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CANTONE550 docenti sono "sfiniti" e temono per il loro futuro nelle scuole

10.11.17 - 11:00
Il DECS ha commissionato uno studio per valutare i rischi di burnout degli istituti scolastici pubblici ticinesi. L'8% presenta sintomi di gravità media o elevata
Keystone
550 docenti sono "sfiniti" e temono per il loro futuro nelle scuole
Il DECS ha commissionato uno studio per valutare i rischi di burnout degli istituti scolastici pubblici ticinesi. L'8% presenta sintomi di gravità media o elevata

BELLINZONA - L’8% dei docenti presenta sintomi di gravità media o elevata da esaurimento fisico ed emotivo legato alla professione (burnout). Questo è quanto emerge dallo studio commissionato dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) al Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE) per valutare il rischio di burnout nei docenti delle scuole pubbliche del Canton Ticino.

I dati indicano che l’80% dei docenti ticinesi è da considerarsi non a rischio burnout, la restante parte si situa invece nell’ambito di una soglia di vigilanza. Solo pochi docenti (circa il 7%) presentano per questa patologia sintomi di gravità media, e una minima parte (l’1%) di gravità elevata. Gli aspetti che maggiormente contribuiscono alla manifestazione di sintomi di burnout riguardano l’accresciuta diversificazione dei compiti, l’aumento della responsabilità educativa e il peggioramento dell’immagine della professione diffusa a livello sociale. La percezione di una migliore condizione lavorativa è invece collegata ad altri fattori, fra cui la qualità delle relazioni con i colleghi e con la direzione e l’autonomia lavorativa.

Lo studio “Lavorare a scuola. Condizioni di benessere per gli insegnanti” è nato dall’esigenza del DECS di comprendere le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno del disagio lavorativo dei docenti in Canton Ticino. In seguito alla pubblicazione, nel 2011, del rapporto “Sostegno ai docenti in difficoltà”, il DECS ha voluto concretizzare una delle proposte contenute nel rapporto, che auspicava di realizzare un’indagine quantitativa e qualitativa sul disagio lavorativo dei docenti.

Con questo mandato, lo studio del CIRSE ha coinvolto in una prima fase tutti i docenti delle scuole dell’infanzia, elementari, medie, medio superiori e professionali, e, in una seconda fase, i docenti di 24 istituti distribuiti sul territorio del cantone. Nella prima fase sono stati raggiunti tramite questionario oltre 2’700 docenti; nella seconda fase sono stati raccolti oltre 600 questionari e sono state svolte 144 interviste individuali.

Circa l’80% dei docenti che hanno partecipato alla prima fase dello studio manifesta livelli contenuti di affaticamento fisico ed emotivo. Il restante 20% del campione, ha invece riportato con frequenza ed intensità elevate sintomi come lo sfinimento, la sensazione di non essere in grado di affrontare la giornata lavorativa, la sensazione che ogni ora di lavoro sia estremamente stancante e la paura di non essere in grado di lavorare ancora a lungo con gli studenti. Questa quota, che in numeri assoluti corrisponde a circa 550 docenti, è da considerarsi al di sopra di quella che è stata convenzionalmente definita una soglia critica di vigilanza. Questi docenti sono anche quelli che, più di tutti, hanno la sensazione di trovarsi costantemente in una condizione di sovraccarico lavorativo. Dai dati raccolti emerge però come solo l’1% dei docenti sembrerebbe vivere delle situazioni di grave malessere che potrebbe essere associato alla sindrome da burnout, mentre il 7% riporta sintomi di gravità lieve.

Lo studio ha poi consentito, in una seconda fase di approfondimento, di mettere in luce quali fossero i fattori collegati con il disagio lavorativo da una parte, e con il benessere lavorativo, dall’altra. Le analisi condotte sui dati raccolti nelle sedi hanno messo in evidenza come la percezione di una maggiore autonomia lavorativa e di una maggiore efficacia nello svolgere il proprio lavoro riducano la condizione di disagio lavorativo e aumentino la soddisfazione personale e professionale. Lo stesso effetto viene prodotto in generale dall’ambito relazionale: le buone relazioni con i colleghi e con la direzione e la percezione di ricevere supporto umano e professionale, sono risorse preziose a cui i docenti attingono in caso di difficoltà. Sono invece risultate fonte di difficoltà per i docentila percezione di una sempre maggiore richiesta educativa da parte delle famiglie non bilanciata da un adeguato riconoscimento sociale che, anzi, i docenti vedono come peggiorato rispetto al passato.

Eventi

I risultati dell’intero studio saranno presentati e discussi il 22 novembre 2017 nell’ambito del Convegno Internazionale sul Benessere nei Sistemi Educativi, che si terrà a Locarno presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento dal 20 al 22 Novembre 2017.

Pubblicazioni

Castelli, L., Crescentini, A. & Marcionetti, J. (2017). Lavorare a scuola. Condizioni di benessere per gli insegnanti. Locarno: Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi.

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