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CANTONESporche e “in nero”: vi rifanno il look in un garage

17.01.18 - 06:05
Boom di studi estetici improvvisati. La denuncia silenziosa delle professioniste e le difficoltà delle autorità di controllo: mancano le segnalazioni documentate e concrete
Sporche e “in nero”: vi rifanno il look in un garage
Boom di studi estetici improvvisati. La denuncia silenziosa delle professioniste e le difficoltà delle autorità di controllo: mancano le segnalazioni documentate e concrete

LUGANO – Scantinati, garage, sgabuzzini. Luoghi improvvisati in cui praticare i trattamenti estetici più disparati. Dalle maschere per il viso alla depilazione. Senza rispettare le norme igieniche. E rigorosamente lavorando in nero. È questo il trend denunciato da Marina Nastasi, presidente dell’Associazione estetiste della Svizzera italiana (AESI). Un fenomeno che preoccupa. «Queste persone – sostiene –, siccome non dichiarano nulla al fisco, applicano tariffe stracciate, generando una concorrenza sleale».

Un’esplosione improvvisa – Nastasi si fa portavoce di un malumore diffuso nel settore. Diverse professioniste hanno segnalato alla redazione di Ticinonline/ 20 Minuti il malandazzo. Stando a local.ch, gli studi estetici presenti in Ticino sarebbero 430. «La metà è gestito da persone che vivono in Italia – specifica Nastasi –. E che, a loro volta, riducono ulteriormente le tariffe. All’appello, ovviamente, mancano tutte le estetiste che lavorano in nero. Praticamente di nascosto. Negli ultimi anni sono nate decine di studi fantasma. Ora basta, è ora di fare qualcosa. Abbiamo già inoltrato alcune segnalazioni al Cantone. Ma ci dicono che è difficile intervenire senza prove precise».

La lima monouso utilizzata più volte – A sollevare dubbi sono anche le condizioni igieniche di alcuni pseudo studi. «Ci sono estetiste – riprende Nastasi – che, per risparmiare, utilizzano la stessa lima monouso per le unghie su più clienti. Senza contare il resto delle apparecchiature e la mancata sterilizzazione degli utensili. Prossimamente avremo un incontro con l’Ufficio della sanità. Vogliamo che vengano introdotte norme più rigide».

La forza delle segnalazioni – Insomma, una giungla. In cui, anche per le autorità di controllo, sembra difficile districarsi. «Per quanto riguarda il lavoro nero – dice Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia –, e dunque il mancato rispetto delle regole per quanto riguarda gli oneri sociali, le imposte alla fonte e il diritto degli stranieri, negli ultimi anni abbiamo fatto numerosi controlli nel settore. Sappiamo che si tratta di un ambito a rischio. Le segnalazioni dei cittadini, anche anonime ma sempre circostanziate, ci sono di grande aiuto».

Controlli igienici solo in casi gravi – Stefano Radczuweit, capo dell’Ufficio della sanità, insiste sull’importanza e sulla pertinenza delle segnalazioni. Che spesso, per mancanza di coraggio o per pigrizia, non arrivano. «Per principio l’Ufficio di sanità si occupa dell’igiene dei locali accessibili al pubblico unicamente al momento del rilascio iniziale dell’agibilità. In seguito, la nostra competenza ci permette di intervenire solo su segnalazione. E solo se la situazione è di una gravità tale da fare ipotizzare una revoca dell’agibilità».

L’ultimo appello – Per legge le prestazioni estetiche soggette ad autorizzazione sono quattro: drenaggio linfatico a fini estetici, epilazione elettrica ed elettrocoagulazione, estrazione dei grani di miglio, trucco permanente. «Se ci vengono segnalati operatori che offrono queste prestazioni senza essere autorizzati, noi interveniamo sempre», conclude Radczuweit.

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