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LOCARNOConfusione alla Santa Chiara: licenziamenti e riduzioni d’orario

22.12.17 - 06:00
Sindacati VPOD e OCST in apprensione per la situazione del personale. La direzione della clinica: «Colpa del nuovo Tarmed»
Tipress
Confusione alla Santa Chiara: licenziamenti e riduzioni d’orario
Sindacati VPOD e OCST in apprensione per la situazione del personale. La direzione della clinica: «Colpa del nuovo Tarmed»

LOCARNO – Natale difficile alla clinica Santa Chiara di Locarno. La struttura sanitaria sarebbe confrontata con un'importante crisi economica. Si parla di un deficit che si aggira attorno al mezzo milione di franchi. Una situazione finanziaria traballante che si sta ripercuotendo sul personale. Nelle scorse settimane sono stati licenziati 10 dipendenti. Ad altri collaboratori è stata ridotta la percentuale di lavoro.

Situazione confusa – I sindacati VPOD e OCST, intanto, stanno cercando di comunicare con la direzione della clinica. Invano. «Per ora non ci sono state date risposte esaustive – ammette Stefano Testa, sindacalista VPOD – vogliamo capire come stanno le cose. Ed escludere il rischio di ulteriori licenziamenti. Il primo campanello d’allarme ci è arrivato qualche settimana fa, con la notizia della riduzione dell’orario per alcuni dipendenti. Poi sono iniziate a girare voci di licenziamenti. Abbiamo appena inviato una lettera alla direzione per avere lumi».

Informazioni parziali – Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindacalista OCST Carlo Vanoni. «Alcuni nostri associati ci hanno riportato quello che sta accadendo – spiega – si tratta di informazioni parziali e frammentarie. Quello che è sicuro è che c’è un problema. E che ci sono stati dei tagli e delle riduzioni di orario. Che hanno coinvolto personale infermieristico, ma anche amministrativo».

Il tremendo dubbio – Non è la prima volta che la clinica Santa Chiara di Locarno si trova confrontata con difficoltà finanziarie. I sindacati stavolta intravedono l’ombra del licenziamento collettivo. Di massa. «Il silenzio della direzione – sostiene Vanoni – non fa che aumentare i nostri timori».

La versione della clinica – La dottoressa Daniela Soldati, membro del Consiglio d’amministrazione della struttura, non si è nascosta. E ha esposto i fatti. «È vero. Lo confermo. Sono state licenziate dieci persone. Dieci su 264 dipendenti (3,8%). Ad altre otto persone è stato ridotto il tempo di lavoro. In questo modo, siamo riusciti a salvare un impiego e mezzo. Altri licenziamenti non ne sono previsti. Inutile ipotizzare licenziamenti di massa».

Una misura inevitabile – Soldati parla di misura necessaria. Inevitabile. «Il nuovo tariffario medico (Tarmed) rappresenta una stangata per le cliniche private che non beneficiano di sussidi pubblici. La Confederazione vuole che noi operiamo sempre di più ambulatorialmente. Poi, però, ci taglia le remunerazioni. Nel 2018 avremo un buco di mezzo milione di franchi. Si aggiunge a quello abituale di 1,5 milioni, che copriamo con i ricavi di privati e semi privati ogni anno. Queste decisioni politiche ci danneggiano. Siamo stati costretti a intervenire. Se non l’avessimo fatto, l’anno prossimo avremmo avuto problemi ben più grossi».

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