Nell’11,2% dei casi non è stata verificata l’idoneità dell’offerente
LUGANO - In 207 casi su 1840, vale a dire l’11,2% del totale, non vi è stata la necessaria verifica dell’idoneità dell’offerente per quanto riguarda le commesse pubbliche a Lugano.
«La Revisione interna ha esaminato le procedure dei Dicasteri e la loro conformità alla legislazione di riferimento» spiega in una nota l’Esecutivo, che ha trasmesso al Consiglio di Stato i risultati presentati oggi. Una valutazione analoga era stata fatta per le commesse del LAC.
È stato accertato un solo caso dove il tipo di procedura adottato non era conforme alle disposizioni di legge. Nel 6.8% dei casi (125 su 1'848), viene spiegato, la commessa analizzata non è stata annunciata tramite l’applicativo o formulario GesMan e non è dunque stata inserita nella lista annuale delle commesse assegnate tramite incarico diretto o ad invito di valore superiore ai 5'000 franchi.
L’analisi ha confermato come la stragrande maggioranza delle commesse sia stata assegnata nel rispetto delle deleghe o tramite risoluzioni municipali specifiche, con l’eccezione di un 10,8% dei casi dove non è stata riscontrata alcuna decisione formale a supporto della delibera.
L’audit ha permesso di identificare delle soluzioni operative, in parte già introdotte.