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ITALIAIl sindaco ringrazia i pompieri di Chiasso: «A livello locale abbiamo fatto pena»

27.01.17 - 19:46
Lo sfogo di Adolfo Moriconi, primo cittadino di Fano Adriano, piccolo villaggio ai piedi del Gran Sasso dove stanno arrivando gli undici pompieri da Chiasso
Il sindaco ringrazia i pompieri di Chiasso: «A livello locale abbiamo fatto pena»
Lo sfogo di Adolfo Moriconi, primo cittadino di Fano Adriano, piccolo villaggio ai piedi del Gran Sasso dove stanno arrivando gli undici pompieri da Chiasso

TERAMO - Tutto è pronto. Pale, turbine, trattori muniti di lame sgombraneve e tutto il necessario per affrontare la trasferta in terra d'Abruzzo. Gli 11 volontari del Corpo dei civici pompieri di Chiasso sono partiti alla volta di Fano Adriano, villaggio di 296 abitanti ai piedi del massiccio del Gran Sasso, a 745 metri sul livello del mare.

Piccolo villaggio sommerso dalla neve - Fano Adriano è uno dei tanti piccoli borghi dell'interno abruzzese che, in queste ultime settimane contraddistinte da scosse di terremoto e nevicate eccezionali, sta soffrendo e si ritrova in ginocchio.

Adolfo Moriconi, sindaco del piccolo comune del teramano, sta lottando giorno e notte per sgomberare le strade dell'abitato ancora sommerso dalla neve, riportare la corrente nelle case e fare in modo di assicurare i servizi di base alla cittadinanza di un comune stremato.

Lo sfogo del sindaco di Fano Adriano: «Organizzazione da Terzo mondo»

Contattato telefonicamente, abbiamo chiesto al sindaco il motivo per cui vi è stata la necessità di chiedere aiuto all'estero per far fronte a questa emergenza. «Perché? Perché a livello locale abbiamo fatto pena», ha sbottato Moriconi, che lamenta un'organizzazione degli interventi a dir poco lacunosa. E poi lo sfogo: «A livello di coordinamento siamo sotto zero. Da Terzo mondo».

«Nessuno a cui chiedere aiuto»

Il sindaco di Fano Adriano denuncia una totale mancanza di referenti e di una politica di tagli alle risorse che ha tolto i mezzi minimi necessari per far fronte a situazioni di emergenza di questo tipo. E il dito è puntato contro il centro di coordinamento provinciale di Teramo che, secondo Moriconi, non si è dimostrato all'altezza della situazione. «Noi sindaci siamo nella situazione in cui non abbiamo un recapito telefonico a cui informare ciò che sta succedendo e chiedere aiuto. Non abbiamo referenti né in Prefettura, né in Provincia, né in Regione», ha continuato il primo cittadino del piccolo paesino d'Abruzzo.

Oltre alla neve, le scosse di terremoto

A Fano Adriano è caduta tanta neve. «Dai due metri e mezzo ai tre metri», ci dice il sindaco. Neve che, oltre ad avere isolato il villaggio, ha letteralmente sommerso le case ed ora rappresenta un pericolo per la tenuta strutturale di molti edifici, viste le scosse di terremoto e la spessa coltre posatasi sui tetti, che si appesantisce ulteriormente con l'aumento delle temperature e la pioggia. «Mezz'ora fa c'è stata un'altra scossa», ci ha spiegato il sindaco. «E lei capisce che, con questa nevicata eccezionale e il terremoto, la popolazione ha ancora più paura». In paese, come ci racconta sempre Moriconi, sono rimaste una quindicina di persone in tutto. Il resto dei cittadini ha trovato accoglienza presso parenti o se n'è andata sulla costa adriatica, dove alloggia in strutture alberghiere e d'accoglienza.

I preparativi per accogliere al meglio i pompieri in arrivo da Chiasso

In queste ore Moriconi si sta adoperando per accogliere al meglio i volontari di Chiasso. «A questi ragazzi dobbiamo assicurare almeno un servizio di ristorazione. Qui nella zona bar e ristoranti sono tutti chiusi. E io dico semplicemente Grazie. Il loro è un aiuto molto prezioso in un momento difficile e non posso far altro che fare i miei complimenti alla vostra capacità organizzativa».

La politica di tagli agli enti locali che sta facendo morire i piccoli comuni

«Purtroppo - ha continuato sconsolato il sindaco - in questa Italia che ha tolto tutte le risorse ai comuni - i piccoli centri dell'interno si devono arrangiare con mezzi di fortuna. Se andiamo avanti così, le nostre montagne si spopoleranno e qui non diventerà altro che un paradiso per camosci e animali selvatici».

«Siamo rimasti una quindicina, ma ce la faremo»

Ci congediamo e salutiamo il sindaco, che ha ancora tantissimo da fare. Spalare la neve, ripristinare l'erogazione elettrica, riavviare le caldaie, ghiacciatesi dal freddo. «La via principale è stata sgomberata dalla neve, ma c'è ancora tanto da fare. Siamo rimasti una quindicina, ma ce la faremo. Grazie anche all'aiuto dei nostri amici pompieri di Chiasso». 

