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LUGANOQuei milioni volatilizzati in fatture "slovene"

18.01.18 - 09:03
Fallimento Darwin, emergono nuovi dettagli. Sotto la lente della Procura, bonifici per milioni di franchi decollati verso l'estero
Quei milioni volatilizzati in fatture "slovene"
Fallimento Darwin, emergono nuovi dettagli. Sotto la lente della Procura, bonifici per milioni di franchi decollati verso l'estero

LUGANO - Fatturazioni sospette per milioni di franchi, che hanno preso il volo verso l'estero svuotando in poco tempo le casse della Darwin. Trapelano nuovi elementi dall'inchiesta sulla compagnia aerea ticinese fallita a dicembre: la pista è quella dei soldi, “follow the money” direbbero gli americani.

Bonifici sospetti - Ed è proprio su alcuni bonifici, emessi dall'azienda verso l'estero prima del fallimento, che gli inquirenti coordinati dal Pp Andrea Balerna stanno puntando la lente. Sui conti della società c'erano – come già riferito da tio.ch/20minuti – circa 12 milioni di franchi al momento della cessione, a luglio scorso. Dopo appena quattro mesi il fallimento è stato dichiarato dai nuovi proprietari, il fondo 4k con sede in Lussemburgo. I soldi erano spariti. Dove? Come?

Ri-brandizzazione - È la domanda a cui la Procura sta cerando di dare risposta. In particolare – a quanto trapela – a meritare attenzione sarebbero una serie di fatture pagate dalla ex Darwin, nei mesi successivi alla vendita, proprio a società riconducibili alla galassia tedesco-slovena che fa capo al fondo 4k. In totale, un importo a sei zeri uscito dalla porta e che sarebbe rientrato (condizionale d'obbligo) dalla finestra. La giustificazione? Costi di marketing e ri-brandizzazione, almeno ufficialmente.

«Inchiesta agli inizi» - Ma le spese per cambiare la scritta "Darwin" con "Adria" sugli aerei, e comprare nuove divise ai dipendenti, evidentemente non bastano a giustificare il buco. Il sospetto – che per ora resta tale – è che possa trattarsi di costi gonfiati ad hoc. Tutte le carte sono ora in possesso del Ministero pubblico, che ha aperto un incarto d'ufficio a fine dicembre. L'inchiesta, che deve far luce su eventuali reati fallimentari, è per ora contro ignoti. Il Ministero pubblico da noi contattato non fornisce dettagli, e si limita a far sapere che «le indagini sono in una fase iniziale» e «tutte le piste sono prese in considerazione».  

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