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CANTONE«Medici e ambulatori denigrati, così la sanità va in tilt»

15.01.18 - 08:05
Il nuovo Tarmed, voluto dal Consiglio federale, creerà difficoltà negli ospedali della Svizzera italiana. Lo sfogo di Daniela Soldati, membro del cda della clinica Santa Chiara di Locarno
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«Medici e ambulatori denigrati, così la sanità va in tilt»
Il nuovo Tarmed, voluto dal Consiglio federale, creerà difficoltà negli ospedali della Svizzera italiana. Lo sfogo di Daniela Soldati, membro del cda della clinica Santa Chiara di Locarno

LOCARNO – Tempi cupi in arrivo per la sanità nella Svizzera italiana. È la previsione della dottoressa Daniela Soldati, membro del consiglio d’amministrazione della clinica Santa Chiara di Locarno. Il nuovo tariffario medico (Tarmed) entrato in vigore a inizio gennaio potrebbe creare non poche difficoltà alle strutture ticinesi, e in generale a quelle di tutta la Confederazione. Alla Santa Chiara, i primi effetti del nuovo Tarmed si sono tradotti in dieci licenziamenti, arrivati prima di Natale. «Siamo stati costretti a ricorrere a questa misura – dice Soldati –. La nostra clinica in ambito ambulatoriale ha una cifra d’affari di circa 8,3 milioni di franchi. Col nuovo Tarmed, nel 2018 ci saremmo ritrovati con mezzo milione di introiti mancati. Non potevamo non reagire».

Anche da altre strutture (ad esempio dall’Ars Medica di Gravesano, dove è stato ridotto l’orario ad alcuni dipendenti) arrivano campanelli d’allarme. Cosa sta succedendo?

Il Consiglio federale ha deciso di risparmiare 470 milioni di franchi. Facendo tagli a casaccio. E ascoltando chi ritiene che i medici guadagnino troppo. È ora di smetterla di pensare che i dottori siano tutti ladri.

Nel concreto, quali sono le misure che vi penalizzano?  

Prima di tutto è stata denigrata la formazione degli specialisti. Il Tarmed originale definiva, con una scala da 5 a 12, la “dignità” di ogni medico a seconda degli anni di formazione universitaria e della gravità delle patologie affrontate. Questa scala, che stabiliva il valore economico del lavoro di un medico in sala operatoria, è stata eliminata. Ora tutti valgono 5.

Altro?

Sono state ridotte le prestazioni tecniche legate a certe specialità. Sono state toccate tutte le prestazioni ambulatoriali che richiedono alta tecnologia.

È a questo livello che si è creato il problema di budget per la Santa Chiara?

Esatto. In più si prevede di cambiare la macchina per la risonanza magnetica e di portarla all’interno delle nostre mura. Finora avevamo condiviso un apparecchio con l’Ente Ospedaliero Cantonale presso l’Ospedale di Locarno. Complessivamente il costo dell’investimento è di circa 2,4 milioni. A metà ottobre, con l’annuncio del nuovo Tarmed definitivo, abbiamo scoperto che la remunerazione per le prestazioni radiologiche, rispetto al passato, sarebbe diminuita di una percentuale variabile tra il 20 ed il 60% a seconda del tipo di esame.

Da questa situazione, sono arrivati i licenziamenti.

Sì. Ed è stata una decisione soffertissima. Le macchine, nei reparti di radiologia, di cardiologia, in sala operatoria, eccetera, vanno rinnovate costantemente. Perché quelle moderne emettono meno raggi. E perché con l’usura, al contrario, ne emettono di più. Oppure, perché macchine di oltre otto anni non danno più risultati affidabili. O, ancora, perché nuove tecnologie permettono diagnosi più precoci e più dettagliate.

Quindi la sostituzione di simili apparecchi è prioritaria per la salute del paziente.

Certo. Poi va detto che, per garantire la qualità delle prestazioni, non potevamo licenziare solo personale infermieristico. E così, oltre a quattro addetti alle cure, sono purtroppo rimasti a casa anche sei collaboratori dei servizi annessi. Ci spiace, ma non potevamo fare altro.

