Soste più lunghe e anche 10 km/h in meno tra Chiasso e Bellinzona: «Minuti di riserva per garantire una maggiore puntualità»
LUGANO - Ogni anno quando cambia l’orario delle Ffs ai pendolari serve qualche giorno per ridefinire le proprie abitudini, soprattutto quelle mattutine. Quest’anno, vista la storica rivoluzione delle ferrovie elvetiche, i cambiamenti sono stati anche più corposi del solito. A qualcuno, addirittura, è stato soppresso l’abituale collegamento e ha dovuto adattarsi. «Hanno tolto l’ICN che prendevo alle 6.10 da Lugano», ci scrive un lettore, «ora per arrivare in tempo al lavoro devo partire quasi un quarto d’ora prima». E a quell'ora 15 minuti fanno la differenza. E non è l’unico che, lavorando nella capitale, si è visto complicare il risveglio: andando a spulciare l’orario si scopre che pressoché tutti i treni impiegano più tempo per raggiungere Bellinzona. È aumentata la durata delle fermate in stazione e i macchinisti sembrano aver rallentato la loro corsa.
Fino a 11 minuti in più - I più toccati sono i treni a lunga percorrenza. Esempio eclatante è quello dell’ICN delle 7.45 da Chiasso che ora impiega 11 minuti in più per arrivare a destinazione. Fino a dicembre raggiungeva Bellinzona in 48 minuti, con 3 minuti di sosta a Lugano. Ora di arrivo: 8:33. Oggi, che parte alle 7:39 e ha cambiato nome in Ic, impiega addirittura 59 minuti, dei quali 8 li si passa fermi a Lugano. Ma anche la velocità è calata da 76 km/h a 67 km/h di media. Ora di arrivo: 8:38.
Tilo meno colpiti - Fortunatamente per i treni regionali questi rallentamenti sono ben più contenuti. Quasi tutti i convogli hanno perso un solo minuto. E, nell’arco della giornata, c'è anche qualche orario (si tratta dei rari casi in cui non bisogna più cambiare mezzo) in cui il viaggio si è accorciato di qualche minuto.
Per maggiore puntualità - Abbiamo chiesto alle Ffs le motivazioni di questo fenomeno. «Questi aumenti di tempo si spiegano con l'aggiunta di alcuni minuti all’orario per garantire una maggiore stabilità, dunque una maggiore puntualità», ci rispondono dall’Ufficio stampa. Infatti, il dato dei treni puntuali in Ticino da tempo non è molto positivo: da gennaio a novembre 2016 solo il 79% dei treni sono stati puntuali, mentre la media nazionale si è attestata all’88,6%.
Più agio grazie al Gottardo - Come mai proprio quest’anno sono giunti questi aumenti? «L’apertura della galleria di base del San Gottardo, che ha permesso di accorciare i tempi di percorrenza tra nord e sud, ha dato l’opportunità di dare una riserva di tempo ad un orario molto serrato come quello tra Bellinzona e Lugano, cosi come tra Lugano e Chiasso», spiegano le Ferrovie federali.
In tempo ad Arth-Goldau - Per i pendolari dei tragitti brevi che si lamentano, vi sono quelli a lunga percorrenza che festeggiano. Questi «minuti di riserva», come si chiamano tecnicamente, dovrebbero infatti ridurre le coincidenze perse «in particolar modo per quanto riguarda il nodo di Arth-Goldau».