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STABIOTsunami mediatico per l’omicidio di Stabio

16.11.16 - 07:00
Gli uffici stampa del ministero e della polizia sono stati presi d’assalto per avere dettagli sull’uccisione di Nadia Arcudi
Tipress
Tsunami mediatico per l’omicidio di Stabio
Gli uffici stampa del ministero e della polizia sono stati presi d’assalto per avere dettagli sull’uccisione di Nadia Arcudi

STABIO - La cronaca nera suscita da sempre grande interesse nel pubblico, vi sono però dei delitti che si distinguono dagli altri. Bastano pochi dettagli, per rendere un crimine qualcosa in più. L’omicidio di Cogne, quelli di Erba, Avetrana o Novi Ligure. Sono casi che, trasformandosi in gialli, riescono a irretire lettori e telespettatori. L’oscuro meccanismo che eleva un crimine a evento narrativo sembra essersi scatenato anche per il delitto di Stabio. Forse è la professione della vittima: chi mai ucciderebbe una maestra? Forse è il ruolo del sospettato, il cognato. O, ancora, potrebbe essere il luogo del delitto: la casa di Stabio, con il suo azzurro acceso, è letteralmente da copertina.

Centinaia di telefonate - Per seguire un caso quotidianamente, però, i giornalisti hanno bisogno di notizie sempre nuove. Ecco quindi che, in un mese, le richieste di informazioni alla magistratura ticinese sono state oltre 125, ci riferisce il portavoce Saverio Snider. Si tratta di oltre 6 telefonate per ogni giorno lavorativo. Di queste, oltre il 10% provengono dalla vicina Italia, dove l’interesse per il delitto è altissimo. Dalla vicina penisola sono soprattutto le trasmissioni “Chi l’ha visto?” e “Quarto Grado” a contattare più spesso il Ministero pubblico. Ma anche la Polizia cantonale ha il suo bel da fare: le telefonate all’ufficio stampa, dichiarano, sono state oltre un centinaio. Anche in questo caso, «circa il 10%» proviene dall’Italia.

I funerali - I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, per volere della famiglia. Non è ancora nota la data in cui si terrà la cerimonia, perché la salma della maestra di Stabio è ancora a disposizione dalla Procura.

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COMMENTI
 

Alìbabà 7 anni fa su tio
Viene rinvenuto un cadavere, inizialmente sonosciuto, poi l'identità è rivelata. Un numero sempre più elevato di persone ne è informata: inquirenti, testimoni, famigliari. Da qui il passo verso una maggiore divulgazione del fatto e dell'identità della vittima è questione di poco. Il territorio è quello di un paese di pochi abitanti che direttamente o indirettamente lo vengono a sapere. La vittima è una giovane irreprensibile, insegnante, cittadina modello. La persona che si inizia a delineare come responsabile più o meno ha lo stesso profilo. Non è un fatto da criminalità incallita, di bande, di rapinatori o altro. Di fronte a questo quadro, non è forse normale che l'opinione pubblica si interroghi su cosa succede nella casa accanto; chi mai possa avere alterato e soppresso la vita della maestra dei proprii figl; chi sia in fondo il collega di lavoro con il quale ho riso e scherzato fino a ieri? Posso affermare di avere personalmente sentito dei commenti di gente del posto sull'argomento e alcuni non proprio edificanti. Quindi, perché mai la stampa non deve approfondire l'argomento , a meno che non la si rifiuti come servizio pubblico? La riservatezza degli inquirenti è giusta per ciò che riguarda i dettagli, ma il resto? Già tutti sanno nomi e cognomi. Di fronte a tragici avvenimenti di questa natura, io ritengo che sia giusto comunicare i fatti, specialmente in certi casi così ermetici (finora) come questo.. Le trasmissioni televisive italiane non sono poi tutte uguali e, soprattutto, non sono esclusive dell'Italia. Esistono dappertutto in Europa e oltre. E' giusto evitare il sensazionalismo e la morbosità, ma cosa succede dietro casa io lo voglio sapere.

rojo22 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Normale che la gente si chieda che cosa succede nella casa accanto?!? A parte il fatto che è un'affermazuone patetica, invece di chiederselo, la gente, se avesse un minimo di coraggio, andrebbe nella casa accanto e lo chiederebbe. la risposta sarebbe probabilmente un bel:"ma fatti i ca..voli tuoi". E a quel punto finiscono tutti i diritti della gente, della TV, dei giornalisti e degli altri parassiti. E' successa una tragedia. Quando la storia sarà finita, chi vorrà, potrà informarsi. Non esiste un diritto all'informazione in tempo reale. Anche perché qua proposta non è informazione, ma chiacchiericcio, pettegolezzo, formulazione di ipotesi. Deplorevole e meschino. Ma come diceva qualcuno in questo blog, abbiamo ciò che ci meritiamo. Riflettiamoci.