Con queste premesse, non si rischia di arrivare a una situazione in cui le apparecchiature non saranno più rimpiazzate?

È proprio quello il pericolo. Le scelte del Consiglio federale potrebbero mettere in ginocchio la medicina ambulatoriale negli ospedali. Medici meno pagati e macchine a rischio usura: una struttura sanitaria potrebbe decidere anche di limitare gli interventi sui pazienti. Ve le immaginate le liste d’attesa? In alcuni casi, per risparmiare, si potrebbe decidere di dimezzare le apparecchiature.

Santésuisse, associazione mantello delle casse malati, si è dichiarata contraria al nuovo Tarmed. Perché?

Perché ha capito che non ci sarà alcun risparmio reale. Il Governo ha scelto di togliere valore alla visita vera e propria dei medici e di risparmiare sulla tecnologia. I professionisti, per compensare la perdita, cercheranno di guadagnarci in altro modo, studiando bene i margini di manovra del tariffario. Presto nella Svizzera italiana arriverà un enorme problema…

Quale?    

Quello delle cataratte. Un’operazione comune e banale. Ma che il nuovo Tarmed svaluta completamente. Fino all’anno scorso la prestazione medica di una cataratta corrispondeva a circa 290 franchi. Oggi a 108 franchi. Per non parlare della situazione nei pronto soccorso.

Vale a dire?

Il costo del servizio 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, al di fuori dei normali orari di consultazione, era sostenuto da prestazioni mirate. Come il supplemento per l’urgenza: 32 franchi per paziente. Adesso queste prestazioni saranno remunerate solo per i pazienti in pericolo di vita. Meno di un centesimo di quelli che accedono ai pronto soccorsi. Capite che, a lungo andare, ne andrà della qualità delle cure?

Da qualche parte, però, bisogna pur tagliare, se si vogliono risparmiare i 470 milioni di franchi, come previsto dal Governo. Insomma, il contenimento della spesa era una necessità reale.

La sanità svizzera nel 2015 è costata 77,8 miliardi di franchi: 470 milioni rappresentano lo 0,6% della spesa totale. I medicamenti costano ogni anno circa 7 miliardi. E rappresentano il 25% dei costi pagati dalle casse malati. Questo perché in Svizzera i medicamenti costano il triplo, se non di più, rispetto al resto d’Europa. Senza un motivo reale.

Dove vuole arrivare?

Mister Prezzi in novembre ha pubblicato una statistica secondo la quale, in media, il costo dei medicamenti in Europa è del 40% rispetto al costo degli stessi medicamenti in Svizzera. Quindi, si potrebbe risparmiare il 60% di 7 miliardi ogni anno. Tradotto: 4,2 miliardi di risparmi all’anno.

Si risparmierebbe dieci volte di più rispetto a quanto voluto dal Governo con gli interventi sul Tarmed…

Ogni volta si prendono mille scuse per giustificare i prezzi dei medicamenti in Svizzera. Invece è proprio lì che bisognava intervenire per raggiungere gli obiettivi di risparmio. La diminuzione dei costi della salute passa da lì, oltre che dalla riduzione dei costi per il materiale e le apparecchiature sanitarie, anch’esse almeno 3 volte più costose in Svizzera rispetto all’Europa.

Dunque?

I risparmi, a meno di volere lunghe liste d’attesa e una sanità con medici sfiduciati, non si possono continuare a fare sulle spalle degli ospedali e dei dottori. Si possono invece imporre alle ditte farmaceutiche, ai produttori di materiali sanitari, ai produttori di apparecchiature medico-sanitarie.

Perché non lo si fa?

Perché tutte queste ditte hanno numerosi rappresentanti a livello politico. Si tratta delle lobby più potenti dopo quelle degli impresari costruttori.

Sinceramente, come vede il futuro della sanità svizzera?

