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CANTONEPermessi “falsi”, spunta un’altra condanna

12.09.17 - 18:42
Oltre all’ex funzionario 29enne del DFE condannato ieri, anche una dipendente dell’Ufficio migrazione era a suo tempo stata oggetto di un decreto d’accusa
Ti Press
Permessi “falsi”, spunta un’altra condanna
Oltre all’ex funzionario 29enne del DFE condannato ieri, anche una dipendente dell’Ufficio migrazione era a suo tempo stata oggetto di un decreto d’accusa

BELLINZONA - In relazione alla maxi inchiesta sui permessi “falsi”, la Rsi riporta che una 50enne ex-segretaria aggiunta dell’Ufficio Migrazione di Bellinzona è stata condannata per violazione del segreto d’ufficio a 90 aliquote giornaliere sospese (15'300 franchi) e al pagamento di una multa di mille franchi.

Il decreto d’accusa era stato firmato dal procuratore Antonio Perugini già nel marzo scorso, ma se n’è avuta notizia solo oggi. La donna è accusata di aver trasmesso informazioni riservate a un conoscente. In particolare, Tra il 17 novembre 2016 e il 1° febbraio scorsi fornì indicazioni sullo stato delle pratiche di tre persone che avevano richiesto il permesso di soggiorno. Dati ottenuti accedendo al programma informatico, e girati via mail (usò quello dell’ufficio) all’architetto che glieli aveva domandati.

«La donna, alle dipendenze del Cantone dalla fine del 1988 (alla Migrazione era entrata nel ’96), non è stata licenziata. Dopo avere valutato attentamente la situazione, il 23 agosto il Consiglio di Stato ha optato invece per il suo trasferimento. Dal 1° settembre la 50enne è passata così, come impiegata d’ufficio, alla Divisione dell’azione sociale e delle famiglie. In ragione del suo declassamento il Governo non ha ritenuto necessario adottare alcuna sanzione disciplinare», riporta ancora la Rsi.

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