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BELLINZONA«La Città deve difendere l’occupazione e le prospettive produttive delle Officine FFS»

14.09.17 - 13:19
«La Città deve difendere l’occupazione e le prospettive produttive delle Officine FFS»

BELLINZONA - «La Città deve difendere seriamente e con determinazione l’occupazione e le prospettive produttive delle Officine FFS di Bellinzona». È quanto chiede l’interrogazione inoltrata da Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini (MPS-POP-Indipendenti) al Municipio di Bellinzona

In data 17 novembre 2013 la città di Bellinzona (congiuntamente all’Associazione Giù le Mani dall’Officina, alle organizzazioni sindacali, Canton Ticino, all’Ente Regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli, all’Ente per lo sviluppo Mendrisiotto e Basso Ceresio e alla Supsi) ha sottoscritto con le FFS una convenzione per la costituzione del Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria presso le Officine FFS di Bellinzona.

Come recentemente ricordato dal Consiglio di Stato in un suo messaggio lo scopo di questo Centro di competenza era la salvaguardia quantitativa e qualitativa delle attività svolte presso le Officine FFS .

A questo proposito le FFS nella citata convenzione avevano assunto diversi impegni che nell’interrogazione viene riportata integralmente:

“Le FFS assicureranno alle Officine FFS di Bellinzona volumi analoghi a quelli attuali per i prossimi anni e si impegnano all'attuazione di una strategia chiara per la stabilizzazione e per un suo sviluppo sostenibile anche a medio - lungo termine. Le FFS provvederanno ai necessari adeguamenti dell'organizzazione delle Officine FFS di Bellinzona con lo scopo di assicurare a quest'ultime un'attività di successo sul mercato anche a lungo termine. Dai progetti del CdC dovrebbero scaturire ulteriori impulsi per le Officine per il periodo dopo il 2016. Le FFS si impegnano, analogamente agli altri partner del CdC, a trasmettere al CdC progetti in questo senso. Le FFS sono coscienti dei cambiamenti necessari alle Officine di Bellinzona per potersi sviluppare tramite gli impulsi dati dal CdC e a tale scopo si impegnano ad adeguare la struttura organizzativa e infrastrutturale nonché ad aumentare l'autonomia organizzativa, operativa e finanziaria delle Officine di Bellinzona. Nella fase di awiamento del CdC, le FFS mettono a disposizione gratuitamente nell'area occupata dalle Officine di Bellinzona, gli spazi necessari per il CdC, senza che questo vada a discapito delle attività produttive e dei volumi occupazionali.”

Le FFS, si legge sempre nel testo dell’interrogazione, si erano inoltre impegnate a sostenere finanziariamente le attività di ricerca e formazione del CdC.

«Nulla di tutto ciò è stato realizzato dalle FFS» denunciano i due consiglieri comunali. «Al CdC le FFS non hanno portato nessun progetto e la struttura organizzativa e finanziaria dell’Officina è stata ancora di più centralizzata. I volumi di lavoro sono diminuiti da 450'000 a 340'000 ore (dati 2016). Alcune indiscrezioni prospettano per il 2026 un numero di occupati di poco superiore alle cento unità. Lo stesso Consiglio di Stato ha dovuto ammettere che le FFS non hanno rispettato gli accordi sottoscritti. Si tratta di una situazione estremamente critica che la Città di Bellinzona e le sue rappresentanze istituzionali non possono e non devono accettare».

Pertanto Lepori Sergi e Soldini chiedono al Municipio:

    • Quale posizione difendono i due rappresentanti del Municipio (Branda e Gianini) in senso al gruppo di lavoro che discute il futuro dell’Officina?
    • I due rappresentanti hanno ricevuto un mandato da parte del Municipio? E quale è questo mandato?
    • I due rappresentanti del Municipio hanno rivendicato la necessità preliminare che le FFS rispettino gli accordi sottoscritti (tra l’altro con la città) in materia di garanzie produttive e occupazionali (richiamati all’inizio di questa interrogazione)?
    • Non ritiene il Municipio che, prima di continuare con la presenza di propri rappresentanti in seno a questo gruppo di lavoro, sia necessaria una discussione ampia sul futuro delle Officine, sulle richieste della città e sulle prospettive industriali perlomeno in Consiglio Comunale?
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