugno. La coordinatrice Giada Besomi: «Orari e spazi adattati, musica e luci non invasive»

AGNO – In alcune località oltre San Gottardo è già una realtà consolidata. Nella Svizzera italiana, invece, approderà con un filo di ritardo. Il progetto, promosso dall’associazione per persone con disabilità Procap, si chiama LaVIVA e si basa su un’idea semplice: portare in discoteca anche chi è confrontato con un handicap, fisico o psichico. La “prima” ticinese avverrà sabato 2 giugno al Temus Club di Agno, in collaborazione con l'associazione New Ability. «L’intenzione – precisa la coordinatrice Giada Besomi – è quella di creare un appuntamento fisso, che possa rinnovarsi 3-4 volte all’anno».

Meno ressa – L’evento scatta alle 19. Orario d’inizio insolito per un party in discoteca. «Ma noi – dice Besomi – dobbiamo pensare anche a quelle persone che sono confrontate con difficoltà cognitive. E che dunque si stancano facilmente. Per loro è impossibile partecipare a una serata in una discoteca con gli orari canonici. Lo stesso vale per chi ha disagi sociali e fa fatica a stare in mezzo alla folla. Al nostro party ci sarà meno ressa rispetto ad un evento analogo classico».

Luci e decibel – Anche luci e decibel saranno adattati al pubblico presente. «L’intensità delle luci è fondamentale, ad esempio, per le persone epilettiche. Abbiamo eliminato completamente le luci stroboscopiche. Ci sono ragazzi, invece, che non sopportano la musica troppo alta. Abbiamo cercato di pensare un po’ a tutte le casistiche». Con una nota di riguardo per chi ha disabilità motorie. «Il locale è privo di barriere architettoniche per carrozzine. E i bagni per disabili sono accessibili». 

Niente ghetto – Giada Besomi è fiduciosa in vista della “prima”. E puntualizza un dettaglio fondamentale. «Non vogliamo ghettizzare le persone con handicap. L’idea, anzi, è che si uniscano agli abituali frequentatori del locale. Infatti la serata è aperta a tutti». 

Oltre ogni ostacolo – Ma perché nella Svizzera italiana finora non si era mai pensato a un’iniziativa simile? «Probabilmente le varie associazioni ticinesi che si occupano di disabilità hanno altre priorità. Invece, bisogna considerare che anche chi ha una disabilità ha voglia di andare a ballare e conoscere nuova gente. Solo che, nelle discoteche “normali”, trova sempre qualche ostacolo. E allora si scoraggia. Noi con questo progetto vogliamo abbattere ogni muro».  

«Siamo tutti uguali»

Pro Infirmis, la più grande organizzazione in Svizzera a occuparsi di persone con disabilità, lancia a partire da oggi, lunedì 28 maggio, la sua nuova campagna di sensibilizzazione sul tema dell’inclusione. Il titolo «Siamo tutti uguali. Nessuno è più uguale.» è emblematico. In Svizzera una persona su cinque è disabile: 1,8 milioni di persone che hanno potenziale, passioni e sogni. Con la sua campagna, Pro Infirmis intende sensibilizzare l'opinione pubblica su questo fatto e invita la popolazione svizzera a creare una società inclusiva. Il cuore della campagna è rappresentato da un cortometraggio con 14 protagonisti disabili.

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