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Fiaccole e lanterne illuminano Piazza Dante per Boris

LUGANOFiaccole e lanterne illuminano Piazza Dante per Boris

17.01.18 - 21:40
Quasi un centinaio di persone, fra le quali anche il sindaco Borradori, si sono riunite nel centro della città per il 18enne scomparso giovedì scorso
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Al centro, la madre di Boris
Al centro, la madre di Boris
Fiaccole e lanterne illuminano Piazza Dante per Boris
Quasi un centinaio di persone, fra le quali anche il sindaco Borradori, si sono riunite nel centro della città per il 18enne scomparso giovedì scorso

LUGANO - È trascorsa quasi una settimana dall’ultima volta in cui Boris Bernasconi, il 18enne scomparso lo scorso giovedì da Pregassona, è stato visto da amici e familiari, che questa sera si sono riuniti in Piazza Dante a Lugano per una fiaccolata con cui - citando le parole della zia del giovane - si vuole «portare la luce affinché Bobo possa trovare la strada di casa».

E di luci ad illuminare Piazza Dante questa sera ce n'erano tante, con quasi un centinaio di persone - fra le quali anche il sindaco di Lugano Marco Borradori e cinque rappresentanti dei City Angels di Lugano - che, munite di lanterne, fiaccole e candele, hanno raccolto l’appello della famiglia del giovane. Amici, parenti provenienti da lontano ma anche tanti semplici cittadini.

«Torna presto» - A spezzare il religioso silenzio che incornicia il momento sono le parole della madre di Boris. «L’ultimo messaggio che mi ha scritto è stato: “Mamma ti voglio bene”» ha raccontato visibilmente in lacrime, rivolgendosi poi alla folla, ringraziando tutti i presenti e lanciando un nuovo appello, prima a chi fosse in contatto con il giovane e poi direttamente al figlio: «Ti voglio bene, torna presto» ha detto, prima di accendere una lanterna luminosa e liberarla in volo verso il cielo.

Un giovane «sensibile ed introverso» - Tra i presenti non sono mancati ovviamente amici, compagni ed alcuni docenti del 18enne, i cui visi tradiscono la «grande preoccupazione» che stanno vivendo in questi giorni, come confermato da uno dei presenti, che ha inoltre ricordato come Boris fosse molto «sensibile ed introverso».

Dai social a “Chi l’ha visto?” - Nei giorni scorsi, la vicenda del ragazzo di Pregassona ha scatenato una grande ondata di solidarietà, che partendo dai social network - dove nelle ore successive alla scomparsa, migliaia di persone hanno raccolto e condiviso l’appello dei familiari - si è propagata fino ad oltre i confini ticinesi, arrivando a coinvolgere anche la popolare trasmissione italiana “Chi l’ha visto?”.

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