Tutta la Svizzera sta aspettando una decisione del Tribunale federale. È legata a un fatto del 2014, anno in cui il Consiglio federale ha modificato per la prima volta il tariffario ambulatoriale Tarmed tagliando linearmente a tutte le prestazioni in media il 4,2% circa.

Si spieghi meglio…

In quell’anno, a Lucerna, la clinica privata Sant’Anna ha emesso una fattura con criteri che facevano ancora riferimento al Tarmed 2013. E per questo, la cassa malati si è rifiutata di effettuare il rimborso. Il contenzioso è arrivato al Tribunale amministrativo lucernese, che proprio pochi mesi fa ha stabilito come l’intervento del Consiglio federale nel 2014 non avesse basi legali. La cassa malati ha ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo lucernese, e tutti siamo in attesa del responso del Tribunale federale.

Il Consiglio federale è dunque fuori legge?

In un certo senso sì. La legge dice che i tariffari medici devono venire concordati tra fornitori di prestazioni e assicuratori. Non ci può essere un’intrusione politica. Eppure c’è stata. La cassa malati in questione ha ricorso al Tribunale federale. Le possibilità che anche il Tribunale federale dia ragione alla clinica sono concrete.

E se ciò dovesse verificarsi, cosa accadrebbe?

Le casse malati si ritroverebbero, per le prestazioni fatturate da tutti i medici e da tutte le strutture sanitarie dal 2014 al 2017, a dovere rimborsare la differenza tra quanto prevedeva il Tarmed “rimaneggiato” dal consiglio federale e quanto prevedeva, invece, quello in vigore fino al 2013. A quel punto, anche il Tarmed 2018, con le relative scelte del Governo federale, verrebbe rimesso in discussione.

 

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COMMENTI
 

miba 6 anni fa su tio
Non penso proprio che lavoro per una ditta farmaceutica altrimenti non avrei tirato in ballo i potenziali dei clienti (pazienti) dei medici ma oltre a ciò penso che sarai anche al corrente che le case farmaceutiche pagano "bonus" ai medici che prescrivono i loro prodotti (cosa non poi così difficile con il relativo numero di concordato del medico). Ho affermato (e lo confermo) che i dati statistici non sono nient?altro che lo specchio di determinate situazioni ed un'occhiata alle stesse serve se non altro per avere le conferme del malandazzo della nostra sanità. Mi inviti a "conoscere prima di parlare" e da parte mia non ho la supponenza di sapere tutto ma comunque qualche annetto di esperienza nel settore ed anche con un diploma federale di esperto legalmente riconosciuto ce l'ho. Non faccio dire alle statistiche quello che vorrei io, ci mancherebbe, ma è un dato di fatto quello che ho scritto precedentemente oppure hai (buoni) elementi per contestare il fatto che la maggior densità di medici per abitanti avviene dove c'è un potenziale maggiore di guadagno? Oppure per contestare che più c'è offerta nel settore della sanità e più i costi aumentano? Oppure che troppe persone (avendo un'ottima offerta...) ricorrono per qualsiasi bagatella ai medici e/o ai pronto soccorso? Oppure che più della metà dei nostri consiglieri nazionali sono contemporaneamente "impaciugati" con un assicuratore malattia e un fornitore di prestazioni e quindi a livello politico non c'è nessuna volontà di risolvere il problema? Oppure che gli assicuratori malattia trasmettono i premi all'Ufficio federale della sanità ed in sostanza è una mera routine dal momento che praticamente vengono tutti approvati senza battere ciglio? Oppure che nella LAMAL vengono sempre più incluse patologie che non andrebbero a carico dell'assicurazione malattia obbligatoria dal momento che tutti devono contribuire al finanziamento di chi causa costi per colpa propria? E la lista degli "oppure" non finisce qui. Chiedi dov'è l'inghippo e la risposta (per me) è abbastanza semplice e chiara e cioè che la sanità è anch'essa un business milionario nel quale troppi hanno mangiato, mangiano e continueranno a mangiare finché non si fa veramente qualcosa. Abbiamo avuto una possibilità d'oro con la votazione della cassa malati unica ma facendosi infinocchiare dalle paure create ad hoc da chi avrebbe perso lo status quo la popolazione ha deciso di no. Peccato, non sarebbe stata la panacea a tutti i mali della nostra sanità ma comunque quale tangibile beneficio rispetto alla situazione attuale l'avrebbe pur apportato (ad esempio differente compensazione tra i cantoni e tra i giovani ed adulti e maggior forza contrattuale con i fornitori di prestazioni, maggior controllo dei premi, premi uguali in tutta la Svizzera, ecc ecc). In conclusione i problemi dei costi della nostra sanità sono ben a monte del Tarmed, delle statistiche federali e/o cantonali e mi sembra ovvio che sia più sensato curare (ed anche drasticamente!) le cause e non le conseguenze.....

