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CANTONE«È tempo di regolamentare la cannabis»

29.03.17 - 06:07
L’introduzione sul mercato della canapa light sta mettendo in crisi consumatori e autorità, il Partito socialista è convinto: «Servono regole e messaggi chiari»
Fotolia
Secondo i promotori, un mercato regolamentato garantisce più controlli, più sicurezza e meno criminalità.
Secondo i promotori, un mercato regolamentato garantisce più controlli, più sicurezza e meno criminalità.
«È tempo di regolamentare la cannabis»
L’introduzione sul mercato della canapa light sta mettendo in crisi consumatori e autorità, il Partito socialista è convinto: «Servono regole e messaggi chiari»

Legalize it?

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BELLINZONA - Gettare le basi per poter sperimentare la regolamentazione di un mercato legale della Cannabis in Ticino. È questo l’ambiziosa proposta del Partito socialista, approvata recentemente dal comitato cantonale, e che sbarcherà presto in Gran Consiglio. Lo anticipa a tio.ch/20 minuti Fabrizio Sirica, vicepresidente del partito: «La diffusione della cosiddetta “cannabis light” nel corso degli ultimi mesi, ha palesato in breve tempo tutti i limiti, le fragilità e le contraddizioni dell’attuale sistema legislativo», ci spiega.

Costi per lo Stato - I problemi sono infatti evidenti a tutti: «Le forze dell’ordine sono costrette a eseguire una lunga e costosa procedura d’analisi di laboratorio i cui costi, nel caso in cui venisse confermato che si tratta della sostanza legale, gravano sulle spalle dello Stato», aggiunge Sirica. Con casi anche estremi, come quello del cittadino locarnese che, trovato in possesso di 32 grammi, è stato condannato a 3mila franchi di pena pecuniaria con la sostanza che, nel frattempo, era stata distrutta senza essere analizzata.

Cortocircuito del proibizionismo - «In questo contesto legislativo - continua Sirica - il dispendio di risorse umane ed economiche è praticamente certo e a medio termine rischia di essere insostenibile». Per non parlare dell’incertezza «a livello sociale» con cui si trovano confrontati tanto i consumatori quanto chi controlla: «Servono regole e messaggi chiari, la cannabis light ha causato un cortocircuito del sistema, ha fatto crollare il fragile castello di carta dell’attuale proibizionismo».

Milioni di franchi tolti alla criminalità - Fabrizio Sirica, membro anche del Comintato interpartitico per la regolamentazione della cannabis (CIRCA), non vede altre soluzioni: «La regolamentazione permetterebbe di combattere veramente il mercato nero, sottraendo centinaia di milioni di franchi dalle tasche della criminalità con la possibilità di reinvestirli in progetti sociali». E continua: «La volontà del Dipartimento della socialità e della sanità è quella di tacere e non affrontare questo tema», affonda Sirica.

Progetto pilota in Ticino - «A dicembre è anche scaduto il termine legale per rispondere a un’interrogazione promossa da Fabio Käppeli, e sottoscritta da 34 granconsiglieri, che chiedeva la posizione del Dss rispetto alla possibilità di regolamentare la sostanza». Ecco quindi che il Ps ha deciso di prendere il toro per le corna e la prossima settimana presenterà l’atto parlamentare: «Una mozione che propone di elaborare un progetto pilota per chiedere una deroga alla Legge federale sugli stupefacenti». Il Cantone, in sintesi, dovrebbe «istituire un gruppo di lavoro, con esperti rappresentanti di tutti i pilastri e una rappresentanza politica» che mettano sulla carta una richiesta elaborata a Berna per consentire al Ticino di istituire un mercato della cannabis sia regolamentato e legale.

Ampi consensi -  «L’auspicio - aggiunge Sirica - è quello di avere sottoscrizioni da deputati provenienti da tutte le aree politiche». L’auspicio è di creare, come è avvenuto con il CIRCA, una convergenza di scopo: «Bisogna capire che non è una questione di destra o sinistra, ma di salute pubblica».

 

Funzionari di polizia: «Vi è una certa frustrazione»

L’apparizione della canapa light ha creato grattacapi, e lavoro, anche a chi deve controllare. «Sicuramente vi è una componente di frustrazione negli agenti di polizia, soprattutto quando la persona contesta la contravvenzione dando avvio alla procedura ordinaria con tutto il lavoro che ne consegue», spiega Ivano Bodino, presidente Sezione Ticino della Federazione svizzera funzionari di polizia (Fsfp). «Il problema principale è poter testare in maniera inconfutabile e rapida il tenore del Thc». Nessuna polizia in Svizzera, infatti, dispone attualmente della tecnologia in grado di distinguere senza complicate analisi la cannabis legale da quella illegale. «Pur comprendendo le difficoltà di ponderazione, quando viene studiata una legge bisogna considerare come si riesce ad essere incisivi senza rendere complicata la procedura e, in particolare, come mettere in condizione chi deve agire al fronte di poter effettuare i controlli».

