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CANTONEQuella strana paura di volare e di guidare. L'esperta spiega perché

06.03.17 - 07:00
Otto consigli per chi soffre di amaxofobia e aerofobia. La psicologa del traffico Giorgia Galmarini: «Dietro c'è' l’ansia di controllare il proprio ambiente e quindi tutto ciò che gli accade intorno»
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Quella strana paura di volare e di guidare. L'esperta spiega perché
Otto consigli per chi soffre di amaxofobia e aerofobia. La psicologa del traffico Giorgia Galmarini: «Dietro c'è' l’ansia di controllare il proprio ambiente e quindi tutto ciò che gli accade intorno»

BELLINZONA - Bloccati con il piede sul freno o con i sudori freddi davanti al gate. Cosa scatena e come si cura la paura di guidare o volare? Ce lo spiega la formatrice perfezionata in psicologia del traffico Giorgia Galmarini.

Dove nasce la paura di guidare e/o volare?

«Le paure diventano fobie nel momento in cui c’è una fortissima ansia che si affianca a quel tipo di comportamento. Sia la paura di guidare che quella di volare sono delle fobie specifiche che vengono dette situazionali, cioè circoscritte ad un oggetto o a una situazione. Queste fobie possono essere legate ad un trauma vissuto ma non necessariamente. Queste paure congelano la possibilità di far fronte ad una situazione».

Come si possono scongelare questa paura?

«Uno psicologo parte dal fatto che una persona è un’entità molto complessa e spesso è difficile trovare una definizione specifica di un tipo di trattamento da applicare, pertanto è molto soggettivo. Se parliamo di scongelare una paura è fondamentale analizzare e “scavare” insieme al paziente affinché si possano individuare le cause effettive che hanno creato questo blocco. Sicuramente un passo che si può fare è di affiancare alla terapia tradizionale metodi alternativi come per esempio la terapia congnitivo comportamentale che ha come obiettivo quello di modificare un comportamento problematico o limitante. Un'altra pratica che può essere molto risolutiva è il mindfullness e cioè il portare nel qui ed ora la consapevolezza connettendosi con il proprio respiro.  Spesso le persone che soffrono di fobie sono congelate in una funzione molto primaria come quella del respiro. Non riescono a respirare in maniera fluida, sono incapaci cioè a lasciar andare e quindi trattenere il respiro significa bloccare un flusso che naturalmente scorrerebbe».

La paura di guidare e/o volare é più femminile o maschile?

«Le statistiche dicono che sono più le donne che manifestano la paura sia di volare che di guidare. C’è però un discorso culturale dietro a questi dati e cioè che l’uomo spesso non ammette di avere queste paure perché se ne vergogna. La percentuale femminile più elevata dimostra senza tanti filtri che queste fobie sono legate ad un fattore di sopravvivenza della prole, e cioè che in quanto donna, tende inconsciamente a sostenere il suo obiettivo primario e naturale che è procreare».

Qual è la differenza tra la paura di guidare e quella di volare?

«La paura di volare è anche detta la sindrome del passeggero e cioè la paura di dare il potere a un ipotetico pilota il quale non si sa se sia in grado di portare a termine il compito che gli è stato assegnato. Molte volte questa paura non è legata alla paura di morire fine a se stessa ma è più legata alla paura di abbandonare i propri cari. Legata alla paura di volare ci sono altri aspetti da considerare tra cui: la velocità, l’altezza, la solidità del velivolo. Per esempio durante i corsi formativi che offrono le compagnie aeree, oltre a prendere coscienza della propria paura, vengono forniti elementi tecnici sull’affidabilità del mezzo di trasporto. Questo perché a livello cognitivo la mente ha bisogno di ancorarsi a dati tecnici e pragmatici che danno la garanzia che quel mezzo è in grado di portarti a destinazione incolume. Oltre alla parte teorica si fanno degli esercizi di radicamento, rilassamento e training autogeno. Fondamentalmente chi ha questi tipi di fobie non ha la facoltà di perdere il controllo, c’è quindi l’impossibilità di permettere a qualcos’altro di avere il potere sulla propria vita».

La fiducia in se stesso e nel prossimo è sufficiente?

«Il soggetto fobico non ha fiducia perché ha l’ansia di gestire tutto e quindi dare fiducia a qualcun altro significa non avere più il controllo. Un altro esercizio che fanno durante i corsi per vincere la paura di volare è quello di buttarsi all’indietro abbandonandosi nelle braccia di un’altra persona. Acquisire fiducia non è  semplice, devono calare tanti veli tra cui il giudizio, la paura del prossimo e la presa di coscienza che non si può controllare tutto. Addirittura un soggetto fobico può far fatica ad innamorarsi o ad addormentarsi. In inglese si dice “fall in love” oppure “fall asleep”. Letteralmente in italiano si traduce “cadere in amore” o “cadere nel sonno” e quindi non riesco ad innamorarmi o ad addormentarmi perché ho paura di cadere. Paradossalmente un soggetto che ha l’ansia di controllo non riesce a permettersi di vivere questi tipi di esperienza».

Per iniziare ad affrontare la paura di guidare e/o volare si può cominciare da questi 8 passi:

1. Sentirsi accolti
2. Imparare a respirare
3. Passare dalla fiducia nell’altro alla fiducia in sé
4. Vivere il qui ed ora imparando a gestire pensieri che possono essere disturbanti
5. Imparare a vivere l’attesa
6. Arricchire la propria identità
7. Cadere e rialzarsi
8. Provarci

 

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