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BELLINZONAAdolescenti ticinesi «appena sufficienti» nelle nuove tecnologie

19.05.17 - 09:39
I risultati del confronto internazionale effettuato dall’indagine ICILS 2013 fra allievi di 3a media «destano qualche preoccupazione» secondo il DECS
Ti Press
Adolescenti ticinesi «appena sufficienti» nelle nuove tecnologie
I risultati del confronto internazionale effettuato dall’indagine ICILS 2013 fra allievi di 3a media «destano qualche preoccupazione» secondo il DECS

BELLINZONA - Nel confronto internazionale, gli allievi di terza media ticinesi si sono rivelati appena sufficienti nell’utilizzo delle nuove tecnologie ottenendo un punteggio medio di 496 punti, che non si discosta in maniera statisticamente significativa dalla media internazionale, fissata a 500. È quanto emerge dal rapporto sulla Svizzera italiana dell’indagine International Computer and Information Literacy Study 2013, redatto dal Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi della SUPSI.

Lo studio ICILS promosso dall’International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA), svoltosi nel 2013, valuta le competenze informatiche e comunicazionali degli adolescenti al loro ottavo anno di scolarizzazione (la nostra terza media). A livello globale la ricerca ha coinvolto complessivamente 20 Stati, circa 60'000 studenti e 20'000 tra docenti, direttori e responsabili informatici di sede. Nel Cantone Ticino più di 1000 allievi hanno svolto un test di competenza e, assieme a circa 250 professionisti della scuola, hanno risposto a un questionario.

I risultati dello studio - Nel nostro cantone vi sono relativamente pochi studenti, il 9%, con competenze informatiche e comunicazionali inferiori al Livello 1, cioè veramente scarse. Una percentuale simile, infatti, si registra anche in Corea del Sud che ha però un risultato medio sensibilmente superiore. Inevitabilmente, vi è altresì una proporzione abbastanza scarsa di allievi molto competenti, che raggiungono almeno il Livello 3, anche in questo caso solo il 9%, un dato inferiore, ad esempio, a quello della Lituania e del Cile che hanno risultati medi complessivi inferiori o analoghi.

I risultati ticinesi destano qualche preoccupazione poiché ben dieci sistemi educativi sui quattordici che hanno potuto essere comparati hanno fatto registrare punteggi medi significativamente superiori. Si tratta di Repubblica Ceca, Australia, Polonia, Norvegia, Corea del Sud, Germania, Slovacchia, Russia, Croazia e Slovenia; da notare che la maggior parte di questi paesi ha un Indice di sviluppo tecnologico (IDI) inferiore a quello svizzero.

Le possibili cause - Tra le concause che potrebbero spiegare la performance relativamente modesta degli allievi ticinesi vi è una scarsa disponibilità di infrastrutture tecnologiche nelle sedi scolastiche. Il rapporto tra numero di allievi e numero di computer, nel nostro cantone, è di 11 a 1, mentre in Australia e Norvegia è di, rispettivamente, 3 e 2 a 1. Anche il ruolo dei docenti nella formazione tecnologica e comunicazionale offre spunti di riflessione: la percentuale di chi dichiara di utilizzare il computer a lezione o per altre ragioni professionali almeno una volta a settimana è, in entrambi i casi, di decine di punti percentuali inferiore alla media internazionale.

Da un punto di vista istituzionale, si constata inoltre che gli Stati che hanno ottenuto i risultati migliori – Repubblica Ceca, Australia e Polonia – sono accomunati dal fatto che la politica scolastica di integrazione delle nuove tecnologie, oltre che a livello regionale, è definita in maniera più marcata rispetto a quanto avviene in Svizzera, anche a livello nazionale: ciò probabilmente non è irrilevante in un ambito che necessita di investimenti importanti. In questi paesi, inoltre, contrariamente a quanto avviene in Ticino, l’insegnamento di una materia specificamente legata alle TIC è obbligatorio e valutato.

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