Lo sfogo di Adolfo Moriconi, primo cittadino di Fano Adriano, piccolo villaggio ai piedi del Gran Sasso dove stanno arrivando gli undici pompieri da Chiasso
TERAMO - Tutto è pronto. Pale, turbine, trattori muniti di lame sgombraneve e tutto il necessario per affrontare la trasferta in terra d'Abruzzo. Gli 11 volontari del Corpo dei civici pompieri di Chiasso sono partiti alla volta di Fano Adriano, villaggio di 296 abitanti ai piedi del massiccio del Gran Sasso, a 745 metri sul livello del mare.
Piccolo villaggio sommerso dalla neve - Fano Adriano è uno dei tanti piccoli borghi dell'interno abruzzese che, in queste ultime settimane contraddistinte da scosse di terremoto e nevicate eccezionali, sta soffrendo e si ritrova in ginocchio.
Adolfo Moriconi, sindaco del piccolo comune del teramano, sta lottando giorno e notte per sgomberare le strade dell'abitato ancora sommerso dalla neve, riportare la corrente nelle case e fare in modo di assicurare i servizi di base alla cittadinanza di un comune stremato.
Lo sfogo del sindaco di Fano Adriano: «Organizzazione da Terzo mondo»
Contattato telefonicamente, abbiamo chiesto al sindaco il motivo per cui vi è stata la necessità di chiedere aiuto all'estero per far fronte a questa emergenza. «Perché? Perché a livello locale abbiamo fatto pena», ha sbottato Moriconi, che lamenta un'organizzazione degli interventi a dir poco lacunosa. E poi lo sfogo: «A livello di coordinamento siamo sotto zero. Da Terzo mondo».
«Nessuno a cui chiedere aiuto»
Il sindaco di Fano Adriano denuncia una totale mancanza di referenti e di una politica di tagli alle risorse che ha tolto i mezzi minimi necessari per far fronte a situazioni di emergenza di questo tipo. E il dito è puntato contro il centro di coordinamento provinciale di Teramo che, secondo Moriconi, non si è dimostrato all'altezza della situazione. «Noi sindaci siamo nella situazione in cui non abbiamo un recapito telefonico a cui informare ciò che sta succedendo e chiedere aiuto. Non abbiamo referenti né in Prefettura, né in Provincia, né in Regione», ha continuato il primo cittadino del piccolo paesino d'Abruzzo.
Oltre alla neve, le scosse di terremoto
A Fano Adriano è caduta tanta neve. «Dai due metri e mezzo ai tre metri», ci dice il sindaco. Neve che, oltre ad avere isolato il villaggio, ha letteralmente sommerso le case ed ora rappresenta un pericolo per la tenuta strutturale di molti edifici, viste le scosse di terremoto e la spessa coltre posatasi sui tetti, che si appesantisce ulteriormente con l'aumento delle temperature e la pioggia. «Mezz'ora fa c'è stata un'altra scossa», ci ha spiegato il sindaco. «E lei capisce che, con questa nevicata eccezionale e il terremoto, la popolazione ha ancora più paura». In paese, come ci racconta sempre Moriconi, sono rimaste una quindicina di persone in tutto. Il resto dei cittadini ha trovato accoglienza presso parenti o se n'è andata sulla costa adriatica, dove alloggia in strutture alberghiere e d'accoglienza.
I preparativi per accogliere al meglio i pompieri in arrivo da Chiasso
In queste ore Moriconi si sta adoperando per accogliere al meglio i volontari di Chiasso. «A questi ragazzi dobbiamo assicurare almeno un servizio di ristorazione. Qui nella zona bar e ristoranti sono tutti chiusi. E io dico semplicemente Grazie. Il loro è un aiuto molto prezioso in un momento difficile e non posso far altro che fare i miei complimenti alla vostra capacità organizzativa».
La politica di tagli agli enti locali che sta facendo morire i piccoli comuni
«Purtroppo - ha continuato sconsolato il sindaco - in questa Italia che ha tolto tutte le risorse ai comuni - i piccoli centri dell'interno si devono arrangiare con mezzi di fortuna. Se andiamo avanti così, le nostre montagne si spopoleranno e qui non diventerà altro che un paradiso per camosci e animali selvatici».
«Siamo rimasti una quindicina, ma ce la faremo»
Ci congediamo e salutiamo il sindaco, che ha ancora tantissimo da fare. Spalare la neve, ripristinare l'erogazione elettrica, riavviare le caldaie, ghiacciatesi dal freddo. «La via principale è stata sgomberata dalla neve, ma c'è ancora tanto da fare. Siamo rimasti una quindicina, ma ce la faremo. Grazie anche all'aiuto dei nostri amici pompieri di Chiasso».