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CANTONEIl PLR Svizzero segue il Ticino per la riduzione sui canoni d'acqua

08.10.17 - 18:40
PLRT e PLRS schierati a difesa dei Cantoni di montagna e produttori di energia idroelettrica
Il PLR Svizzero segue il Ticino per la riduzione sui canoni d'acqua
PLRT e PLRS schierati a difesa dei Cantoni di montagna e produttori di energia idroelettrica

BELLINZONA - La sezione ticinese del PLR esprime «grande soddisfazione» nel vedere le proprie richieste integrate nella presa di posizione del PLR
Svizzero concernente la revisione parziale della legge sulle forze idriche proposta dal Consiglio federale.

Il PLRT aveva sin da subito condiviso la posizione della Conferenza dei cantoni dei governi alpini, presieduta dal Consigliere di Stato Christian Vitta, trasmettendo le proprie criticità al PLR Svizzero e respingendo fortemente la riduzione generale del canone massimo per i diritti d’acqua proposta a titolo di regolamentazione transitoria.

«La presa di posizione del PLR Svizzero - sottolinea la sezione ticinese del partito - tiene conto di diverse richieste giunte dal Canton Ticino, in particolare per quanto riguarda appunto la contrarietà alla riduzione generale del canone massimo da 110 franchi a 80 franchi per chilowatt lordo (KWl) proposta dal Consiglio federale».

Con l’avamprogetto concernente la revisione parziale della legge sulle forze idriche, il Consiglio federale propone la riduzione del canone massimo annuo, per il periodo 2020-2022, dagli attuali 110 franchi per chilowatt lordo (KWl) a 80 franchi. «I Cantoni, tra cui il Ticino e i Grigioni in particolare, e i Comuni di montagna si troverebbero con 150 milioni di franchi l'anno in meno nelle casse. Sarebbero dunque soltanto i Cantoni produttori di energia idroelettrica a pagare il prezzo per compensare le distorsioni del mercato. Per il nostro cantone significherebbe una perdita finanziaria di circa 15 milioni di franchi annui». Perdita che il PLRT ritiene «ingiustificata».

Secondo la sezione ticinese del partito, è «prioritario procedere urgentemente, durante il periodo di transizione, a un riassetto del mercato
dell'energia elettrica. Solo allora si potrà discutere di un eventuale nuovo modello di canone per i diritti d'acqua».

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