Il Partito Comunista ha voluto prendere posizione dopo la decisione della NLM di mettere in servizio la motonave “Daino” sul bacino svizzero con personale italiano
LOCARNO - Il Partito Comunista ticinese, a seguito dell’ormai nota vicendo dei dipendenti della Navigazione Lago Maggiore, ha voluto prendere posizione «di fronte alle ultime novità relative alla decisione dell'azienda di aggirare lo sciopero mettendo in servizio la motonave "Daino" sul bacino svizzero con personale italiano».
Il partito attacca in particolar modo il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli. Questo perché «ci si sarebbe attesi da parte del governo un intervento ben diverso di fronte a uno sciopero legittimo a tutela dei posti di lavoro. Il ministro socialista aggiunge poi che però “tecnicamente l’azione ci sta tutta”: è l’ennesima dichiarazione che si poteva pure risparmiare! Legalmente forse ci potrà anche "stare tutta", ma politicamente - e questo è il mestiere di Bertoli - non ci sta proprio per niente».
Per il PC, così facendo, «si calpestano i diritti dei lavoratori del bacino svizzero e si calpesta la sovranità stessa della nostra economia. Una mossa che peraltro potrà solo far aumentare il sentimento ostile ai lavoratori italiani, che certo non auspichiamo: il governo si è dimostrato del tutto inadeguato a fare gli interessi della collettività».