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CUGNASCO-GERRALa moglie del presidente si racconta: «Il campo è la sua casa»

30.09.16 - 16:41
L’AS Riarena, squadra del calcio minore, festeggia il traguardo dei 70 anni. Al suo timone da quasi tre decenni c’è il vulcanico e “maniacale” Flavio Remonda. Il ritratto della moglie Renata
La moglie del presidente si racconta: «Il campo è la sua casa»
L’AS Riarena, squadra del calcio minore, festeggia il traguardo dei 70 anni. Al suo timone da quasi tre decenni c’è il vulcanico e “maniacale” Flavio Remonda. Il ritratto della moglie Renata

CUGNASCO-GERRA - «Mio marito? Vive praticamente al campo di calcio. È la sua seconda casa. Anzi, forse è la sua prima casa». Renata è la moglie di Flavio “Chico” Remonda, 73enne presidente dell’Associazione Sportiva Riarena che sabato primo ottobre festeggerà i 70 anni di esistenza con una giornata speciale al nuovo Centro Sportivo Intecomunale di Cugnasco-Gerra. Ed è l’occasione per raccontare una storia di vita. Quella di un uomo da tre decenni alla testa del club che attualmente milita nella terza lega regionale. A tracciarne il profilo, è proprio Renata. «Lo conosco da quando avevo 17 anni. Lui ha 7 anni più di me. Ci siamo sposati presto, e il matrimonio dura da 45 anni».

L’arte del compromesso - Una coppia di ferro. Costruita attorno all’arte del compromesso. «Mio marito – dice Renata – ha il Riarena scolpito nelle ossa. Ci giocava già da ragazzino. Come fai a togliere dalla testa a un uomo una passione così grande?» Remonda è uno dei presidenti più longevi del calcio regionale. E la moglie ne spiega le ragioni. «Lui va al campo per qualsiasi motivo. Da sempre. Anche solo per dare una controllata, per assicurarsi che sia tutto a posto. A volte mi dà quasi l’impressione che  vada semplicemente a vedere se il campo c’è ancora». 

Il presidente tuttofare - Ex tecnico delle linee telefoniche PTT, oggi in pensione, Remonda ha la casa piena di cimeli. Coppe,  fotografie. «Ormai ha coinvolto anche me e le nostre figlie. Anche i nostri nipotini ora giocano a calcio nel Riarena. Dovreste vedere come è orgoglioso “Chico” quando li segue da bordo campo. Lui che per il Riarena è stato un autentico tuttofare». 

Il campo è sacro - Poi la moglie del presidente racconta il lato più “maniacale”, quasi ossessivo, di Remonda. «Lui vorrebbe che il campo fosse sempre in perfette condizioni. Si arrabbia quando qualcuno entra e lo rovina. Ogni tanto se la prende un po’ per niente. Si mangia il fegato. Ad esempio quando qualcuno dimentica una giacca nello spogliatoio. È anche attentissimo a chi lascia rifiuti sul posto. E lì diventa un fiume in piena».

Un uomo che sogna - Ma l’aspetto a cui Remonda sembra tenere maggiormente è quello del fair play. «Gli dà fastidio quando i suoi giocatori, magari durante un match, si comportano male. È un sognatore. Gli piace che l’ambiente in squadra sia famigliare, sempre sereno e disteso. È il suo lato più bello. E io per questo lo ammiro parecchio. Se la società del Riarena oggi è così sana, il merito è senz’altro anche suo».

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