Al via una serie di misurazioni in Riviera per ripensare i tralicci. Il sindaco: «Servono alternative per migliorare la qualità di vita»
RIVIERA - Vivere nelle immediate vicinanze di una linea dell’alta tensione con la paura di effetti negativi sulla salute? «Nel Comune di Riviera è giunto il momento di trovare delle alternative che contribuiscano alla qualità di vita delle persone residenti nel comparto». Sono le parole del sindaco Raffaele De Rosa, che poco fa in un incontro con la stampa ha presentato un progetto per il monitoraggio dell’elettrosmog presente nell’area. «Il momento è propizio per l’operazione, considerando che ci sono concessioni che giungono a scadenza e che la Confederazione si sta muovendo a livello pianificatorio».
Un comparto delicato - «Basta guardare fuori dalla finestra per comprendere la portata del problema». Lo ha detto il consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio. E ha aggiunto: «La Riviera è un corridoio di transito nord-sud anche per l’energia, di cui abbiamo bisogno ma da cui ci dobbiamo difendere». Il Cantone sostiene dunque attivamente l’iniziativa portata avanti in stretta collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
Gli obiettivi - Una migliore qualità di vita, un minore impatto paesaggistico come pure economico. Sono questi i principali obiettivi che le autorità comunali intendono perseguire in Riviera. In particolare per quanto riguarda la salute, De Rosa sottolinea che servono soluzioni nelle zone edificate ed edificabili, e nelle aree sensibili. E insiste sulla salute anche Elvio Bernardi, presidente dell’Associazione proprietari di immobili attraversati da elettrodotti (PIAE): «Ho avuto a che fare con un bambino che viveva sotto una linea ad alta tensione e che a tredici anni ha avuto un tumore al cervello».
Misurazioni in corso - La campagna di misurazioni è già partita e proseguirà fino a febbraio 2018. Si terrà conto di otto abitazioni situate in punti critici del territorio, dove una sonda rileverà i dati ogni minuto per una settimana intera. Sia all’esterno sia all’interno dell’edificio. «Nonostante il gran numero di ricerche svolte - ha spiegato il municipale Sem Genini, capo Dicastero ambiente - le indicazioni che complessivamente si possono ricavare sono ancora troppo frammentarie, contraddittorie e inconsistenti». In passato sono comunque stati misurati valori fino a 9 microtesla (contro una soglia che attualmente è di 1 microtesla).