Liti e discussioni sotto l’albero. In Svizzera un matrimonio su due salta. E il 22% delle famiglie ticinesi è monoparentale. Così le festività vanno ripensate e riorganizzate
LOCARNO – Quest’anno, il piccolo Kevin, di 8 anni, il Natale lo passerà col papà. E con la nuova compagna di lui. Che ha già due figli, avuti da una precedente relazione. Storie di famiglie monoparentali e di famiglie allargate. Sempre più frequenti in un Ticino in cui un matrimonio su due salta e, dati dell’Ufficio di statistica alla mano, il 22% delle famiglie è monoparentale. «Quello natalizio – evidenzia Tiziana Nappo Fusetti, psicologa attiva presso il Consultorio coppia e famiglia di Locarno – è un periodo delicato. Obbliga le famiglie a confrontarsi con il profondo cambiamento che segue una separazione».
Sofferenza – Con chi devono trascorrere le festività i figli dei divorziati? Da una parte c’è chi affonda in discussioni e liti, facendosi stilare il programma delle visite dalle autorità. Dall’altra chi ricorre ad accordi civili. Resta, quasi sempre, un senso di distacco e di solitudine. «Il genitore che deve rinunciare al figlio – spiega Elisabetta Bacchetta, presidente dell’Associazione ticinese famiglie monoparentali e ricostituite – si sente molto solo. C’è parecchia sofferenza. Noi consigliamo sempre a queste persone di non isolarsi durante le festività».
Il compromesso – Ma c’è anche chi trova un compromesso intelligente. È il caso di Elisa e Marco, separati da ormai 5 anni e genitori di due bambini. «Quest’anno – spiega Elisa – proveremo a fare qualcosa tutti insieme a Natale. Marco verrà da noi. Col mio ex marito ho mantenuto un buon rapporto e i ragazzi sono molto legati a lui. Negli anni scorsi ci siamo alternati nel trascorrere le festività con i nostri figli. Ma è sempre mancato qualcosa. Non li vedevamo completamente felici».
Proteggere i figli dallo stress – «Soluzioni come questa – commenta Bacchetta – possono funzionare solo se i dissapori vengono messi da parte. Altrimenti si rischia di esporre i bambini a un inutile stress. Nei casi in cui c’è tensione durante l’anno, ben difficilmente la situazione si sistema per Natale o Capodanno. A quel punto è meglio che il ragazzo stia con un solo genitore. Non per forza la famiglia monoparentale deve essere abbinata a un’idea negativa».
Conflitti – L’ansia, in ogni caso, scatta già con parecchie settimane d’anticipo. «Perché le festività natalizie – sottolinea Nappo Fusetti – non sono paragonabili a un semplice weekend. Il Natale è per tradizione una festa legata alla riunione della famiglia. E se la separazione ha provocato tensioni, queste a Natale si accentuano. E ogni pretesto diventa l'occasione per discutere. Alcuni genitori entrano in conflitto per i regali. Ovviamente la vera ragione delle discussioni è da ricondurre ad aspetti non risolti della separazione. E così, ad esempio, l'impossibilità di acquistare un regalo più caro, a causa delle spese legate alla separazione, accentua il contrasto esistente tra gli ex coniugi».
Vecchie ruggini – Mario*, 40enne luganese, padre di due ragazzini, si sofferma su questo aspetto. «A Natale spesso saltano fuori le vecchie ruggini. Quest’anno i miei figli resteranno dalla mamma. Io farò visita a mio fratello. Avrò altre occasioni per stare con loro. Alternative non ce ne sono visto che spesso io e la mia ex compagna abbiamo discussioni. Ci siamo, però, raccomandati di non parlare mai male di noi in presenza dei nostri figli. Soprattutto a Natale. È l’unica regola che ci siamo imposti. Perché un bambino si avvicina al Natale come se fosse un giorno magico. E noi, con mezza parola, abbiamo il potere di rovinargli tutto».
Il nuovo partner – L’ex moglie di Mario ha trovato un nuovo compagno. Ma ha deciso di tenerlo al di fuori delle questioni famigliari. E di non invitarlo al pranzo di Natale. «Quando un genitore trova un nuovo partner – precisa Bacchetta – non deve avere assolutamente fretta nel presentarlo ai figli. E nel coinvolgerlo in un momento intimo come quello della festività natalizia. Bisogna essere molto cauti. A volte, presi dall’entusiasmo, si corre troppo. Il benessere del bambino deve sempre stare al primo posto».
*vero nome noto alla redazione