Svelati i dati dettagliati del sostegno sociale in Ticino, oltre 107 persone non hanno di che vivere pur lavorando a tempo pieno
BELLINZONA - A dicembre le famiglie in assistenza erano 5’268, per un totale di 7’944 persone. Ma ciò che emerge dall’analisi resa pubblica oggi dal Dipartimento della sanità e della socialità è una situazione più complessa. Basti pensare che tra questi vi sono molti working poor, ovvero persone che pur avendo un lavoro non riescono ad arrivare a fine mese. Tra i titolari delle prestazioni assistenziali, infatti, vi sono 1’116 occupati, di cui 107 addirittura a tempo pieno. Vi sono poi 153 indipendenti, 764 a tempo parziale o su chiamata, 75 apprendisti e 17 che hanno altri tipi di occupazione. Vi sono poi 2’250 disoccupati e 1’701 inattivi.
In assistenza da anni - Preoccupa anche l’aumento della durata dell’assistenza. Se nel dicembre 2015 le persone a carico dello stato da oltre 5 anni erano 1’128, a dicembre 2016 erano passate a 1’351, un aumento del 19,8%. Ciò significa che un beneficiario su quattro non riesce a togliersi dalla sua condizione da almeno un quinquennio.
Reinserimento - L’assistenza non consiste solo nell’assegno mensile, ma anche nel cercare di far riguadagnare un’autonomia alle persone. Lo scorso anno 1’240 persone hanno preso parte a una misura d’inserimento: 491 di tipo professionale, quindi tramite un Urc, 721 di tipo sociale, ossia nell’impossibilità di trovare un lavoro in tempo breve hanno svolto attività di utilità pubblica. Il 37% delle persone che hanno seguito un percorso di inserimento professionale ha trovato un lavoro: si tratta di 108 beneficiari.
Addio all’assistenza - I casi di chi ha smesso di vivere in assistenza (perché ha trovato lavoro, perché è passato a carico di altre misure o per altri motivi) sono stati 1’621. Purtroppo, costantemente negli ultimi anni sono molte di più le persone che entrano tra le file di chi non ce la fa: nel 2016 le nuove domande accettate sono state 1’967. Le persone che escono dall’assistenza trovano lavoro nel 30% dei casi. Il 18,1% va in Avs o Ai e il 6,5% ottiene altre prestazioni sociali. Il 14% esce per altri motivi. Il restante terzo delle persone smette di chiedere il rinnovo della prestazione.
Età e provenienza - Il 60,1% dei beneficiari è svizzero, il 22,3% proviene dall’Unione europea, il 4,8% da altre nazioni del continente. Gli africani rappresentano il 6,6%, 2,4% sono americani, 3,5% asiatici. Vi è un solo caso proveniente dall’Oceania. 17, invece, sono apolidi. La fascia d’età più colpita è quella tra i 46 e i 55 anni, il 28.5% delle persone. Bisogna però ricordare che i beneficiari hanno anche coniugi e figli. Vi sono quindi 1’773 minorenni che vivono a carico dell’assistenza, che rappresentano il 22,3% di tutte le persone sostenute.