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CANTONEDall'esercito al Vaticano per difendere il Papa

15.11.16 - 19:17
Un ventunenne ticinese è entrato quest'anno a fare parte della Guardia svizzera pontificia, lo abbiamo intervistato
Fvr/Franjo
Dario Fornasari di Chiasso è da poche settimane una recluta della Guardia svizzera.
Dario Fornasari di Chiasso è da poche settimane una recluta della Guardia svizzera.
Dall'esercito al Vaticano per difendere il Papa
Un ventunenne ticinese è entrato quest'anno a fare parte della Guardia svizzera pontificia, lo abbiamo intervistato

Dario Fornasari, 21enne di Chiasso, è l’unico ticinese che si sta formando in questi giorni a Isone. Sergente fuciliere dell’Esercito svizzero è da poche settimane una recluta della guardia pontificia. «È un’esperienza che ti lascia molto, sia a livello formativo che spirituale, un qualcosa che ti porterai dietro per tutta la vita», ci racconta.

Sei credente?

Sì, e praticante. Fin da piccolo sono sempre andato in chiesa, ho fatto il chierichetto. Sono sempre vissuto in un ambiente cattolico.

Perché hai scelto di diventare una guardia pontificia?

È qualcosa che volevo fare da sempre. Fin da piccolo avevo il desiderio di intraprendere questo percorso, prima nell’esercito e poi qui. È una nuova esperienza a livello professionale, ma anche a livello spirituale.

E quali progetti hai per il futuro?

Dopo questi due anni avrei intenzione di provare a entrare nella Polizia cantonale. Siccome abbiamo fatto un’istruzione di base qui con gli istruttori della polizia, sarà sicuramente un aiuto in più.

Sei stato nell’esercito, quale delle due esperienze è più dura?

L’atmosfera qui è più tranquilla rispetto a quella dell’esercito svizzero. Ci siamo trovati fin da subito. Con la lingua non è sempre facile, non parlo così bene il francese e il tedesco, ma siamo già molto uniti.

Siete sempre in caserma o uscite anche?

Usciamo anche a Roma. C’è anche del tempo libero.

E il Papa? Lo hai già incontrato?

No, non ancora. Sarà un’emozione unica. Il 6 maggio, in occasione del giuramento, avrò un piccolo colloquio con il Papa assieme ai miei genitori.

Hai già avuto modo di indossare la divisa tradizionale?

Non l’abbiamo ancora ricevuta. Ci hanno preso le misure, piano piano la stanno confezionando: sono 156 pezzi di stoffa tutti cuciti a mano.

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