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COMMENTI
 

PopCorn1978 7 anni fa su tio
Regolamentare serve per avere un certo controllo!

sedelin 7 anni fa su tio
lo stiamo dicendo da molto tempo. regolamentare = togliere di mezzo i criminali.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Eh ma ci sono tanti "Taroki" che non lo hanno capito...

Tarok 7 anni fa su tio
ma basta con questi cannaioli lobotomizzati

MIM 7 anni fa su tio
I tempi sono maturi, ci vorrà del tempo ancora, ma sono certo che la maggioranza ormai ha capito che non serve girare la testa dall'altra parte: occorrono mente aperta e ipocrisia messa da parte. Qui non si parla di destra o sinistra.

Raff71 7 anni fa su tio
anzi, è già una piaga sociale

Raff71 7 anni fa su tio
Caro socialista, prima trova il sistema gratuito per differenziare le due sostanze a costo zero, poi ne riparleremo, dunque mai.......questa roba sarà la piaga sociale del futuro

Mattiatr 7 anni fa su tio
Risposta a Raff71
la cannabis se assunta correttamente non fa male alla salute (e questo è stato provato), l'unico modo in cui può far male è tramite assunzione per combustione ma questo effetto c'è anche nelle sigarette (che non sono né illegali né una piaga sociale). L'unico punto in cui si potrebbe essere in disappunto su questa sostanza è che causa effetti collaterali come aumento del tempo di reazione, ecc. che però si possono notare anche nell'alcool. Detto questo vorrei sapere come mai dovrebbe essere una piaga sociale.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a Raff71
Magari sarà anche la piaga sociale del futuro.... ma lo sarà anche con il proibizionismo. Quindi è meglio regolamentare, controllare, e con i grandi proventi sensibilizzare ecc.

Raff71 7 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Conosco parecchi giovani che fanno uso di detta sostanza, parecchi di loro hanno terminato l'apprendistato anzi tempo causa ai loro problemi, continui ritardi sul lavoro, si addormentavano, si davano ammalati quando dovevano andare a scuola ecc, ecc. Ora stanno andando in assistenza perché non riescono a ricollocarsi ed entrare nella realtà lavorativa. Se questi son buoni auspici, liberalizziamo......Chi lavora andrà in pensione a 70 anni perché in salute e queste persone beneficeranno di una rendita AI fino alla pensione e oltre, ma......

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Permettimi.... E quale sarebbe il modo di assumere correttamente la cannabis? Ognuno reagisce in modo diverso, ce chi non sente niente, chi si sente subito male e chi invece non ha questi problemi. Assumere correttamente è un concetto astratto, e spesso la cannabis può indurre a dipendenza psicologica (per certi versi più insidiosa di quella fisica) senza parlare del fatto che anche la cannabis crea assuefazione e che quindi un fumatore abituale dovrà sempre fumare di più per ottenere un effetto minore..... e intanto in tante persone si sviluppa l'apatia, depressione (specialmente per le persione già a rischio) tutte cose che possono distruggere la vita sociale e lavorativa di questi consumatori. Secondo me potrebbero essere questi i motivi che portano a definirla una potenziale piaga sociale. Quello che i sostenitori del proibizionismo non vogliono capire è che il consumo già aumenta e che forse bisogna prendere la questione per le corna, regolamentare, tassare e promuovere una politica di sensibilizzazione sui rischi della cannabis.

sedelin 7 anni fa su tio
Risposta a Raff71
é proprio per evitare quanto descrivi che bisogna REGOLAMENTARE! cerca di capire che cosa significa e che cosa implica questa parola.

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a Raff71
Beh, tu stesso testimoni come il proibizionismo non è servito a salvare questi giovani. Quindi forse è meglio togliere questo business ai criminali e regolamentare, tassare e promuovere una politica di sensibilizzazione sul tema.

Raff71 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Sicuramente poi tutti acquisteranno la canapa con meno dell'1 per cento, sicur, nessuno, mai, riuscirà a controllare l'acquisto, la vendita ed il consumo è un business troppo redditizio, trova il sistema per controllare e differenziare la canapa light a quella no senza un'analisi di laboratorio poi ti daranno un premio per la miglior invenzione, pensa a quanto potresti guadagnare...

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a Raff71
cosa centra la canapa del 1% io parlo di regolamentazione della vendita di tutta la cannabis. Il controllo sarebbe analogo a quello a cui devono sottostare i commercianti di alcolici, che non è perfetto, ma funziona specialmente perché essendo alla luce del sole e magari controllato a campione, si riducerebbero i rischi di merce adulterata con additivi pericolosi di cui spesso il consumatore non è a conoscenza.

beeep 7 anni fa su tio
arriverà prima un' altra era glaciale prima ancora di una regolamentazione
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