bustellina 6 anni fa su tio
@miba Peccato che non consideri che l'età media della popolazione aumenta la degenza media, così come la gravità dei casi assunti dagli ospedali. L'ospedale di Uri è piccolo, ha solo 6 letti di medicina intensiva di cui solo due con possibilità di trattare pazienti intubati. Vuol dire che i casi più gravi, quelli che allungano la degenza media, li trasferisce altrove. Quindi in nessun caso paragonabile. Non puoi far dire alle statistiche solo quello che vuoi tu. Conoscere prima di parlare.... Inoltre il Tarmed con le degenze non c'entra nulla. Qui si parla di razionamento delle cure, di macchinari che invecchieranno troppo perché la loro sostituzione non è più finanziata, di liste d'attesa per interventi ambulatoriali. La degenza media non c'entra. E poi, nasce il sospetto che tu lavori per una ditta farmaceutica. Com'è che 7 miliardi di risparmi abbassando il prezzo dei medicamenti....ti sono scappati? Oppure non ti vanno bene per ragioni tue? 7 Miliardi di risparmi sono 14 volte i risparmi che la modifica del Tarmed dovrebbe provocare. Dov'è l'inghippo?

miba 6 anni fa su tio
Guarda che è tutto molto più semplice. I dati dell'Ufficio federale di statistica sono lì da vedere e si parla di casi e posti letto per numero di abitanti (quindi è irrilevante se la popolazione del Ticino è di 10'000, 100'000 o 1 milione di abitanti. Sul fatto dell'anzianità della popolazione ti ricordo che se il Ticino ha la problematica degli anziani che vi si stabiliscono una volta raggiunta la pensione Uri ha la problematica che la popolazione giovane si trasferisce nei cantoni limitrofi (ed anche non limitrofi...) in merito alle differenti/maggiori opportunità di lavoro rispetto ad Uri. Ma le VERE problematiche non sono deducibili dalle statistiche (che semmai sono delle prove ai problemi...) e cioè che i medici aprono i propri studi dove c'è un POTENZIALE di clienti (pazienti) e quindi se guardi l'intera statistica dell'Ufficio federale ti renderai conto che i cantoni "urbani" hanno una densità di medici nettamente superiore rispetto ai cantoni "rurali". Non sono io che lo afferma ma tutti gli studi fatti in materia affermano che nella sanità vi è un meccanismo perverso rispetto a tutti gli altri settori dell'economia e cioè che più c'è offerta e più i costi aumentano. Oltre a ciò di perverso è anche la mentalità di troppe persone che ricorrono all'offerta in modo nettamente sconsiderato e tanto per farti un esempio concreto il giorno di Natale di quest'anno ho dovuto ricorrere al pronto soccorso (frattura) e come volevasi dimostrare la sala d'attesa era stracolma ed in maggioranza per i cosiddetti "casi cucù" come quello dei genitori che portano il bambino al pronto soccorso perché è già da 4-5 giorni che ha la tosse, oppure la persona anziana accompagnata dalla figlia perché il medico curante è assente e la mamma dovrebbe fare "un controllo". Come ho scritto le statistiche dimostrano tante cose ma non sono la soluzione ai problemi della nostra sanità (ed anche della nostra mentalità...)

