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GRIGIONIDue giovani su tre vanno in Ticino dopo la scuola dell'obbligo

16.07.17 - 10:38
Molti restano a lavorare nel nostro cantone anche dopo gli studi superiori, continuando a vivere in valle
TiPress
Due giovani su tre vanno in Ticino dopo la scuola dell'obbligo
Molti restano a lavorare nel nostro cantone anche dopo gli studi superiori, continuando a vivere in valle

ROVEREDO - La maggior parte dei giovani lascia le valli del Grigioni Italiano dopo la scuola dell'obbligo per proseguire gli studi o intraprendere un apprendistato. Il rischio, oltre allo spopolamento, è quello di un continuo invecchiamento della popolazione.

Il Grigioni Italiano, tuttavia, è un'entità territoriale molto eterogenea, in cui un confronto tra le valli sarebbe fuorviante, perché la geografia dapprima e altre questioni culturali in secondo luogo ne fanno realtà a sé stanti.

Quella del Moesano, che raccoglie oltre 8.000 abitanti tra Mesolcina e Calanca, è infatti una realtà diversa caratterizzata soprattutto dalla possibilità di sbocco in Ticino, con gli accordi intercantonali e la vicinanza a Bellinzona e Lugano, spiega Daniele Raveglia, orientatore dell'Ufficio della formazione professionale per la zona.

«In base ad un rilevamento personale, non ufficiale, del 2015, circa il 65-66% dei 16enni, cioè giovani alla fine degli studi dell'obbligo, va in Ticino (quasi 2 su 3), quota che negli ultimi anni si è mantenuta stabile, comunque oltre il 60%». "Tra il 17 ed il 20% continua invece gli studi nei Grigioni, la maggior parte a Coira ma anche nelle altre scuole medie superiori riconosciute dal Cantone, come ad esempio Schiers, Samaden, Disentis. Un 15%, infine, resta in valle a svolgere la formazione. Il problema del tedesco viene risolto più in là nel tempo se ce n'è necessità e volontà, a seconda della motivazione personale".

«Alla fine degli studi, la maggior parte torna in valle e riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro qui, dove la struttura del mercato è molto simile a quella ticinese: 70% impiegati nel settore terziario, 18% secondario/industria, 11-12% primario/agricoltura».

Molti restano a lavorare nella Svizzera Italiana, spesso in Ticino, continuando a vivere in valle. Chi ha intrapreso studi particolari, carriere di responsabilità, da medicina a ingegneria, è costretto a studiare lontano ed a restarci poi anche per lavoro.

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COMMENTI
 

Pepperos 6 anni fa su tio
Capisco bene la situazione! Io ho dovuto fare la gsloppata verso Berna! Inizio una tragedia.....! Ma sono sempre in tempo a tornare:)))))
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