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LIGORNETTOLa bambinaia di Rita Hayworth in valle Onsernone

25.11.16 - 15:48
La fotografa ticinese Katja Snozzi è andata alla scoperta dei volti, e delle storie spesso sorprendenti, dei centenari svizzeri. Il suo lavoro in mostra al museo Vela
Tio.ch/20minuti
La bambinaia di Rita Hayworth in valle Onsernone
La fotografa ticinese Katja Snozzi è andata alla scoperta dei volti, e delle storie spesso sorprendenti, dei centenari svizzeri. Il suo lavoro in mostra al museo Vela

LIGORNETTO - “La bambinaia di Rita Hayworth”, è curioso il nome della mostra fotografica che verrà inaugurata domenica 27 novembre al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto. Lo è ancora di più se si pensa che Katja Snozzi, importante fotografa ticinese, aveva l'obiettivo di raccontare i centenari svizzeri attraverso 100 ritratti.

«Ebbene sì. Questo è proprio il succo del mio lavoro - racconta l’ex inviata di guerra - incontrando queste persone ho scoperto le loro fantastiche storie, ricche di eventi sorprendenti. Chi lo avrebbe mai detto che una donnina della valle Onsernone è stata la baby sitter di una star di Hollywood come Rita Hayworth?».

Katja Snozzi, ha trovato diversità fra i centenari delle diverse regioni linguistiche?
«No, nessuna. Anche perché c’è da sottolineare che molti anziani sono in Ticino a trascorrere la loro vecchiaia».

Ma questi ticinesi come sono?
«Sono rimasta colpita dalla loro gioia di vivere. Soprattutto da quelli che stanno ancora in casa: sono molto in forma, sono spiritosi e svegli».

Qual è stato il principio fondamentale per scattare le foto?
«La loro dignità è stata sempre messa in primo piano. Per me era importante che fossero consapevoli di quello che stavano facendo, che potessero comunicare con me».

E cosa le hanno raccontato?
«Ogni immagine mostra un carattere, con tutto il suo dinamismo. Ogni volto porta tante storie. È stato davvero emozionante venire a conoscenza delle loro vite, fra chi è ancora sereno e felice e chi invece, purtroppo, non ce la fa più e vorrebbe poter finire i suoi giorni. Volevo far vedere le loro realtà, è un tema sociale importante».

Gli anziani spesso sono agli antipodi, o molto chiusi o molto vanitosi...
«È vero! Una signora appena mi ha vista mi ha detto “Per tutta la vita ho sognato di essere fotografata come Greta Garbo”. Le ho detto “Faccia pure se riesce”. È venuta benissimo, molto attrice. Oppure altri che si sono preparati, anche con l’aiuto dei famigliari, con qualche accessorio o vestito particolare».

E fra quelli più chiusi?
«Questi erano soprattutto gli uomini. Ho notato più fragilità fra gli anziani di sesso maschile. Le donne erano più battagliere».

Eppure, soprattutto fra i pochi uomini, dalle loro foto alcuni centenari sembrano dei giovani ottantenni, è impressionante.
«Davvero. E che risate. In più di un caso raggiunta la loro casa ho scambiato i genitori per i figli. Una signora l’ho trovata che zappava nei campi, era molto più in forma della figlia. Che invidia».

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