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CANTONEPiù car pooling, anche nel Sopraceneri

08.11.17 - 06:03
È stato presentato ieri il piano di mobilità aziendale per Cadenazzo, Gambarogno e Sant'Antonino
Tipress
Più car pooling, anche nel Sopraceneri
È stato presentato ieri il piano di mobilità aziendale per Cadenazzo, Gambarogno e Sant'Antonino

SANT’ANTONINO - Oltre 1,3 milioni di viaggi scegliendo la mobilità alternativa, dal trasporto pubblico alla bicicletta. È questo il dato principale del progetto Mobalt che dal 2015 si sta affermando in Ticino (il tutto è partito da Mendrisio), coinvolgendo le aziende ticinesi nell’elaborazione di piani di mobilità aziendale. E che da ieri sera si è allargato nel Sopraceneri con una seconda centrale della mobilità (per il comparto di Cadenazzo, Gambarogno e Sant’Antonino), dopo che lo scorso settembre era stata attivata quella di Bellinzona. «All’inizio del 2018 il progetto sbarcherà poi a Locarno» afferma il responsabile Davide Marconi.

«Chi ci prova, poi è soddisfatto» - Ma qual è la risposta dei dipendenti delle aziende coinvolte? Quasi due persone su dieci decidono di lasciare a casa la propria auto. «La difficoltà maggiore sta nel convincerli a provare l’alternativa - ci spiega Marconi - ma una volta che fanno il passo, in genere si dicono soddisfatti». Anche se comunque la mobilità alternativa non fa per tutti. «Ci sono situazioni in cui possono emergere criticità per il costo o per le tempistiche».

Trasporto pubblico e car pooling - Nell’ambito del progetto si punta soprattutto su quattro alternative al mezzo privato: il trasporto pubblico, la navetta aziendale, il car pooling o la mobilità lenta (in particolare le biciclette elettriche). E in generale sono il trasporto pubblico e il car pooling le soluzioni più gettonate. Le navette vengono invece impiegate soprattutto in aree in cui il trasporto pubblico non è sviluppato a sufficienza. Nel Luganese viene sfruttata soprattutto la galleria Vedeggio-Cassarate. «C’è anche un buon riscontro sul fronte delle e-bike e dei monopattini elettrici».

Più bus nel Luganese - Le analisi effettuate per il progetto Mobalt hanno anche già permesso di migliorare l’offerta del trasporto pubblico. Un esempio? A partire dal prossimo dicembre sono previsti potenziamenti scaturiti proprio dal progetto. Si parla della Valle del Vedeggio, ma anche di più corse verso l’Ospedale Civico di Lugano.

Anche sul lago - Ma non si parla soltanto di trasporti terrestri. All’inizio dello scorso ottobre è infatti partito il collegamento sperimentale in battello tra Porto Ceresio e Morcote. Inizialmente con pochi passeggeri, che però in poco più di un mese sono aumentati: oltre una trentina quelli che sinora hanno provato il servizio, diciotto quelli che hanno acquistato un abbonamento mensile. «Sono cifre in linea con gli obiettivi minimi posti all’inizio della sperimentazione». Dalla Società di navigazione del Lago di Lugano, gestore della tratta, Alessandro Rezzonico fa sapere che «i passeggeri sono estremamente soddisfatti, affrontano la giornata lavorativa molto più rilassati».

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COMMENTI
 

tip75 6 anni fa su tio
signori, per togliere auto dalla strada bisogna farne entrare meno è semplice e non solo rompere la gloria ai locali. per far utilizzare davvero i mezzi pubblici questi devono esserci davvero ed avere un costo accettabile, ne uno ne l'altro è vero in Ticino. per far utilizzare le bici ci vogliono ciclabili, alle stazioni ci vogliono posteggi, quindi mi pare che niente in realtà si faccia per aiutare i residenti a vivere bene
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