Alìbabà 7 anni fa su tio
Risposta a rojo22
"Non esiste un diritto all'informazione in tempo reale"? E chi lo dice? Uno dei fondamenti della svizzeritudine è il Zivilcourage, cioè la responsabilità di ogni cittadino di controllare ogni anomalia del suo ambiente. Altro che pettegolezzo...ma forse oggi questi valori prettamente svizzeri sono scomparsi!

rojo22 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Ti sei risposto da solo. Al massimo, il Zivilcourage ti spinge a notare le anomalie ed eventualmente segnalarle alle autorità. Le pagliacciate in TV sono il risultato di un sordido prurito che si trova agli antipodi della "svizzeritudine" che, tra gli altri valori, annovera la discrezione e la misura delle cose (est modus in rebus).

rojo22 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Lo Zivilcourage al massimo ti fa essere vigile e, qualora sia necessario, informare le autorità di eventuali anomalie. Le pagliacciate mediatiche alimentano la prurigine popolare che vuole ad ogni costo vedere il mostro in prima pagina, a farlo processare da giornalisti e "specialisti" dell'ultima ora e a intrufolarsi, con la scusa del diritto all'informazione, nelle case altrui. La, a te, tanto cara "svizzeritudine" si regge su un principio: quello della misura. Est modus in rebus. Il resto sono chiacchiere di cui non sappiamo che fare.

vulpus 7 anni fa su tio
Purtroppo il batage mediatico, creato da diversi canali TV italiani sul tragico fatto, hanno portato anche i giornalisti a voler raccogliere più informazioni possibili. In casi come questi, ci si chiede sempre come mai e chi divulga certi particolari, visto che gli inquirenti da noi bloccano tutto fintanto che il caso non è risolto.

moonie 7 anni fa su tio
ma può mai essere una notizia che i giornalisti chiamano gli inquirenti per poter scrivere... le notizie?

spank77 7 anni fa su tio
Io sono sempre dell'opinione di VIETARE di scrivere nomi, luoghi specifici e rimanere su descrizione dei fatti superficiale in questi casi di cronaca nera. Perché ? Perchè a differenza di altre notizie (come informare su quello che succede nei paesi in Guerra) questa tipologia alimenta un sistema "perverso" che in se non ha alcuno senso...meglio guardarsi un bel giallo o un bel thriller alla televisione. Lo dico nel rispetto delle famiglie coinvolte che NON hanno nessuna colpa, la loro vita viene rovinate doppiamente (una volta per il dramma e un'altra volta per la perversione mediatica). Se poi in altre circostanze è la famiglia stessa a VOLERE informare i media allora tutto cambia ovviamente. Spero che i regolamenti in questo ambito a livello EUROPEO vengano cambiati presto.

Telma 7 anni fa su tio
I giornalisti fanno il loro lavoro in funzione delle aspettative del pubblico. Purtroppo gran parte della gente si nutre di notizie macabre e/o scandalose. Questa attitudine sta alla base di trasmissioni quali "chi l'ha visto", "quarto grado", "pomeriggio cinque" e giornali scandalistici come il Blick o settimanali quali "cronaca vera". La tiratura del Blick è grande come grande è pure l'audience delle trasmissioni citate. Di chi è la colpa? solo nostra.

mariposa 7 anni fa su tio
Risposta a Telma
Pienamente d'accordo con te :)

spank77 7 anni fa su tio
Risposta a Telma
Brava, come molte altre cose delle quali ci lamentiamo spesso (vedi scandali alimentari...alimentati da noi che gli acquistiamo per potere spendere meno del minimo !)

Mc Gianco 7 anni fa su tio
Forse con dei comunicati stampa più completi e esaustivi si eviterebbero in parte queste richieste. Chiaro che per motivi di privacy e di indagine non è possibile svelate tutto, ma ferse un pò di chiarezza in più aiuterebbe. Un esempio: inizialmente si è ripetuto piu volte che sul corpo della vittima non c'erano ferite e/o tracce che indicassero che la vittima si è difesa. Qualche settimana dopo è stato detto che la vittima aveva una ferita alla testa e diversa abrasioni, che anche i carabinieri e le due persone che hanno trovato il corpo le hanno viste! Queste sono cose con cui certe testate vanno a nozze.

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a Mc Gianco
avevano anche detto che era drogata e in overdose... quante scudisciate meriterebbero?

daniele77 7 anni fa su tio
Risposta a Mc Gianco
più chiarezza aiuterebbe chi? sinceramente i dettagli valgono poco dietro il dramma umano. Purtroppo in questi casi diventano tutti detective di CSI.

bananajoe 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
Non l'hanno mai detto! Un esame tossicologico in questi casi è dovuto, ma mai dichiarazioni del genere! E' anche vero che tanta gente capisce roma per toma!

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a bananajoe
http://www.tio.ch/News/Ticino/Cronaca/1111896/La-maestra-di-Stabio-morta-per-avvelenamento-o-overdos e/

francox 7 anni fa su tio
Italico sensazionalismo. Bah.
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