Circa 35 persone l'anno perdono la vita a causa di un errore commesso da un automobilista anziano. Il consiglio dell'esperto: «Appendere la chiave al chiodo prima che sia troppo tardi»
LUGANO - Un 80enne era alla guida del veicolo che, oggi, ha investito un pedone a Lamone. Quasi coetaneo era anche l'autista del camion morto, pochi giorni fa, dopo essersi visto arrivare addosso un'auto contromano nel San Gottardo. Indipendentemente dalla responsabilità o meno nell'incidente, c'è un minimo comune denominatore in questi due casi che riporta d'attualità il tema degli anziani al volante. Un tema sul quale autorità cantonali, ma non solo, si stanno occupando da tempo.
«Dopo gli 80 le conseguenze di un incidente sono spesso gravi» - Per Renato Gazzola, portavoce del TCS, occorre fare un distinguo: «Fino agli 80 anni non si evidenziano particolari problemi, tanto che si vuole spostare a 75 anni la prima visita di idoneità, dopo gli 80 bisogna essere più accorti». I fatti lo dimostrerebbero. «È provato che gli ultra 80enni, quando hanno degli incidenti al volante, li hanno di regola più gravi e con conseguenze anche importanti se non tragiche», prosegue il portavoce. Sui due casi, quello del San Gottardo e quello di Lamone azzarda un commento: «Il camionista, probabilmente, se non avesse sterzato non sarebbe morto. È stata una manovra sbagliata la sua. L'incidente di Lamone è diverso. Lì è rintracciabile una probabile disattenzione o una svista dovuta al rallentamento dell'attività motoria e dei riflessi».
Tuttavia la posizione del Tcs non è rigida: «L'idoneità alla guida è soggettiva. È compito dei medici stabilirla, la un'autovalutazione può evitare il peggio. Quando ci si accorge di avere delle difficoltà è il caso di valutare se sia il caso di continuare a guidare. Se non si è sicuri si può mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri».
35 incidenti l'anno causati da anziani - Ogni anno sono circa 35 le persone che perdono la vita in Svizzera a causa di un errore commesso da un automobilista di oltre 65 anni. Per ridurre questa casistica l’upi (Ufficio prevenzione infortuni) raccomanda a medici e farmacisti di assicurare agli anziani un’assistenza medica ottimale affinché possano mantenere l’idoneità alla guida e invita a test di autovalutazione e un maggiore ricorso alla possibilità di rilasciare licenze di condurre con restrizioni. «Il rischio costituito dagli anziani per gli altri utenti della strada non va sopravvalutato», sottolinea.
Visita medica posticipata a 75 anni? - Se fino ad oggi è dall'età di 70 anni che un automobilista deve iniziare a sottoporsi regolarmente a una visita medica per accertare la propria idoneità alla guida, è vero pure che il Parlamento ha deciso di innalzare il limite a 75 anni. L’upi intende ora valutare l’efficacia di questa misura.
Attualmente i medici devono raccomandare alla sezione della circolazione competente di ritirare la licenza di condurre agli anziani non più idonei alla guida. Se la visita medica non permette di giungere a una conclusione univoca, va effettuata una corsa di controllo con un esperto.
Soluzioni - Sempre l’upi raccomanda di ricorrere maggiormente alla possibilità di rilasciare una licenza di condurre con restrizioni. Questa misura permette ad esempio a un conducente di guidare solo di giorno (tra l’altro in caso di emeralopia) o in un raggio limitato e ben conosciuto.