Protezioni animali: lo Stato assegna 10mila franchi l'anno a 6 associazioni in Ticino. «Ripartiti in modo ingiusto» secondo Emanuele Besomi della Spab
BELLINZONA - Emanuele Besomi ha fatto i calcoli spaccando il franco. «Quando troviamo un cane senza microchip il Cantone ci assegna 25 franchi al giorno per i primi due mesi, poi basta» conteggia. «Per gli interventi, invece, fatturiamo circa 100 franchi a uscita. Ma solo quando il Comune è convenzionato. Se no usciamo gratis». Sommando tutte le voci però i conti non tornano al presidente della Spab, che in un'intervista a tio.ch/20minuti si scaglia contro l'amministrazione cantonale.
«I fondi cantonali per il soccorso animali non sono distribuiti in modo equo in Ticino» lamenta Besomi. La Protezione animali di Bellinzona, sottolinea, è la più grande sul territorio e con i suoi 11 mezzi effettua soccorsi in tutto il cantone. Eppure riceve ogni anno appena 10mila franchi di contributi dal Cantone per garantire il servizio ai cittadini. «La stessa cifra va al canile della Stampa e alle altre quattro Protezioni animali presenti in Ticino» polemizza Besomi. «Peccato che ad eccezione di Locarno, per i soli animali di piccola taglia, e Biasca, siamo gli unici a fare interventi sul territorio, ben oltre i confini del Bellinzonese. A Lugano e Mendrisio, se i cittadini chiamano per chiedere un intervento, si sentono rispondere picche e poi chiamano noi».
Una sproporzione del servizio «a cui non corrisponde un adeguato trattamento nell'assegnazione dei contributi» secondo Besomi. La coperta è corta: il Cantone infatti assegna 60mila franchi all'anno alle Protezioni animali per svolgere il loro mandato. Diviso sei, fanno 10mila a testa. «Alle associazioni era stata promessa una revisione del sistema di finanziamento e un aumento dei fondi ma «ormai sono passati tre anni e non se n'è più saputo nulla» sbotta Besomi. «Continuiamo ad aspettare facendo affidamento sulle donazioni dei soci. Considerando che nelle casse cantonali entrano ogni anno almeno 700mila franchi dalle tasse sugli animali, quello che riceviamo è una miseria. I possessori di animali pagano le imposte, hanno diritto a un servizio garantito». Competente in materia è l'ufficio del Veterinario cantonale, ma nei giorni scorsi non era raggiungibile per un commento.