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COMMENTI
 

mgk 7 anni fa su tio
brutta che sia io sarei rimasto aChiasso

vulpus 7 anni fa su tio
Comprensibile lo sfogo del sindaco, rimasto a difendere il proprio paese, in condizioni disperate. Lo avremmo fatto anche noi. Del resto in una situazione catastrofica che si protrae da diversi mesi, è pure comprensibile che anche i soccorsi ,stremati, non sappiano più operare con lucidità e immediatezza. I volontari che arrivano hanno freschezza mentale e lucidità per operare in maniera fruttuosa. Barenco lo ha espresso chiaramente ,che la situazione era mal gestita e coordinata, e un colpo di mano vigoroso è stato dato da chi è arrivato dall'esterno.

falcodellarupe 7 anni fa su tio
Purtroppo lo sfogo del sindaco è assolutamente comprensibile, certo che un comune di 300 abitanti non può avere attrezzature per far fronte a 2/3 metri di neve ma il problema principale è stato quello di depotenziare le provincie, nell'ottica della loro completa eliminazione (non approvata dal referendum) mantenendo però in capo alle stesse competenze dirette per strade e scuole secondarie superiori. I finanziamenti di cui le provincie oggi dispongono bastano appena per gli stipendi di tutto il personale e per qualche piccola manutenzione. Il territorio si può e si deve difendere attraverso gli enti più prossimi che possano prevenire prima e intervenire adeguatamente dopo. Certo che in questi casi, così straordinari, è molto fifficile poter intervenire adeguatamente perchè le situazioni simili possono essere molteplici e non si pùò arrivare d'appertutto contemporaneamente. Però le polemiche non servono, occorre che le istituzioni si facciano un serio esame di coscienza e apprestino un sistema di pronto intervento che sia localizzato adeguatamente ed attrezzato con mezzi idonei; perchè purtroppo credo che questi eventi in futuro saranno molto più frequenti che in passato.

falcodellarupe 7 anni fa su tio
Purtroppo lo sfogo del sindaco è assolutamente comprensibile, certo che un comune di 300 abitanti non può avere attrezzature per far fronte a 2/3 metri di neve ma il problema principale è stato quello di depotenziare le provincie, nell'ottica della loro completa eliminazione (non approvata dal referendum) mantenendo però in capo alle stesse competenze dirette per strade e scuole secondarie superiori. I finanziamenti di cui le provincie oggi dispongono bastano appena per gli stipendi di tutto il personale e per qualche piccola manutenzione. Il territorio si può e si deve difendere attraverso gli enti più prossimi che possano prevenire prima e intervenire adeguatamente dopo. Certo che in questi casi, così straordinari, è molto fifficile poter intervenire adeguatamente perchè le situazioni simili possono essere molteplici e non si pùò arrivare d'appertutto contemporaneamente. Però le polemiche non servono, occorre che le istituzioni si facciano un serio esame di coscenza e apprestino un sistema di pronto intervento che sia localizzato adeguatamente ed attrezzato con mezzi idonei; perchè purtroppo credo che questi eventi in futuro saranno molto più frequenti che in passato.

Esse 7 anni fa su tio
...10cm di neve a lugano ed è paralisi ...un evento simile, su di una superfice cosi estesa ..puoi essere organizzato quanto vuoi ma finisci sottoneve comunque

Laika1 7 anni fa su tio
La Svizzera è ben organizzata e abbiamo i mezzi... purtroppo loro sono capitati in un brutto periodo ed è giusto aiutarli per quello che si può... in questo caso le frontiere non contano solo l'umanità.... grazie a tutti

ErTosto 7 anni fa su tio
Che vergogna! ...scusate la mia domanda da IGNIRANTE! Ma non gli possiamo aiutare con la nostra protezione civile?! ....so che è chiedere tanto, ma sono umani quanto noi.

mamba verde 7 anni fa su tio
Risposta a ErTosto
Hai detto bene non sei ignorante circa 20 anni sono andati a Alba quando c'è stata quella catastrofe per le forti piogge se ricordate lo so perché ci sono andato anche io, la PC ha il DIC distaccamento in caso di catastrofe è stato creato per queste situazioni, secondo me andranno anche loro appena avranno terminato le pratiche burocratiche e organizzative.

davidi81 7 anni fa su tio
Italia cicala d'Europa...

BRA_Zio 7 anni fa su tio
Risposta a davidi81
attento a crogiolarti delle tue fortune, non porta bene

davidi81 7 anni fa su tio
Risposta a davidi81
prevenire è meglio che curare!!non si deve aspettare sempre il morto per intervenire

madras 7 anni fa su tio
Buon lavoro colleghi di Chiasso !!!
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