tiho_letto 6 anni fa su tio
... quindi, prendendo tali dati ed i tuoi e calcolando la densità dei medici, risulta che per quanto riguarda gli over 60 in Ticino abbiamo un medico ogni 462 persone, mentre in Uri abbiamo un medico ogni 110 persone. In altre parole, in Uri ci sono 4 volte più medici per abitante rispetto al Ticino, prendendo in esame una fascia di età che maggiormente fa ricorso alle prestazioni mediche. A questo punto rinnovo il mio invito a interpretare le statistiche, a capirne l'essenza ed il messaggio, piuttosto che citare cifre nude e crude che i lettori potrebbero non approfondire in modo corretto.

tiho_letto 6 anni fa su tio
Secondo i dati USTAT, al 31.12.2016 in Ticino vivevano 99'314 persone in età 60 e più; in Uri, 9'477...

tiho_letto 6 anni fa su tio
@miba: come fai a paragonare il canton Uri al canton Ticino ? Prima di tutto il Ticino ha 10 volte la popolazione di Uri, con una percentuale di anziani - dovuta anche ai confederati che decidono di stabilirsi qui una volta giunta l'età della pensione - molto maggiore. E con l'età le patologie aumentano... Fatti un giro dalle parti dell'annuario 2017: https://xtio.ch/14x0t2mr e poi parla di cifre dopo aver inquadrato il problema nelle giuste proporzioni. Se c'è da tagliare non è sicuramente nel campo delle retribuzioni per via del TarMed, che si basa ancora oggigiorno su indici e valori del 1994, che si traducono in una retribuzione di un medico operante in Ticino pari a CHF 125 / ora...

miba 6 anni fa su tio
Mi spiace ma il Consiglio federale in questo caso non fa tagli a casaccio. Prendo 2 cantoni, Ticino ed Uri e vedo che nel nostro cantone i medici con studi medici ogni 100'000 abitanti sono 215 (Uri 86). Nel nostro cantone vi sono 5,4 letti per 1000 abitanti (Uri 2,1). Il tasso di ospedalizzazione per malattie acute per 1000 abitanti nel nostro cantone è di 165,2 (Uri 96,6) e che la durata media del soggiorno ospedaliero per malattie acute in Ticino è di 7 giorni (Uri 5,8). Fonte: Ufficio federale di statistica. Mi spiace Dr.ssa Soldati ma cifre alla mano vedo che nel nostro Cantone c'è ancora molto da tagliare

siska 6 anni fa su tio
Ai lord della politica & casse malati non gliene frega niente di niente continueranno ad alzare i premi e togliere e tagliare laddove gli consentirà di far risparmiare milioni alla confederella anche perché con il risparmio loro si vedranno aumentare esponenzialmente il loro salari e bonus.......io ho fatto testamento che in caso di gravi problemi di salute rifiuterò categoricamente cure di qualsiasi genere cosicché me ne andrò con il dito alzato.

francox 6 anni fa su tio
Probabilmente in futuro dovremo prendere sempre più spesso il treno per Zurigo o Basilea, dove ci saranno macchine e infrastrutture recenti. Poi ce lo proibiranno per contenere i costi, noi smetteremo di pagare le casse malati e andremo dal medico in Italia o altrove. E se le cose continuano con questo andazzo, non voglio pensare a come faremo tra una ventina d'anni.....

tip75 6 anni fa su tio
ma vaaaa adesso i nostri medici sanno anche leggere la sfera e son diventati contabili in due giorni, così con leggerezza licenziano PERSONE per continuare ad incassare soldoni, non so chi la racconta più grossa ma il problema qui è che tra premi cassa malati , farmaci scaduti, premi pagati e non restituiti, licenziamenti, chi passa alla cassa è sempre e solo il cittadino, finirâ questa cosa? o dovremo fare come nei paesi in cui c'è poca civiltà?

fonta 6 anni fa su tio
Si, un nome a caso..... TarloK!

Tarok 6 anni fa su tio
al posto di dieci collaboratori di basso livello bastava licenziare un membro CdA e un primario
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